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Non esiste regno del terrore

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 25 luglio 2016

Originariamente pubblicato sul numero del 1 febbraio 2016 del Christian Science Sentinel


Non molto tempo fa, assistetti ad un concerto natalizio in una chiesa. Il programma, che prevedeva pezzi tratti dal “Gloria” di Vivaldi e dal “Messiah” di Handel, si rivelò edificante e rigenerante. Osservando i volti di estranei, amici e conoscenti intorno a me, notai che la musica sembrava portare una generale atmosfera di rassicurazione, di incoraggiamento, di consolazione e di calma. Probabilmente la pace, la gioia e l’elevazione spirituali che scaturiscono dal programma di musica classica nel periodo natalizio raggiungono ogni anno il nostro cuore. Tuttavia di recente ho percepito una particolare necessità di fortificazione e rassicurazione a nutrimento dell’anima, qualunque ne sia l’origine: musica, arte e persino tranquilli momenti di solitudine e riflessione.

Sull’onda dei recenti atti terroristici avvenuti nel mondo, probabilmente tutti abbiamo sentito o ci siamo posti la domanda: “A che punto sta arrivando il mondo?” E’ facile lasciarsi prendere dalla paura o rimanere colpiti di fronte alle inquietanti notizie che raccontano le ultime minacce o i massacri.  I nostri pensieri possono facilmente colmarsi di ansia, incertezza e accogliere l’avvertimento di stare costantemente in guardia.

Forse stiamo vivendo momenti difficili, ma sono momenti peggiori di quelli vissuti dai primi cristiani? I discepoli e i seguaci di Gesù Cristo che vissero agli inizi del Cristianesimo, spesso rischiavano la vita se nominavano il nome di Cristo o se si dichiaravano cristiani ed erano considerati tali. Tuttavia coloro che colsero la visione di Cristo e compresero l’infinito valore dei suoi insegnamenti perseverarono nonostante gli ostacoli e la severa opposizione che dovettero affrontare. Non si bloccarono sulla domanda: “A che punto sta arrivando il mondo?”, piuttosto, come disse un evangelista del secolo precedente, comprendevano il potere del Cristo e dichiaravano: “Guardate ciò che è venuto al mondo!” (E. Stanley Jones).

Gesù Cristo venne a mostrarci il nostro legame e la nostra unione con Dio, Amore divino. L’idea-Cristo è stata definita “Iddio con noi” (Matteo 1:23). Il grande amore di Dio per la Sua creazione e per tutti coloro che ne fanno parte è costante, imparziale e universale.

Quando i notiziari ci parlano di violenza e di atti terroristici, trovo che sia istruttivo sfidare me stesso a non lasciarmi sopraffare o scoraggiare dai ritratti delle vittime e dei carnefici, e piuttosto spostarmi col pensiero nella consapevolezza spirituale del dominio illimitato del bene e aspettarmi che i risultati delle mie preghiere arriveranno lontano. Quando il nostro pensiero si risveglia alla comprensione del nostro legame con Dio, vediamo davvero come ciò si relaziona con l’emozionante dichiarazione: “Guardate ciò che è venuto al mondo!”

Oltre a mostrarci il nostro vero rapporto con Dio, Gesù Cristo ci mostrò anche la via per “vincere il mondo” (Giov. 16:33), ovvero, potremmo dire, per sconfiggere le credenze terrene oppressive come disperazione, pericolo, intolleranza e paura, che potrebbero sembrare dominare i pensieri della gente. Egli disse ai suoi discepoli che avrebbero sentito parlare “di guerre e di rumori di guerre”, e la sua ammonizione fu: “guardate di non turbarvi” (Matteo 24:6). E come potevano riuscirci? Gesù li istruì: “Quando dunque avrete veduta l’abominazione della desolazione… state nel luogo santo” (Matteo 24:15, secondo la versione King James).  In altre parole, rimanete con Dio, mantenete i vostri pensieri in comunione con l’Onnipotente, poiché è la comprensione della totalità onnipotente di Dio che porta effettiva libertà dalla schiavitù mentale che la paura e la credenza nel potere del male vorrebbero imporci.

Le parole di Gesù sono tanto applicabili a noi, i suoi seguaci del presente, quanto lo erano quando egli le pronunciò per i discepoli del suo tempo. Possiamo riconoscere che il “luogo santo” cui si riferiva si trova nella nostra consapevolezza e consiste nel vedere o discernere che siamo abbracciati dalla natura divina e riconoscere questa verità per tutta l’umanità.

Se Dio è tutto il potere e l’unico potere, come può allora il male essere una presenza o un potere? Nella misura in cui miglioriamo la nostra comprensione della totalità di Dio, questa risponderà alla nostra richiesta di protezione. La richiesta fatta ad ognuno di noi è di progredire per andare oltre il senso limitato di un Dio distante, distaccato o indifferente.  Dio è il nostro Padre amorevole, il Padre di tutti noi. Maggiore è la nostra percezione del Suo amore infinito, più piccolo diventa ogni problema; comincia a dissolversi nella realizzazione dell’amore guaritore di Dio. Possiamo conoscere Dio, ed Egli solo governa. Possiamo trovare consolazione e sicurezza in questa promessa biblica: “per dare incremento al suo governo e una pace senza fine… (Isaia 9:6). Questa promessa è dimostrabile oggi, proprio qui, proprio ora, indipendentemente da quanto sembri grande e minaccioso il ritratto del male.

Sebbene possa sembrare innegabile che il male e il terrorismo stiano dilagando e siano terribili, la nostra vera lotta è quella contro l’accettazione della cattiveria, dell’odio, dell’intolleranza e della tirannia come forze di pensiero reali o potenti.

In Scienza e Salute con Chiave delle Scritture di Mary Baker Eddy, la Scopritrice e Fondatrice della Scienza Cristiana si trova la seguente dichiarazione radicale e imperativa: “Il genere umano deve imparare che il male non è potere” (pag. 102:34). Mary Baker Eddy lo aveva dimostrato affrontando e superando molte prove difficili, e altrove scrisse: “Il male non è né qualità né quantità; non è intelligenza, una persona o un principio, un uomo o una donna, un luogo o una cosa, e Dio non lo ha mai creato” (Messaggio a La Chiesa Madre per il 1901, pag. 12-13).

La minaccia o le situazioni minacciose che potremmo dover affrontare non riguardano, alla radice, una persona o un gruppo di persone. Le persone possono essere state manipolate dal male e causare la minaccia, ma ci dovrebbe essere chiaro quale sia la vera minaccia. Il vero colpevole è l’astuzia ingannatrice della “mente carnale” (Romans 8:7) che, sotto le sembianze di una giusta causa, o terrorismo giustificati, mette fratelli contro fratelli in modo innaturale.

Quando pensiamo di aver sentito e visto tutto, sembra che il pensiero mortale venga fuori con nuovi modi e mezzi per minacciare e intimorire. E quando un metodo di distruzione e devastazione viene neutralizzato, ne sbuca fuori un altro a prendere il suo posto. Ma che potere ha il pensiero mortale? In verità la credenza mortale non ha alcun potere di ingannare. Potremmo chiederci com’è possibile che l’Amore onnipresente lasci spazio al male e all’odio. Questo non è possibile.  L’eterna totalità di nostro Padre non ci mostra nessuna reale storia dell’errore né alcun luogo al di fuori o al di là della volontà e dell’onnipotenza divina.

Gesù Cristo disse ai suoi seguaci: “Voi siete la luce del mondo” (Matteo 5:14). Viviamo il nostro cristianesimo tramite il riconoscimento illuminato del grandioso potere dell’Amore divino, che avvolge tutti e che è riflesso dall’uomo, e possiamo utilizzare questo potere attraverso la preghiera. Trovo che un passaggio di Scienza e Salute sia particolarmente pertinente e include potenti verità spirituali utili nella preghiera: “Un Dio infinito, il bene, unifica uomini e nazioni; costituisce la fratellanza dell’uomo; mette fine alle guerre; adempie il detto delle Scritture: «Ama il tuo prossimo come te stesso»; annienta l’idolatria pagana e Cristiana – tutto ciò che è ingiusto nei codici sociali, civili, criminali, politici e religiosi; stabilisce l’uguaglianza dei sessi; annulla la maledizione che pesa sull’uomo, e non lascia nulla che possa peccare, soffrire, essere punito o distrutto”. (pag. 340:26).

Tutti noi abbiamo il privilegio santo e sacro di dimostrare tangibilmente la sovranità di Dio. Mantenere attivamente la supremazia del bene nel nostro pensiero ci libera dalle supposte catene del male e ci concede la libertà di esprimere e vivere l’amore. Esercitare il nostro senso spirituale difendendo il carattere Cristiano che si trova in tutti noi aiuterà a capire meglio nostro fratello e così aiuterà a liberare l’umanità dalle suggestioni destabilizzanti secondo le quali la guerra e il terrorismo sono desiderabili, inevitabili o necessari. Sono certo che la salvezza e la sicurezza diverranno più evidenti attraverso la nostra crescente consapevolezza della presenza di Dio. Vedremo aumentare pace e protezione nella nostra vita e in quella di coloro che ci circondano.

Non è certamente necessario considerare i recenti attacchi terroristici come “la nuova norma”. Non siamo mortali vulnerabili, ma “gli amati dell’Eterno” che risiedono al “sicuro presso di lui” (Deuteronomio 33:12). Il regno dei cieli, il regno dell’armonia, è qui. Gesù ci disse che si trova dentro di noi. Permetterai che questo regno sia tolto a te o agli altri? La tua decisione di stare dalla parte di Dio, Amore divino, e di difendere la Sua onnipotenza come la forza che governa produrrà un mondo di bene per la guarigione del mondo che necessita disperatamente di sentire la realtà e il potere protettivo del bene. 

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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