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Periodici della Scienza Cristiana: carburante per la crescita spirituale

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 6 aprile 2015

Originariamente pubblicato sul numero di aprile 2015 de The Christian Science Journal


Gran parte del Nuovo Testamento nella Bibbia è composto dalle epistole di Paolo alle chiese cristiane che lui stesso ha aiutato a fondare nella regione del Mediterraneo: quanto profondamente incoraggianti devono essere state le comunicazioni indirizzate a questi isolati gruppi dei seguaci di Cristo. Le sue lettere erano forti affermazioni che ciò che avevano imparato della bontà di Dio e del Suo potere di guarigione era realmente vero e potevano davvero darne dimostrazione nelle proprie vite e nelle loro comunità.

Mi viene naturale la similitudine con i periodici della Scienza Cristiana che forniscono oggi ai membri della chiesa un simile incoraggiamento: certamente nessuno di noi vorrebbe mettersi a confronto con Paolo ed il potere e profondità spirituali dai quali lui attingeva, ma per molti anni, mi sono sentita elevata e rafforzata dopo aver letto articoli e testimonianze nelle riviste The Christian Science Journal e Christian Science Sentinel. Più riflettevo sulle idee spirituali e sulle intuizioni in esse contenute, più ne apprezzavo il grande valore.

Per esempio, talvolta un’affermazione di un articolo o testimonianza mi colpisce e rifletto su tale idea per qualche giorno fino a quando il mio pensiero si eleva fino ad un nuovo livello di comprensione spirituale. È interessante considerare che Mary Baker Eddy definiva i periodici come “gli organi di questa Chiesa” (Manuale della Chiesa, pag. 44), poiché un organo viene definito come “specializzato” o avente “specifica funzione vitale”. Visto da questa angolazione, potremmo dire che la funzione vitale dei periodici della Scienza Cristiana è quella di promuovere la crescita spirituale.

La nostra fonte primaria di crescita è naturalmente uno studio regolare e sistematico del nostro Pastore—la Bibbia e Scienza e Salute con Chiave delle Scritture di Mary Baker Eddy. Tuttavia, Mary Baker Eddy deve aver sentito che per compiere la missione guaritrice della sua Chiesa, fosse necessario più della Bibbia e del suo libro di testo, perché fondò, per i posteri, Journal e Sentinel (ed anche L’Araldo della Scienza Cristiana per lettori di lingua non-inglese), come cita il Manuale della Chiesa (vedere The First Church of Christ, Scientist, and Miscellany, pag. 353:8).

Cos’è che rende queste riviste un complemento essenziale del Pastore? Forse una ragione è che esse ci aiutano a vedere la miriade di modi in cui la verità assoluta può applicarsi alle necessità umane, sia le vostre sia quelle dell’umanità intera. Non solo esse illustrano come la Verità divina è resa pratica nella vita di tutti i giorni, ma provocano anche nel pensiero un allargamento del senso dell’amicizia con il nostro prossimo. Il risultato è che esse ci aiutano ad ubbidire ai due maggiori comandamenti che Cristo Gesù ha insegnato—amare Dio ed amare il nostro prossimo come noi stessi.

Ascoltare e condividere testimonianze di guarigione nella mia chiesa filiale del Cristo, Scientista è un modo speciale di vivere l’amicizia con la famiglia della mia chiesa perché ci sosteniamo a vicenda.

Ugualmente importante, ma diversa, è l’amicizia che sento per coloro che hanno scritto per i periodici.  Anche se probabilmente non incontrerò mai la maggior parte di loro, sento un affettuoso legame per via del nostro mutuo amore per Dio e per la Scienza Cristiana. Molte volte quello che è stato scritto ha avuto un significato così profondo per me che mi sono scese le lacrime. In queste occasioni, è stato commovente condividere il Cristo, la Verità eterna che Cristo Gesù ha dimostrato, nelle intuizioni dall’autore stesso. (Uno di molti esempi è la guarigione dalla tubercolosi pubblicata nel Sentinel del 25 agosto 2014).

Poiché questi racconti mi fanno sentire parte della famiglia mondiale di Scientisti Cristiani, sono arrivata a considerare Journal e Sentinel come amici preziosi. Col crescere del mio impegno ad imparare attraverso la loro lettura, sono scivolata in modo naturale nell’abitudine di apprezzarne regolarmente la lettura. Questa abitudine è talmente consolidata che nulla potrebbe rimuoverla. Da quando Journal e Sentinel (e The Christian Science Monitor) sono semplicemente parte della mia giornata, ho tempo a sufficienza per leggere qualsiasi cosa che mi senta spinta a leggere.

Questa abitudine non ha tuttavia in alcun modo trasformato la lettura in un esercizio di routine, né essa è motivata dal pensiero: “sono membro della chiesa e quindi devo leggere i periodici”. Anni fa, sentivo la lettura un po’ come un obbligo e talvolta non sentivo alcun senso di gioiosa attesa, ma quando la famiglia è cresciuta e si sono presentati i problemi, ho sentito il bisogno di pregare più profondamente. Leggere i periodici è diventato quindi meno una questione di spunta dall’elenco delle cose da fare e più una forma di nutrimento spirituale. Articoli e testimonianze mi ricordano che anche altre persone hanno dovuto affrontare problemi che hanno risolto attraverso la Scienza Cristiana.

Infatti, questi periodici alimentano la crescita spirituale che a sua volta genera la guarigione. Mentre pregavo con le idee che avevo trovato nell’articolo “Overcoming human frailty” [superare la fragilità umana] del Journal di giugno 2013, è guarito un mio rapporto teso e logoro. Quando volli ripulire il mio concetto dell’altra persona accettando umilmente la perfezione spirituale del vero individuo, risentimento ed ansia si cancellarono istantaneamente. Da allora in avanti, ho sentito solamente libertà e generosità nelle mie interazioni con quella persona, scoprendo allo stesso tempo occasioni per essere d’aiuto—e questo fa sentire bene!

Più recentemente, mi è piaciuto l’articolo: “To be an effective healer” [Essere un guaritore efficace] dal Sentinel del 13 ottobre 2014. L’autrice cita il consiglio di Mary Baker Eddy rivolto ad un practitioner della Scienza Cristiana in merito a come difendere la nostra capacità di guarire, inoltre ho trovato molto incoraggiante la sua esperienza nel superare la difficoltà a guarire.

Mi è anche piaciuto molto uno speciale del Journal nel quale l’autore parla della necessità di una “comunione diretta e profonda con Dio” (Reaching the spiritual ‘height where God is revealed’ and humanity redeemed [“Raggiungere l’altezza spirituale in cui Dio si rivela” e l’umanità si salva”] di Thomas Johnsen, dal Journal dell’ottobre 2014). Questo articolo mi ha aiutato immensamente in occasione di una situazione stressante in un progetto che stavo curando. Presto avvertii che stavo covando i sintomi di un’influenza e dopo essermi sentita giù di tono e scoraggiata per la maggior parte del giorno, pregai per un po’ fino a che compresi che era il momento di semplicemente ascoltare ciò che mi stava dicendo Dio, appuntandomi ciò che intuivo. Avevo un profondo desiderio di sentire la presenza di Dio—entrare in stretto contatto con Lui—e le idee nell’articolo si dimostrarono molto utili! Ebbi un pensiero ispirato, iniziai a scrivere e presto avevo riempito una pagina di affermazioni di verità che mi rafforzarono e confortarono. E non solo la mia pagina era piena, ma la mia consapevolezza si alleggerì per la gioia che provai quando sentii che ero guarita. Saltai giù dalla sedia completamente libera ed impaziente di contribuire ad un’importante attività familiare invece di ritirarmi a letto presto come mi ero prefissata. Il mattino seguente, fui felice di essere al mio posto alla Scuola Domenicale e di raccontare questa guarigione alla mia classe.

Quindi non c’è nulla di mondano nel seguire le direttive della Signora Eddy ai membri della chiesa di abbonarsi ai periodici (Manuale, pag. 44). Mentre stiamo all’erta contro la sottile suggestione che i periodici non siano abbastanza appassionanti a confronto con altre nostre occupazioni, questa prontezza in se stessa sospinge la nostra crescita spirituale.

Sicuramente i primi cristiani affrontarono simili tentazioni che provavano a spingerli via dalla sincera devozione alla spiritualità attraverso uno stile di vita materialistico attorno a loro: si può immaginare che le epistole di Paolo rammentassero loro di rimanere ben saldi in Cristo e che avevano un ruolo significativo nel portare avanti la guarigione mediante il Cristo per numerosi secoli dopo l’ascensione di Gesù.

Come siamo fortunati ad avere una seconda opportunità, dopo la scoperta della Scienza Cristiana da parte di Mary Baker Eddy, di dimostrare a tutta l’umanità la verità dell’essere! È veramente entusiasmante scoprire, attraverso il nostro Pastore e gli organi della nostra chiesa, che possiamo veramente seguire l’esempio guaritore di Cristo Gesù. Come ha scritto Paolo ai Filippesi: “…Dio è quel che opera in voi il volere e l'operare, per la sua benevolenza” (Filippesi 2:13).

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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