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Non c’è bisogno del gioco d’azzardo: abbiamo già tutto!

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 4 marzo 2016

Originariamente pubblicato sul numero del 10 settembre 2012 del Christian Science Sentinel


Molti anni fa avevo appena cambiato società quando un giorno il manager della nuova ditta annunciò con trepidazione che avremmo avuto una settimana di formazione a … Las Vegas! La mia    eccitazione sfumò immediatamente. Non essendo mai stato interessato al gioco, non avevo alcun interesse ad andare a Las Vegas anzi, ne avevo timore. Nonostante non fossi mai entrato in una sala da gioco in vita mia, sentivo che avrei provato una profonda tristezza nel vedere le artificiali attrattive del gioco d’azzardo: avidità, ostentata materialità, inganno e l’atmosfera ipnotica di un falso senso di felicità.

Per un altro verso però, da Scientista cristiano sapevo che non dovevo cadere nel tranello di ragionare in questo modo e divenni determinato a trasformare questo viaggio in un’opportunità di contrastare con la preghiera la tentazione del gioco, seguendo continuamente la guida di Dio e aspettandomi che da questo derivasse del bene tangibile.

Dopo essermi registrato in hotel quel fine settimana, avevo il pomeriggio libero e così feci una lunga passeggiata all’aperto, soprattutto per evitare le sale da gioco. Presto scoprii che per uscire dall’hotel, dovevo proprio passare attraverso una sala da gioco e prima che lo realizzassi, mi trovai in un’ampia camera oscura, circondata da centinaia di slot machine terribilmente lampeggianti, ognuna di esse con il suo avventore incollato alla “macchinetta mangiasoldi”.

Che spreco, pensavo: che cosa sperano di guadagnare veramente? Anche se avessero fatto una grossa vincita, non avrebbero vinto quello di cui avevano realmente bisogno: la sicurezza, l’appagamento, la felicità. Poi realizzai che mi stavo facendo trascinare dal malessere della patetica tristezza che avevo proprio temuto. Dovevo correggere tramite la preghiera questa modalità di pensiero.

Poi ecco un pensiero ispirato a scuotermi: “hanno già tutto!”. Questo concetto spirituale mi aiutò a iniziare a guardare alle cose da un punto di vista spirituale, secondo cui ognuno di noi è già ricco oltre quello che possa sognare. Poiché ognuno di noi è l’amato figlio di Dio, possediamo già tutto quello di cui potremmo aver bisogno o che potremmo desiderare.

Ben oltre le vuote speranze  di ricchezza monetaria, l’abbondanza delle illimitate risorse dell’Amore divino, non solo provvede a tutti i nostri bisogni umani, ma porta anche genuina felicità, profonda contentezza ed un incrollabile senso di pace. Attraverso la preghiera che riconosce la sollecitudine dell’Amore, otteniamo la saggezza e la capacità di moltiplicare quel bene per noi stessi e per gli altri. Questa è la vera ricchezza che può aumentare solo quando aumenta la nostra fiducia in Dio: non c’è bisogno di giocare d’azzardo per ottenerla. Possiamo rivendicarla proprio ora!

Così, per tutta la mia permanenza a Las Vegas, rivendicai la presenza dell’abbondanza di Dio per tutti i presenti, cosa che portò a meravigliose conversazioni con i colleghi del corso di formazione. Per esempio, uno di loro suggerì che saremmo tutti più felici dando via soldi piuttosto che giocando d’azzardo. La conclusione di un’altra conversazione fu che il modo migliore di evitare la dipendenza dal gioco d’azzardo non è di giocare solo poco, e vi fu anche un’interessante discussione sul vero significato della felicità e su come trovarla. Molti di noi trovarono delle attività divertenti e sane fuori dalle sale da gioco di Las Vegas.

Naturalmente allora realizzai, e comprendo ancora più chiaramente ora, che le tentazioni del gioco d’azzardo non sono confinate a Las Vegas. Si presentano in maniera crescente opportunità di giocare d’azzardo proprio dove viviamo, con le lotterie di stato, con la proliferazione di sale da gioco in città e paesi, con l’aumento del gioco d’azzardo online, di lotterie scolastiche, raccolta di scommesse al lavoro o semplici giochi di probabilità al supermercato.

I giochi d’azzardo non ci attirano quando scopriamo la vera soddisfazione di porre i nostri affetti nello Spirito.

Potremmo addirittura essere incoraggiati a giocare d’azzardo per buone cause quali l’istruzione pubblica, budget di governo o per creare nuovi posti di lavoro. Ma questi sono falsi sostegni dai quali non può provenire alcun vero bene perché ciò che veramente sostiene il nostro progresso e la nostra qualità di vita, è la genuina sostanza dello Spirito cioè Dio. E mentre focalizziamo le nostre attività sul riconoscere e coltivare questa sostanza spirituale, scopriamo che si tratta della fonte senza limiti di tutto ciò che è veramente prezioso, produttivo e costruttivo.

Mentre ero a Las Vegas, mi rivolsi alla Bibbia nella mia stanza d’albergo e trovai molte idee utili che sostengono questo punto di vista più spirituale su dove abbia origine il bene. Nella sua Epistola ai Filippesi, Paolo afferma “l'Iddio mio supplirà ad ogni vostro bisogno secondo le sue ricchezze e con gloria, in Cristo Gesù” (Filippesi 4:19). 

Un’altra epistola mette a confronto la visione spirituale della vita e quella materiale: “la pietà con animo contento del proprio stato, è un gran guadagno; … Ma quelli che vogliono arricchire cadono in tentazione, in laccio… Poiché l'amor del danaro è radice d'ogni sorta di mali”.. L’epistola consiglia “Ma tu, o uomo di Dio, fuggi queste cose, e procaccia giustizia, pietà, fede, amore, costanza, dolcezza” (1 Timoteo 6:6, 9-11). 

Trovai nuova ispirazione anche dalla parabola di Gesù del figliol prodigo, che porta alla luce la bontà incondizionata di Dio (vedere Luca 15:11-32). Il padre del giovane uomo accoglie con amore il figlio dopo che questi ha sperperato la sua parte di eredità. Allo stesso tempo, egli rassicura l’altro suo figlio, quello che era rimasto fedelmente con lui, con queste parole, che riecheggiano la verità su tutti noi: “Figliuolo, tu sei sempre meco, ed ogni cosa mia è tua”.

Grazie a questa lettura, mi divenne maggiormente chiaro che una vita incentrata  su guadagni materiali, specialmente se ci si appoggia su giochi d’azzardo, porta a perdita, vacuità e povertà. Rivendicare anche poco la nostra abbondante sostanza spirituale, ci mette in condizione di allontanarci da queste speranze malriposte: impariamo a riconoscere, ad aver fiducia e ad accettare la completa sollecitudine di Dio verso tutti i nostri bisogni.

Nel suo famoso Sermone sul Monte, Gesù mostrò come rivendicare questa eredità spirituale. Egli disse: “Non siate dunque con ansietà solleciti, dicendo: Che mangeremo? che berremo? o di che ci vestiremo? Poiché il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. Ma cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte” (Matteo 6:31-33). 

Il gioco d’azzardo, le lotterie o altri giochi simili non hanno alcun potere su di noi quando scopriamo la reale soddisfazione nel porre i nostri affetti nelle ricchezze abbondanti dello Spirito. Per fare questo, Mary Baker Eddy afferma: “Stabilisci i tuoi affetti sulle cose di sopra; amatevi gli uni gli altri; entra in comunione alla tavola del nostro Signore in un unico spirito, adora in spirito ed in verità e se adorerai, implorerai e vivrai quotidianamente la Vita, la Verità e l’Amore divini, prenderai il pane che scende dal cielo, berrai la coppa della salvezza e sarai battezzato nello Spirito” (Christian Science versus Pantheism, pag. 14).

Talvolta ripenso alle lezioni che ho imparato durante la mia trasferta di formazione a Las Vegas quando leggo la “Preghiera Quotidiana” di Mary Baker Eddy nel Manuale della Chiesa che termina così: “e possa la Tua Parola arricchire gli affetti di tutta l’umanità e governarla!” (pag. 41). Arricchire i nostri affetti divini, arricchisce veramente la nostra vita in ogni modo possibile.


John Minard è practitioner ed insegnante della Scienza Cristiana e vive nei dintorni di Philadelphia, Pennsylvania, USA.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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