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La base del benessere economico

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 1 novembre 2011

L'Araldo della Scienza Cristiana, luglio-sett 1982 


Quando leggiamo di notizie di combattimenti e di minacce di guerra, di fame, di povertà e di insufficienti fonti di energia, è bene ricordare un fatto spirituale basilare e semplice: in verità abbiamo tutti uno stesso creatore – Dio.

Apparentemente siamo una razza di mortali litigiosi che si accapigliano e si azzuffano per le scarse risorse materiali, ma il fatto spirituale è che siamo tutti figli dell’unico Dio infinito, e che ognuno di noi è il riflesso spirituale della traboccante bontà di Dio.

Possiamo dimostrare questo fatto spirituale rendendocene conto attraverso la preghiera – e vivendolo. Nella misura in cui preghiamo, contribuiamo ad aprire la porta a una maggiore abbondanza di bene per noi stessi e per tutto il genere umano.

Quale magnifica opportunità! A misura che comprendiamo e dimostriamo che in realtà abbiamo tutti una sola sorgente, una sola Mente, un solo Ego, aiutiamo l’umanità a svegliarsi dall’incubo della guerra e della scarsità e a percepire la realtà divina di pace e fratellanza sotto il governo di Dio. Isaia fece questa profezia: «…essi delle loro spade fabbricheranno vomeri d’aratro, e delle loro lance, roncole; una nazione non leverà più la spada contro un’altra, e non impareranno più la guerra» (Isaia 2:4).

Non potrebbe darsi che gli storici, riconsiderando questo periodo, vedano un preciso, tangibile e progressivo spostamento dal confronto militare alla cooperazione economico-commerciale come priorità assoluta per i maggiori governi del mondo? Questo non significa che le guerre e le minacce di guerra siano state eliminate dalle vicende mondiali. Gli elementi del pensiero mortale – paura, lussuria, cupidigia, egoismo, istinto animale di conquistare e uccidere – devono essere affrontati senza paura e dimostrati irreali mediante la comprensione dell’onnipotenza di Dio, del bene inesauribile. E mentre la minaccia della guerra nucleare può aver fatto diminuire le forme più appariscenti di dissidio fra le nazioni, devono ancora essere affrontati quegli elementi della mente mortale inclini alla guerra, elementi che vanno assumendo forme sottili e talvolta ancor più insidiose.

Tuttavia, i problemi economici vanno sempre più sostituendosi ai conflitti militari come preoccupazione fondamentale dei governi. Basta esaminare la lista attuale dei problemi internazionali per renderci conto della grandiosità e dell’importanza di questo spostamento: come conservare gas e petrolio, scoprire nuove fonti di energia, tenere sotto controllo l’inflazione, stimolare una forte crescita economica, creare nuovi posti di lavoro, elevare il livello e la qualità della vita, metter fine alla fame, rafforzare il sistema monetario internazionale, colmare l’abisso tra le nazioni industrializzate e il mondo in via di sviluppo, e così via.

È di vitale importanza comprendere che Dio, Amore infinito, è la fonte di tutto il vero progresso economico. L’economia dell’Amore è la sola e assoluta realtà – l’Amore che arricchisce l’uomo, l’Amore che dà eternamente all’uomo tutto ciò di cui ha bisogno. A misura che percepiamo questa realtà divina e obbediamo al nuovo comandamento di Cristo Gesù, «che vi amiate gli uni gli altri. Com’io v’ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri» (Giov. 13:34), il quadro umano deve necessariamente conformarsi all’economia divina. Vedremo allora che l’Amore sovviene ai bisogni dell’umanità. Mary Baker Eddy scrive: «L’Amor divino ha sempre provveduto e sempre provvederà ad ogni bisogno umano. Non è giusto immaginare che Gesù abbia dimostrato il potere divino di guarire solo per un numero di prescelti o per un periodo di tempo limitato, perché a tutta l’umanità e in ogni ora, l’Amor divino provvede tutto il bene» (Scienza e Salute, pag. 494).

«Amatevi gli uni gli altri» è l’essenza della Regola d’Oro per il commercio e l’industria nel mondo intero. È l’ideale del servizio altruistico, dell’adempimento del destino di ciascuno di noi, che raggiungiamo dedicandoci a sovvenire al bisogno del nostro fratello. «I ricchi in ispirito», dice la signora Eddy, «aiutano i poveri in una grande fratellanza, avendo tutti lo stesso Principio, o Padre; e benedetto è quell’uomo che vede il bisogno del suo fratello e vi provvede, cercando il proprio bene nel bene che fa agli altri» (Scienza e Salute, pag. 518).

Il commercio internazionale è un laboratorio in cui può essere messo in pratica il Cristianesimo, in cui possono essere espresse le qualità che provengono da Dio, come energia, creatività, amore, comprensione, intelligenza, disciplina e capacità direttiva. Condannare il mondo degli affari per le pratiche a volte egoistiche e corrotte di qualche uomo d’affari è come condannare il cristianesimo per l’Inquisizione Spagnola e la caccia alle streghe a Salem, o condannare l’istituzione della famiglia per la crudeltà e l’infedeltà di qualche marito e qualche moglie. Visti in modo giusto, i veri affari sono gli affari di Dio, il riflesso della Sua natura.

Cristo Gesù ci diede la chiave dei veri affari e del vero progresso economico; lo spirito del servizio altruistico che distoglie le nostre energie dall’ambizione materiale per volgerle verso una vita di crescita e di grande successo, una vita che ha la sua guida spirituale. Egli disse: «…chiunque vorrà esser grande fra voi, sarà vostro servitore; e chiunque fra voi vorrà esser primo, sarà vostro servitore; appunto come il Figliuol dell’uomo non è venuto per esser servito ma per servire, e per dar la vita sua come prezzo di riscatto per molti» (Matteo 20:26-28).

Costruire su ambizioni materialistiche non è un buon affare né per gl’individui né per le nazioni. Anticamente, la torre di Babele crollò; lo spirito del Cristo pulsa tuttora come potere spirituale e sta giustamente alla base di una crescita e di un ordine economico bene impostati.

Attraverso la Scienza Cristiana abbiamo l’incessante opportunità di aiutare la società a progredire economicamente. Il libro di testo della Scienza Cristiana, Scienza e Salute, di Mary Baker Eddy, sovrabbonda di linee guida. Esso delinea il modo in cui ognuno di noi, come Isaia, può penetrare con la visione spirituale le tenebre delle credenze materiali e trovare i fatti spirituali di Dio, dell’uomo e dell’economia. Dobbiamo penetrare al di là delle apparenze illusorie per trovare ciò che sta realmente avvenendo e per contribuire a portare alla luce quella realtà sulla scena internazionale.

In realtà, troviamo non il mortale che odia il mortale, ma Dio che mantiene la fratellanza di tutte le Sue idee; non le nazioni che si accapigliano disperatamente per le fonti d’energia e altre scarse risorse, ma un Dio unico, infinitamente buono, che sovviene sempre a tutti i bisogni dell’uomo; non i pregiudizi razziali nati dal conflitto storico, ma tutte le identità che hanno una storia spirituale di bene, identità nate dallo stesso Padre-Madre Dio e che esprimono il Suo amore; non economie traballanti, ma un’economia divina, perfetta, governata dalla Mente unica.

Ognuno di noi, conoscendo la verità riguardo a Dio e all’uomo, può distruggere nella propria consapevolezza gli errori, che pretendono di richiamare l’attenzione personale e quella del mondo. Non dobbiamo aspettare. Possiamo sapere e dimostrare che la Mente che governa l’economia divina ha veramente il governo qui e ora, anche su ciò che chiamiamo economia umana. Cristo Gesù disse ai suoi discepoli: «Non dite voi che ci sono ancora quattro mesi e poi vien la mietitura? Ecco, io vi dico: Levate gli occhi e mirate le campagne come già son bianche da mietere» (Giov. 4:35).

Da dove cominciare il nostro lavoro? Dalla perfezione di Dio e dell’uomo. Non c’è inizio migliore, più efficace.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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