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Il vero concetto di uomo arresta il crimine

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 13 aprile 2015

Originariamente pubblicato sul numero del 1° ottobre 1979 del Christian Science Sentinel


Una sera sentii alla TV un telecronista parlare della polizia di Tokyo e di quanto fosse basso il tasso di criminalità in Giappone. La sua spiegazione era che la popolazione giapponese è costituita principalmente da nativi, e le persone, orgogliose della loro eredità, non vogliono disonorarla. 

Mi venne immediatamente in mente la domanda biblica: “Non abbiam noi tutti uno stesso padre? Non ci ha creati uno stesso Dio” (Malachia 2:10). Riflettendoci, realizzai che l’eredità di Dio è nativa per tutti, indipendentemente dalla razza che rappresentiamo. L’eredità conferita da Dio è l’unico reale contesto o l’unica vera storia che abbiamo. La reale individualità di ogni persona è intrinsecamente a immagine di Dio e retta. 

Meditando su queste idee tratte dal libro di Malachia, compresi che la vera natura dell’uomo come figlio di Dio è di esprimere le qualità di Dio come amore, giustizia e integrità. Per comprendere veramente la reale natura dell’uomo, dobbiamo per prima cosa comprendere la natura di Dio. Nella Scienza Cristiana Dio è inteso come Spirito, Amore e Verità divini. Di conseguenza, l’uomo deve esprimere qualità spirituali.

Riconoscendo i fatti spirituali, possiamo cominciare a dimostrare la nostra immunità e quella del nostro paese dalla violenza e dalla disonestà. Razzista o oggetto di pregiudizio, persecutore o vittima, tutto questo non rappresenta l’uomo, ma una contraffazione dell’uomo. 

Per abbassare il tasso di criminalità nelle nostre comunità dobbiamo abbandonare la credenza che l’uomo sia mortale – povero, depravato, disonesto.  Quando il mondo rifiuterà di accettare quest’immagine, che ci viene riproposta da tutte le parti, e quando la sostituiremo, collettivamente e individualmente, con il vero concetto di uomo a immagine di Dio, il crimine diminuirà, fino a cessare completamente. 

Come si fa?

Il crimine è una forma di malattia che può essere guarita proprio dove ci troviamo attraverso il riconoscimento dell’uomo spirituale. Quando si trovò davanti ad una donna adultera, Gesù Cristo non accettò la pretesa che il peccato fosse reale o che la donna lo impersonasse veramente. In Scienza e Salute, Mary Baker Eddy ci spiega il modo in cui il Maestro guarì la donna con le seguenti parole: "Gesù vedeva nella Scienza l’uomo perfetto, che a lui appariva proprio dove i mortali vedono l’uomo mortale peccatore. In quest'uomo perfetto il Salvatore vedeva la somiglianza stessa di Dio, e questa visione corretta dell’uomo guariva i malati” (pag. 476:33-5).

Fino a quando crediamo che un criminale sia l’uomo e che il crimine sia una realtà, restiamo intrappolati nel sogno mortale, come colui che sta facendo un incubo. Una volta che il sognatore si risveglia, si rende conto che l’incubo non era reale e che non poteva fare alcun male. Allo stesso modo dobbiamo svegliarci dal sogno che l’uomo possa essere un peccatore mortale. Possiamo cominciare oggi, sostituendo le suggestioni materiali dilaganti con la verità della natura reale dell’uomo in quanto figlio di Dio. 

Dio è Amore; Egli non conosce odio, malizia o rabbia. L’uomo è l’espressione dell’Amore e in quanto riflesso della Verità, è impossibile che non sia giusto.

Potresti chiederti: “Come faccio a smettere di credere nel crimine?” Puoi cominciare riconoscendo Dio come l’unico potere e l’unica presenza che esiste. Le sole attività esistenti sono quelle sotto il controllo di Dio. Perciò il male non ha potere né presenza né attività e non sta mai succedendo! Riconoscere questi fatti ci mette in grado di proteggerci dal male. Diveniamo consapevoli che Dio è Tutto in tutto. Non esiste nulla di reale di cui aver paura.

Il riconoscimento di Dio come bene sempre presente ci protegge attraverso l’eliminazione dal nostro pensiero e dalla nostra esperienza della credenza negli attacchi criminali. Capiamo di non poter essere vittime di rapine, disonestà o abusi. Sappiamo che l’unico uomo che possiamo incontrare è il figlio di Dio. Possiamo dunque camminare senza paura, obbedendo alla dichiarazione di Mary Baker Eddy relativa al mettere un freno al crimine da parte di coloro che comprendono la Scienza Cristiana: “Aiuteranno ad espellere l’errore. Manterranno la legge e l’ordine, e aspetteranno con gioia la certezza della perfezione ultima” (Scienza e Salute, pag. 97:2). 

L’errore, che pretenda di essere disonestà, odio, brutalità, pensiero corrotto, limitazione o mancanza, non è altro che un concetto erroneo. Il male è sempre illusorio, e ne realizziamo la nullità quando riconosciamo e accettiamo il fatto che Dio è tutto. Cessiamo di temere il male quando ne vediamo l’impotenza, e ne dimostriamo l’irrealtà riconoscendo che Dio è l’unico potere.

Alcuni anni fa, dopo aver letto una serie di articoli ne The Christian Science Monitor sugli abusi commessi nelle strutture di detenzione minorile negli Stati Uniti, decisi di prestare servizio come volontario presso uno di questi centri nella grande città in cui vivevo. Mentre pregavo per capire l’approccio migliore per raggiungere questi ragazzi tra i dodici e i diciassette anni, mi recai al centro sapendo che potevo incontrare solo i rappresentanti spirituali di Dio. Sentii un caldo senso di affetto per ogni adolescente. Così fui in grado di raggiungere molti di loro, e si verificarono alcune guarigioni. Coloro che erano guariti desideravano una vita migliore e furono reintegrati nella società. In una certa misura ero riuscita a vedere espresse la bontà e la perfezione di Dio al posto dell’immagine mortale che sembrava presentarsi.  

Cominciamo in questo istante ad evitare la disposizione ad accettare che l'uomo possa essere contraffatto. Nessuno di noi desidera disonorare il comandamento che dice: “Non attestare il falso contro il tuo prossimo” (Esodo 20:16).

Si può essere tentati di pensare: “Come può il semplice cambiamento del mio punto di vista sull’uomo aiutare a guarire questa città dal crimine?” Mary Baker Eddy ci ricorda il detto familiare: “Uno dalla parte di Dio è la maggioranza" (Vedi  Miscellaneous  Writings, pag. 102). Quando smettiamo di etichettare il prossimo in base al colore della pelle, alla razza o al credo, e invece lo classifichiamo come uomo creato a somiglianza di Dio, libero da ogni etichetta mortale, riconosceremo gli effetti del nostro corretto modo di pensare in una comunità quanto meno un po’ più sicura e felice.

Se siamo rimasti coinvolti in un’azione sbagliata, o se conosciamo qualcun altro che lo ha fatto, non è mai troppo tardi per cercare l’aiuto di Dio. Abbiamo la promessa biblica: “Lasci l’empio la sua via, e l’uomo iniquo i suoi pensieri; e si converta all’Eterno che avrà pietà di lui, e al nostro Dio ch’è largo nel perdonare” (Isaia 55:7). Quando sostituiamo il nostro falso concetto di uomo, che si riferisca a noi stessi o ad altri, possiamo tutti prendere parte al lavoro vitale di abbattimento del crimine – oggi.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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