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IL POTERE DEL POPOLO—OVUNQUE

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 9 settembre 2016

Originariamente pubblicato sul numero del 26 aprile 2010 del Christian Science Sentinel


LE NOTIZIE ultimamente sono colme di tentativi da parte dei popoli di raggiungere la democrazia e la libertà sia attraverso riforme attive di governo sia attraverso l’abbattimento di regimi totalitari, con l’ascesa del “potere del popolo”. Questo termine è generalmente usato dai movimenti democratici non violenti per realizzare riforme politiche e asserire la propria libertà e il proprio diritto a una vita dignitosa.

Ho ricordi vividi di come il “potere del popolo” abbia abbattuto il Muro di Berlino nel 1989, ma eventi più recenti mostrano il continuo potere del popolo di cambiare il corso degli eventi. Nel 2005, la cosiddetta “rivoluzione arancio” ha portato in Ucraina inaspettate proteste e dimostrazioni per la democrazia che, sfociate in un’altra elezione nel febbraio 2010, hanno dimostrato quanto stabile e democratico sia diventato il Paese. Ha vinto il potere del popolo.

La scorsa estate, la ricerca di democrazia in Iran ha innescato quella che è stata denominata la “Rivoluzione Verde” che è stata repressa con arresti e violenze, ma durante la ricorrenza dell’anniversario della rivoluzione iraniana del 1979, le fiammelle erano ancora vivide nonostante le imponenti forze di sicurezza intenzionate a soffocarle. Queste fiammelle hanno bisogno di più aria.

Qui arriva prontamente la preghiera: porta aria e libertà ad ogni sforzo utile per il pianeta. Infatti, partendo da una prospettiva spirituale, non esiste sforzo sprecato perché qualsiasi tentativo di fare del bene ha origine in Dio, Mente divina.

Dal punto di vista della Scienza Cristiana, siamo tutti figli dell’unico Principio divino, Amore, che è immensamente meraviglioso. Ciascuno di noi ha diritti inalienabili che derivano dalla fiducia nell’avvenire, nella sicurezza e nella libertà spirituali, che ci vengono conferite dal Principio. Le nostre preghiere possono aiutare a diffondere la speranza di libertà anche se iniziano solamente come una scintilla nell’immensa oscurità. Le seguenti parole tratte dal libro Scienza e Salute con Chiave delle Scritture di Mary Baker Eddy possono ispirare le nostre preghiere: “La Verità porta con sé gli elementi della libertà. Sul suo stendardo vi è il motto ispirato dall’Anima: «La schiavitù è abolita». Il potere di Dio porta liberazione al prigioniero. Nessun potere può resistere all'Amor divino” (pag. 224:31).

Per me, la preghiera per sostenere il “potere del popolo” include due aspetti in particolare: il sostegno della vera individualità e la base spirituale della leadership.

Per poter comprendere che nessuna forza potrà mai sopraffare Dio, Amore, è importante effettuare una chiara distinzione tra individualità e personalità. La vera individualità è spirituale ed esprime  la nostra dignità e il nostro valore. La vera ’individualità ci mostra quello che siamo realmente, in quanto idee divine: onesti, compassionevoli, amorevoli, forti, intelligenti, altruisti, buoni.

Al contrario l’umanità, con il suo ristretto senso di personalità nel quale sono radicati tutti i tipi di caratteristiche limitanti quali etnia, età, sesso, cultura, tratti dispotici, tendenze indolenti e atteggiamenti materiali, non è il riflesso dello Spirito, ma una “deviazione”. Quando sono presenti queste condizioni, il progresso potrebbe rallentare o addirittura fermarsi. Così, se ci conformiamo alla nostra vera identità di figli di Dio e smettiamo di affidarci alla personalità materiale (la nostra o quella degli altri), troveremo una libertà genuina e progresso spirituale.

È anche importante comprendere la vera leadership cui è dato potere spirituale e non è definita materialmente. Tale leadership è veramente efficace quando si basa sul servizio altruistico. A seconda di quanto comprendiamo che Dio è il vero leader della nostra vita, scopriamo che vera leadership non significa fare la nostra “volontà”, ma seguire la guida di Dio ed eseguire la Sua volontà. Come ha detto il salmista: “O Eterno, insegnami la tua via, e guidami per un sentiero diritto, a cagione de' miei nemici” (Salmi 27:11).

Dirigere è un’azione che si basa sul discernimento spirituale e non significa fare alcuna pressione sugli altri, ma esprimere solo il Cristo. Significa ascoltare la "voce dolce e sommessa" del bene anche davanti alle forze più schiaccianti. Significa agire secondo il proprio più alto senso del bene, anche se ciò significa fare qualcosa che non è mai stato tentato prima.

La preghiera è lo strumento più potente che abbiamo per liberare il potenziale del bene impavido e rafforzare le qualità direttive in noi stessi e negli altri. La preghiera è altruista, impersonale, imparziale e spirituale. Ci mette in grado di ascoltare con calma ciò che è giusto. Questo potrebbe portare in direzioni che sono differenti da ciò che suggeriscono rappresentanti di governo, partiti politici, leader tribali, clan familiari o bande rivali.

Vediamo quanto riusciamo a portare avanti questo tipo di preghiera. Abbiamo il coraggio di lasciare che allarghi la nostra visione del mondo e che ci aiuti a scoprire che la libertà è naturale e accessibile a chiunque? Quanto è profondo il nostro amore? Quanto siamo disponibili a seguire la direzione del bene?


Annette Kreutziger-Herr insegna musicologia e studi culturali e vive con la famiglia a Berlino.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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