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Le mie preghiere per la Siria

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 17 settembre 2013

Originariamente pubblicato sul Christian Science Sentinel del 2 settembre 2013


Da più di due anni sta divampando la guerra in Siria: la lotta è tra l’attuale regime e disparati gruppi all’opposizione. Alcuni vogliono la democrazia e altri supportano la dominazione islamica. Numerosi tentativi di negoziare una soluzione politica sono falliti. Entrambi, regime e opposizione, sono sospettati di crimini di guerra, i profughi stanno fuggendo dal Paese a migliaia e, mentre sto scrivendo, si stima che più di 100.000 persone siano state uccise.

Per un po’, ho provato a pregare per la pace in Siria, ma mi sono sentita incapace di pregare. Mi sono sforzata di riconoscere e sapere che la luce del Cristo - l’idea spirituale di Dio - fosse presente in questa nazione, costituita per la maggior parte da musulmani e anche da pochi cristiani, ma mi sono sentita incerta sull’efficacia della mia preghiera.

Poi ho letto la storia di Giona. In breve, Giona viene mandato da Dio a Ninive per avvisare il suo popolo che la città verrà distrutta a causa della sua malvagità. Giona non lo vuole fare e “fugge” in mare. Durante l’infuriare della tempesta che segue, chiede ai marinai di gettarlo a mare perché crede che la sua disobbedienza sia la ragione della tempesta.

In acqua, un grosso pesce lo ingoia e nella pancia del pesce Giona prega e si pente della sua disobbedienza. Il pesce lo vomita sulla spiaggia in salvo. Finalmente Giona va a Ninive. La gente gli dà ascolto, si pente e si affida a Dio.

Giona pensa ancora che questa gente debba essere distrutta, ma Dio gli mostra di essere misericordioso e che la gente di Ninive merita di essere salvata.

Mi è venuta in mente questa storia, che potrebbe essere messa in relazione con le preghiere per la Siria. Una piccola ricerca mi ha mostrato che Ninive era una città dell’antico regno di Assiria, ora Iraq e Siria.

Ho pensato all’iniziale riluttanza di Giona ad andare a Ninive. La gente di Ninive non era ebrea, discendente di Abramo, e non adorava l’unico Dio: aveva i suoi dei.

Per me è stato facile comprendere la riluttanza di Giona ad avvisare questa gente del malcontento di Dio. Mi sono chiesta se ciò potesse avere un collegamento con la mia incapacità di pregare per la Siria (forse non pregavo affatto o mi domandavo come le preghiere potessero o dovessero aiutare).

Poi ho pensato ad Anania che, su invito di Dio, andò da Saulo immediatamente dopo la conversione di questi agli insegnamenti di Gesù, e che lo guarì dalla cecità (vedi Atti 9:1-18). Anania, un seguace di Gesù, conosceva le storie di crudeltà di Saulo che puniva i discepoli di Gesù, e aveva timore di andare da lui. Tuttavia l’ordine di Dio era chiaro e Anania obbedì.

Dio, Mente divina, non ci comunica forse quello che dobbiamo sapere, cosa dire e come pregare in ogni circostanza? Dio ci prepara la strada e predispone persino i pensieri ricettivi così che il Cristo possa essere riconosciuto come presente ovunque. Come scrive Mary Baker Eddy in Scienza e Salute con Chiave delle Scritture: «Il “suono dolce e sommesso” del pensiero scientifico giunge attraverso continenti e oceani fino ai più remoti confini del globo» (pag. 559).

Non saremmo noi come Giona se dubitassimo che le nostre preghiere possano fare del bene? Non è questo uno stato d’animo che ci fa sentire indifesi, o forse disinteressati, e che suggerisce che la Scienza Cristiana è inefficace? Mary Baker Eddy si riferisce a questo tipo di pensiero come “mente mortale” perché è apatico, incapace, e cede alla pretesa che la guerra, la malattia e la morte siano reali, e che possiamo fare pochissimo per superarle. Se non affrontiamo questo pensiero, ci troveremo incapaci di aiutare e di guarire. Invece di concentrarci sugli sforzi di fermare le fazioni belligeranti, possiamo vedere il Cristo - l’espressione dell’amore di Dio per l’umanità - sollevare entrambe le parti al di sopra dell’apparente realtà della guerra.

Negli ultimi due o tre secoli, la cultura occidentale, l’Occidente, ha in generale formulato opinioni e pregiudizi nei confronti della cultura orientale, l’Oriente. Lo scrittore Edward Said ha descritto questo fenomeno come Orientalismo ed ha scritto un libro intitolandolo con lo stesso termine. In poche parole, l’orientalismo sostiene che una cultura (l’Occidente) sia superiore all’altra (l’Oriente). Questo è utile da capire nello studio e nella pratica della Scienza Cristiana.

Per esempio, la credenza che un gruppo di persone sia privato di Dio è mala pratica mentale, un pensiero sbagliato. Suggerisce che alcune persone non siano meritevoli della cura di Dio. Forse questa era l’opinione di Giona a proposito di Ninive, considerando la sua riluttanza a parlare di Dio con loro. La sua esperienza successiva gli insegnò che l’amore di Dio è universale. Ed è quello che le nostre preghiere possono fare per il presente conflitto: insistere sull’amore di Dio per tutti.

Così ho capito di dover “andare a Ninive” - devo riconoscere che i siriani meritano la benedizione di Dio e che possono sentire l’amore di Dio per tutta l’umanità. Mary Baker Eddy scrive: “Un Dio infinito, il bene, unifica uomini e nazioni; costituisce la fratellanza dell’uomo; mette fine alle guerre” (Scienza e Salute, pag. 340:26). Quando riconosciamo in preghiera la perfezione presente della creazione di Dio, la luce del Cristo porta libertà al pensiero e un senso più ampio del governo di Dio, dell’amore universale, onnicomprensivo. Questo può dare speranza e sicurezza a tutti quelli che sono coinvolti negli sforzi per la cessazione delle ostilità su tutti i fronti del conflitto, mostrando un modo di procedere verso la pace.

Dopo aver pregato in questa direzione, ho sentito che il peso dell’impotenza mi stava abbandonando. Ho percepito l’attività dello Spirito Santo che Mary Baker Eddy descrive come “Scienza di Dio e dell’uomo... che rivela e sostiene l’ininterrotta ed eterna armonia di Dio e dell’universo. È il regno dei cieli, il regno sempre presente dell’armonia, che è già con noi” (Unità del Bene, pag. 52:5)

Le mie preghiere mi hanno aiutata a riconoscere l’autorità e il potere dell’unico Dio onnipotente e supremo, l’attività della legge divina in tutte le età, che mantiene l’armonia e la pace per tutti.

Ho capito che questa preghiera ha un effetto guaritore nella pratica umana, che aiuta a correggere e a obliterare la falsa testimonianza che afferma che l’uomo è prigioniero della violenza e dell’odio. L’uomo è intrinsecamente buono e pacifico. L’odio è una menzogna, come lo è la repressione, e attraverso la preghiera centrata su Dio, queste bugie possono e devono essere cacciate, lasciando l’uomo libero di scegliere il sentiero della pace e della libertà.

Ogni idea ispirata, spirituale, necessaria per la pace, l’armonia, la gioia e l’amore è e può essere sentita dall’umanità intera, inclusi i siriani. Le nostre preghiere possono sostenere e affermare questi fatti spirituali, dissipando l’oscurità dell’odio e dell’impotenza e cancellando il pregiudizio, affinché sia portata guarigione a tutte le persone.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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