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Genitori efficaci

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 9 settembre 2016

Originariamente pubblicato sul numero di agosto 2016 de The Christian Science Journal


In questo audio-podcast di JSH-Online.com adattato per la stampa, la practitioner e insegnante della Scienza Cristiana Sarah Hyatt parla con la produttrice audio Rita Polatin. 

I genitori vogliono il meglio per i propri figli: una buona educazione scolastica, cure adeguate, amore, felicità; ma, come si sa, i genitori devono spesso affrontare i problemi che si presentano lungo la via e per i quali non sempre si hanno soluzioni. Quindi, essendo una scientista cristiana, come ha affrontato il ruolo di genitore?

Fin dall’inizio il mio approccio è stato estremamente metafisico, basato sulla preghiera, ovvero su un desiderio di riconoscere che Dio è il Genitore divino di tutti noi. Quando uno dei discepoli di Cristo Gesù gli chiese di insegnargli come pregare, egli cominciò dal senso amorevole della paternità di Dio (vedi Luca 11:1-4). Anche Mary Baker Eddy, durante il suo profondo studio della Bibbia arrivò a comprendere che “Amore” era uno dei nomi che comunicava la vera essenza di Dio con tale chiarezza che descrisse Dio come Padre e Madre di tutti. Descrisse inoltre Dio come Genitore divino nel suo libro Unità del Bene: “Dio fu il primo, Mente immortale, il Genitore di tutto” (pag. 35).

Il semplice fatto di tenere a cuore l’idea che Dio è il Genitore mio e dei miei figli ha eliminato molte false responsabilità, tutti quegli “e se…” – “Come sarà la loro vita se sbaglio”, per esempio – e mi ha portato a desiderare di conoscere ciò che il nostro Genitore divino voleva che sapessimo gli uni degli altri – sapere quindi che potevamo aiutarci l’un l’altro lungo il nostro cammino verso una maggiore comprensione della nostra vera identità spirituale. Pregando in questo modo ho trovato risposte meravigliose.

Questo include anche il fatto che i bambini riconoscano che Dio è anche il loro genitore? 

Certo. E possiamo cominciare in questo modo già quando i bambini sono molto piccoli. Mi piace molto la preghiera di Mary Baker Eddy dedicata ai bambini piccoli: 

Padre-Madre Dio,
Che mi ami, —
Quando dormo mi vegli;
Guida i piedini miei
In alto fino a Te.

(“Mother’s New Year Gift to the 
Little Children,” Poesie, pag. 69)

Si tratta di una delle prime cose che ho insegnato ai miei figli. Ogni sera pregavamo insieme con questo testo. Penso ci sia una notevole differenza tra recitare una poesia prima di andare a dormire e pregare con quelle parole, aiutando i bambini a capire che il loro Padre-Madre Dio li ama, li sta guidando, si prende cura di loro, li tiene al sicuro e li aiuta a trovare la loro personale relazione con Dio. Hanno così imparato che non dovevano necessariamente sempre passare per mamma e papà per mettersi in contatto con il loro Genitore, Dio. 

Quando i nostri figli sono piccoli, hanno bisogno del nostro amore e di essere incoraggiati, ma necessitano anche di disciplina. Come è riuscita a ottenere un’adeguata disciplina? 

Ho scoperto che esistono due definizioni molto diverse di disciplina. Nel Dizionaro Webster in uso ai tempi di Mary Baker Eddy una definizione suggeriva: “educazione; istruzione; coltivazione e miglioramento”. 

Ho apprezzato molto il senso di questa definizione, perché quello più moderno che viene attribuito a questo termine ha un’accezione di tipo punitivo e a me non piaceva pensare di dover stabilire quale fosse il tipo di punizione più adatto per i miei figli. Preferivo invece interpretarlo in termini di “far emergere ciò che c’è dentro”, perché questa un’altra definizione del termine “educazione”. La Bibbia ci dice che la legge di Dio è scritta dentro di noi: Dio disse che avrebbe preso questa legge e che l’avrebbe scritta nei nostri cuori (Geremia 31:33). Così ho cominciato a riconoscere con maggior chiarezza che siccome i miei figli erano creati spiritualmente da Dio, possedevano già tutte le idee giuste da Lui fornite, ed io potevo aspettarmi di vederne la dimostrazione nella loro vita quotidiana.

Quindi per me educarli voleva dire tirare fuori ciò che già possedevano, il loro vero senso di identità con tutte le giuste caratteristiche di obbedienza e fiducia, onestà e integrità, saggezza, grazia e gioia. Comprendere che questa era la vera sostanza del loro essere ha fatto sì che allevare i miei figli sia stata per me un’esperienza gioiosa e non una sequenza di drammi. E’ stata davvero una gioia assistere allo schiudersi della loro natura divina.

In Scienza e Salute con Chiave delle Scritture di Mary Baker Eddy leggiamo: “L’uomo, governato dalla Mente immortale, è sempre bello e sublime. Ogni anno che passa svolge saggezza, bellezza e santità” (pag. 246:25). Questo mi ha fatto pensare: “Non dobbiamo aspettare di essere anziani per iniziare a dichiarare che saggezza, bellezza e santità si svolgono ogni anno. Lo posso vedere nei miei figli”. Se la legge di Dio è scritta dentro di loro, allora dovrei vedere sempre più la loro naturale bellezza, la loro naturale santità e la loro naturale saggezza che si svolgono ogni anno in un modo appropriato per il loro livello di esperienza del momento.

Il nostro compito non è lanciare i bambini nell’età adulta e aspettarci che siano dei mini-adulti; dovremmo invece avere cura della loro innocenza, della loro purezza, della loro bontà e del loro desiderio di fare la cosa giusta. Questa è la verità sui nostri bambini; questo è il regno dei cieli dentro di noi, come disse Gesù. Tutto questo è alla portata di tutti noi, proprio qui, proprio ora, attraverso il consapevole riconoscimento di chi è Dio e di ciò che sta facendo in quanto Genitore di tutti noi.

Ciò che sta dicendo, Sarah, è molto utile, ma cosa si può dire a chi sta attraversando un momento davvero difficile, a chi sta cercando di dare una disciplina ai propri figli in modo corretto, ma non ne vede i risultati? Ha un esempio da suggerire che potrebbe essere d’aiuto? 

Credo che l’importante sia di aspettarsi che i nostri figli si comporteranno bene ed essere coerenti nell’applicazione della disciplina. Poiché solo Dio stabilisce le leggi, possiamo giustamente pensare a Dio come Principio divino. Questo vero Principio governa con coerenza e imparzialità. Il Primo libro di Giovanni nella Bibbia ci dichiara che Dio è Amore (Cap. 4:8), quindi ogni legge di Dio deve logicamente essere una legge dell’Amore, una legge che benedice loro e tutti.

Quando mio figlio aveva circa otto anni, fu invitato a pattinare sui roller da alcuni amici. Non era chissà cosa, era un semplice pomeriggio di divertimento, ma non avevo monete a sufficienza da dargli. Avevo soltanto i soldi per la benzina e gli dissi che poteva avere una banconota di maggior valore solo se la avesse utilizzata esclusivamente per il pattinaggio e una merenda e mi avesse poi riportato il resto. Al suo ritorno non mi riportò nulla. 

Non avrei potuto rimanere più sorpresa, e lui mi disse: “I ragazzi hanno cominciato a dirmi: ‘abbiamo visto che hai ancora soldi, perché non andiamo a giocare ai videogiochi?’ “. Così fecero, e finirono tutti i soldi. Così eccolo lì, a cercare di dirmi che aveva speso tutti i soldi. A quel punto riuscii a trattenere a stento la rabbia perché era il denaro per la benzina di tutto il resto della settimana! Pensai a come dovevo comportarmi in quella situazione e a come ne sarebbe potuta derivare una guarigione. 

Mi sedetti con lui e cominciammo a parlare. Gli chiesi: “Sai cosa ha significato il fatto che ti abbia dato quei soldi?” e lui rispose: “Penso significasse che avevi fiducia in me”. Risposi a mia volta: “Esatto, è proprio ciò che intendevo; e la fiducia è qualcosa di molto importante. Significa che so che sarai onesto e farai la cosa giusta e che saprai resistere alle pressioni dei tuoi coetanei anche quando insisteranno molto. Da dove proviene la tua capacità di fare la cosa giusta?” 

Parlammo quindi del fatto che Dio gli dava la forza di resistere alle influenze sbagliate. Alla fine gli tolsi alcuni dei suoi ‘privilegi’. Parlandogli della sua capacità naturale di far sì che avessi fiducia in lui, gli chiesi: “Dopo quello che è successo, cosa pensi che la mamma penserà la prossima volta che le chiederai di avere fiducia in te per qualcosa?” Rispose: “Credo che ci penserai su due volte prima di accordarmela”. 

Gli dissi: “Ci vorrà un po’ perché tu riesca a ricostruire quel senso di fiducia, ma so che la tua onestà e la tua  integrità sono intatte, so che ci sono e so che un fatto così non succederà di nuovo perché anche tu lo sai, vero?” Mi disse che lo sapeva. Non ho mai più avuto un problema di questo genere con lui. 

Ho sempre potuto avere fiducia che mi avrebbe detto la cosa giusta, anche quando non era affatto piacevole e da lì si ripartiva. Ora è cresciuto, ha dei figli e si è dimostrato una persona assolutamente degna di fiducia. 

Desideriamo capire che il senso più profondo della disciplina è davvero l’istruzione morale e se lo facciamo per i nostri figli, non solo ne trarremo benedizione noi e loro, ma anche il mondo intero.

Arriviamo al punto in cui i figli sono degli adolescenti e non siamo sempre con loro. Come ha affrontato il periodo in cui il suo figlio maggiore non era con lei? Come è riuscita a sostenerlo?

Alle volte è terribile pensare che tuo figlio vada da qualche parte dove non potrà chiederti aiuto e dovrà arrangiarsi per conto suo. Ma se torniamo veramente al fatto che Dio è il Genitore divino di tutti noi, i nostri figli non si troveranno mai al di fuori di questa Mente-genitore. Dio è la Mente divina, e in questa Mente risiedono i nostri figli. Avranno sempre accesso alle intuizioni giuste, alla giusta guida. Sono in grado di prendere le giuste decisioni perché questo Genitore è sempre con loro. 

Immagino che qualcuno che mi sta ascoltando possa pensare: “Ho scoperto questa idea di Dio come nostro Genitore solo di recente e i miei figli sono già adolescenti. Mi mancano le basi, come anche a loro. Cosa possiamo fare partendo da qui?” L’idea è che Dio è sempre disponibile. La Bibbia ci dice che Dio è l’IO SONO ed è scritto al tempo presente; ovvero, sta succedendo proprio ora, in questo momento. Quindi possiamo appoggiarci al Genitore divino per provare un senso di pace e per ricevere da Lui le risposte di cui abbiamo bisogno proprio ora.  

Quando i miei figli hanno cominciato le scuole superiori, facendo gite e altre attività dove io non ero presente, riconoscevo quietamente – e ci tenevo a farlo ogni giorno – che erano inseparabili dal loro Genitore divino, che potevano ascoltare e fare la cosa giusta.

Molte ottime idee! Vuole lasciarci qualche pensiero conclusivo?

Amo il pensiero che il nostro Genitore è la Mente divina e noi siamo idee e pensieri all’interno di questa Mente. Mary Baker Eddy disse che i figli sono “pensieri spirituali e rappresentanti della Vita, della Verità e dell’Amore” (pag. 582:31). Circa un anno fa trascorsi molto tempo a pensare in particolare a cosa significhi essere un pensiero o un’idea che risiede nella Mente divina e mi venne in mente un rosaio. Pensai che il rosaio si trovava nel mio pensiero e poteva essere di qualsiasi dimensione, forma e varietà io desiderassi”. Se volevo che fosse giallo, lo era. Se volevo che fosse in piena fioritura, lo era. Non aveva importanza ciò che gli altri pensavano o volevano, era ciò che il mio pensiero decideva in base alla mia idea. Nessuno poteva intervenire e far venire alla mia idea delle “macchie nere” o qualsiasi altro problema tipico di questa varietà di rose. Era un roseto bello e in pieno fiore. 

Così pensai: “I nostri figli, in quanto pensieri spirituali e rappresentanti della Mente divina, abitano in questa Mente. L’unica influenza che subiscono è quella della Mente”. Questo è il fatto spirituale: sta a noi dimostrarlo; e lo dimostreremo passo dopo passo man mano che lo comprenderemo. 

Come ho detto in precedenza, non abbiamo il compito di trasformare i nostri figli in mini-adulti, ma di riconoscere che si trovano in questa Mente, che sono al sicuro, salvi e che Dio li guida. Dio è il loro Genitore e questo Genitore è Amore e Mente. Quella Mente che è saggezza e che ha a cuore ciò che è meglio nell’interesse di ciascuna delle sue idee. Questo è ciò che ci mostrerà nel corso dell’esperienza umana.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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