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L’amore riscalda il quartiere

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 25 marzo 2015

Originariamente pubblicato il 3 ottobre 2013 nella rubrica Living Christian Science Today (Vivere la Scienza Cristiana oggi) su JSH-Online.com


Io e mia sorella viviamo nello stesso quartiere ed un paio di anni fa, durante un freddo inverno qui nello Stato di New York, mentre una mattina ci recavamo al lavoro insieme con un’auto del carpooling, mia sorella era molto contrariata: qualcuno aveva “lasciato”, abbandonato un cane nel nostro quartiere. Il cane era spaventato e non permetteva a nessuno di avvicinarglisi. Preoccupata per il cane, mia sorella aveva chiamato il responsabile per il controllo degli animali in città e questi le aveva suggerito di sparargli. Certo non era quello che si aspettava di sentirsi dire!

Ho avuto molte prove dell’amore di Dio che tutto raggiunge, così sapevo che questa situazione richiedeva il tipo di preghiera che avevo appreso nella Scienza Cristiana. Ho imparato e continuo ad imparare come affermare il Regno di Dio esattamente dove mi trovo – sapendo che anche nel posto più buio, più freddo, più terreno, Dio, Amore sta splendendo. Potevo crogiolarmi nel calore di questo Amore divino e potevo rifulgere o esprime come riflesso questo Amore divino in questa situazione.

Chiesi a Dio di aiutarmi a pregare ed il primo pensiero che mi passò per la mente fu di avere compassione per chi aveva scaricato il cane. Cosa li aveva portati ad abbandonare il loro cane? Avevano forse perso il lavoro? Dovevano forse cambiare casa e non potevano portare il cane con sé? Ai loro bambini non mancava il loro compagno di giochi favorito? Pregai per sentire compassione per quella famiglia, chiunque essi fossero, e naturalmente, per il cane. Potrebbe sembrare sorprendente, ma non ricordo di essermi sentita moralista né irritata per un singolo momento. Continuai a pregare per riconoscere che Dio stava ancora amando la persona che si era liberata dal cane, nonostante questo non lo esimesse dal venire faccia a faccia con i suoi sbagli. E Dio stava sicuramente amando anche il cane.

Poi, pensai al funzionario incaricato del controllo degli animali che mi aveva suggerito di sopprimere il cane e lo ammetto, dovetti lavorare più intensamente per riuscire ad amare anche lui! Nonostante né mia sorella né io fossimo d’accordo sulla sua “soluzione”, mi sembrò che la sua motivazione fosse che non voleva che il cane soffrisse anche lui il freddo.

Pregai fino a quando fui sicura che Dio non aveva abbandonato il cane. Le mie preghiere mi aiutarono a realizzare che il cane era al sicuro e poiché Dio è ovunque ed è tutto il bene, il cane non poteva trovarsi in qualche posto privo di affetto ed impaurito. Viviamo tutti nel regno dei cieli.

Mia sorella poi mi raccontò che quella sera le sue figlie chiesero il permesso di portare fuori una coperta per aiutarlo a rimanere al caldo. Mia sorella acconsentì e così fecero. Il cane correva via ogni volta che mia sorella o qualcun altro cercava di avvicinarsi, ma superò le sue paure abbastanza da sdraiarsi sulla coperta ed il cane di mia sorella, con dolcezza si sdraiò con lui. Mia sorella portò acqua e viveri per il cane senza dimora.

Contattò poi uno studio veterinario locale, dove le chiesero se potesse portare il cane da loro, perché erano sicuri di essere in grado di trovargli casa. Mia sorella chiamò allora il funzionario addetto agli animali, lo stesso con cui aveva parlato inizialmente, e gli chiese aiuto per portare il cane alla clinica veterinaria. Ci vollero alcuni giorni, ma l’uomo arrivò con una gabbia ed un trancio di carne. Fu in grado di catturare il cane e portarlo dal veterinario. Questa completa dimostrazione dell’amore di Dio per tutte le Sue creature fu confermata quando la clinica più tardi riferì di aver trovato una casa per il cane nel giro di pochi giorni.

Sono molto grata di apprendere la legge dell’amore di Dio, come applicare questa legge e di testimoniare il capovolgimento di paura, mancanza di casa e di speranza.

Sheila Muters, Marietta, New York, USA

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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