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L’amorevole fonte della salute

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 29 gennaio 2016

Originariamente pubblicato sul numero del 16 novembre 2015 del Christian Science Sentinel


Capita a volte di ritenerci personalmente responsabili dei nostri problemi, o personalmente responsabili per la loro risoluzione. Se fatichiamo in una qualsiasi situazione, a causa di un senso di colpa o perché ci assumiamo false responsabilità, le nostre preghiere di guarigione potrebbero, a loro volta, risultare faticose.

Dovetti affrontare una volta un doloroso problema che mi rendeva difficile camminare. Temevo di essermelo procurato inavvertitamente da solo, per mancanza di saggezza da parte mia, e la paura di esserne responsabile pesava sulle mie preghiere, volte a capire l’irrealtà della situazione e a trovare guarigione.

Grazie alle preghiere di un’altra persona, cui avevo chiesto aiuto, fui sollevato da quel falso senso di responsabilità. Acquisii una più libera percezione del fatto che non ero un mortale che soffriva a causa di un errore, ma ero, e sempre ero stato, l’amato riflesso o immagine di Dio. Anche allora la saggezza e la bontà di Dio mi stavano governando e conseguentemente ero armonioso e libero in tutti i sensi. Questa nuova intuizione riguardo alla mia libertà spirituale sotto la protezione di Dio, mi permise di continuare a pregare per conto mio e con maggiori aspettative. La guarigione completa arrivò molto presto.

Da quell’esperienza ho imparato che non dovremmo mai permettere al senso di colpa o al falso sentimento di responsabilità, di limitare l’amore che Dio nutre per noi. A prescindere dalla ragione per cui soffriamo, possiamo sempre rivolgerci a Dio con aspettativa di guarigione e confidare che la Sua verità, una volta compresa, ci guarirà. 

Dio non è una persona che si arrabbia quando commettiamo un errore o che trattiene il Suo amore proprio quando ne abbiamo più bisogno. Dio è Principio divino immutabile, è Amore. L’Amore divino conosce e mantiene il nostro benessere spirituale e l’armonia giacché espressione spirituale dell’Amore. Quando ci rivolgiamo alla verità con la preghiera, sentiamo che questa verità del nostro essere cancella la paura di tutto quello che potremmo aver fatto a noi stessi. La preghiera tramite cui riponiamo la fiducia in Dio, permea i nostri pensieri con il riconoscimento della nostra sicurezza e armonia in Dio. Poiché Dio ci governa, nessun’altra causa ci può governare. Siamo l’idea di Dio. Apparteniamo a Dio. L’unica Mente divina governa la sua propria immagine o manifestazione: l’uomo.

Il Salmista rivolse lo sguardo a Dio, aspettandosi di guarire, e dichiarò in profonda riflessione: “Perché t’abbatti anima mia? Perché ti commuovi in me? Spera in Dio, perché lo celebrerò ancora; egli è la mia salvezza e il mio Dio” (Salmi 42:11). Il punto di vista materiale del Salmista —che si sentiva “abbattuto”, e “commosso”—fu capovolto grazie a una rinnovata comprensione spirituale che gli permise di recepire l’amore di Dio e di avere in Lui la speranza quale fonte della sua salute.

La facoltà di rivolgersi con fiducia a Dio si applica anche nel caso di peccati gravi. Leggiamo in un salmo attribuito a Davide, come si mise a pregare dopo essere stato ripreso per aver fatto qualcosa di terribilmente e profondamente sbagliato: “O Dio, crea in me un cuor puro e rinnova dentro di me uno spirito saldo. Non rigettarmi dalla tua presenza e non togliermi lo spirito tuo santo. Rendimi la gioia della tua salvezza e fa’ che uno spirito volenteroso mi sostenga” (Salmi 51:10–12). La sua preghiera fu umile e onesta. Davide sapeva della forte necessità di una correzione, eppure si volse lo stesso speranzoso all’amore di Dio, cercando redenzione e guarigione.

La missione di Gesù Cristo fu di mostrarci il potere incondizionato di Dio per la nostra salvezza e guarigione, e che non possiamo mai allontanarci dal governo di Dio e dalla Sua capacità di guarirci. La missione di Gesù fu una missione d’amore, non di condanna: condannava il peccato ma redimeva il peccatore. Gesù mostrò che, indipendentemente dalle nostre difficoltà, possiamo sempre volgerci alla realtà della nostra perfezione in Dio e trovare il Suo amore immutabile sempre pronto a rigenerarci e guarirci.

Possiamo sempre rivolgerci a Dio con aspettativa di guarigione e confidare che la Sua verità, una volta compresa, ci guarirà. 

Se pensiamo di esserci privati della possibilità di guarire per qualche ragione, è profondamente incoraggiante tenere a mente in modo chiaro la verità espressa nelle seguenti righe di Mary Baker Eddy, scopritrice e fondatrice della Scienza Cristiana: “La salute non è una condizione della materia, ma della Mente; né possono i sensi materiali dare una testimonianza attendibile riguardo alla salute. La Scienza della guarigione mediante la Mente mostra che niente, salvo la Mente, può testimoniare veracemente o mettere in luce lo stato dell'uomo. Quindi il Principio divino della Scienza, capovolgendo la testimonianza dei sensi fisici, rivela che l'uomo esiste armoniosamente nella Verità, che è l'unica base della salute; e così la Scienza nega tutta la malattia, sana gl’infermi, abbatte la falsa evidenza e confuta la logica materialistica” (Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, p. 120:18).

Ciò che mi ha incoraggiato molto durante la mia guarigione e stata la realizzazione che soltanto la Mente poteva testimoniare ciò che è vero di me. Mi sentii molto amato, sapendo che Dio stava mantenendo il mio vero stato di Sua espressione armoniosa, e che non vi era nessun’altra causa o potere che potesse detronizzare ciò che l’Amore divino conosce di me. Proprio perché sentivo la verità di tutto questo, gli errori di pensiero, che si erano concretizzati come dolore e disabilità, si dissolsero.

Se abbiamo agito male, per sbaglio o per altri motivi, o ci siamo lasciati andare a pensieri o azioni poco amorevoli, disonesti o immorali, allora sì, questi devono essere corretti affinché la loro influenza nociva sul nostro pensiero e sulle nostre esperienze possa essere rimossa. Non acconsentiamo però alla falsa nozione che non siamo degni di guarire. Tramite l’onesta e umile preghiera siamo nutriti dall’Amore divino, con la comprensione che siamo già “armoniosamente esistenti nella Verità” e quindi interamente buoni e puri. Nessuna logica materialistica può alterare questo fatto eterno, né impedire la nostra guarigione.

Persino adesso, Dio sta gioiendo di noi in quanto Sua amata immagine, evidenza vera e propria della Sua bontà, e per sempre ne gioirà. Percepire anche solo una barlume di questa verità, ci permette di sentire l’amore del nostro Padre e di arrivare alla guarigione che è la prova di quell’amore.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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