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Un modello spirituale per guidare il governo

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 11 febbraio 2016

Originariamente pubblicato sul numero del 14 novembre 2011 del Christian Science Sentinel


Con crescente preoccupazione in tutto il mondo per l’incertezza del futuro, molti stanno iniziando a domandarsi quale sia il ruolo appropriato del governo nel risolvere le sfide che incontriamo. Le elezioni negli Stati Uniti suggeriscono che una larga maggioranza dell’elettorato ha perso fiducia nella capacità del governo di trovare soluzioni creative alle pressanti questioni economiche e sociali. Disordini e proteste a livello mondiale tendono a confermare una preoccupazione universale.

Cosa c’è dietro a questa perdita di fiducia? Alcuni suggeriscono che potrebbe trattarsi dell’incapacità di superare approcci di parte. Sempre di più, il favoritismo affonda le sue radici in ideologie opposte e queste profonde convinzioni possono essere quello che si cela dietro all’apparente intransigenza politica e alla riluttanza al compromesso o alla collaborazione. Certamente sono un grosso contributo al rancore che fa spesso parte del dibattito politico odierno.

Un approccio risolutivo potrebbe essere l’invito ad una conversazione più civile – uno sforzo di valore senz’altro. Ma ci potrebbe essere qualcosa di più profondo qui che necessita di essere affrontato. Quando perdiamo fiducia in qualcosa, è spesso perché abbiamo perso la visuale di dove stiamo andando. Ci troviamo in un’era di modelli politici ed economici mutevoli – i nostri paradigmi stanno cambiando quasi ogni tre mesi. Non sapendo cosa funzionerà, ma realizzando che ciò che è stato fatto prima potrebbe non funzionare ora, ci porta alla deriva. Questa situazione incerta è quello che il sociologo John Naisbitt descrive come “un tempo di parentesi, il tempo tra le ère” (Megatrends: Ten New Directions Transforming Our Lives, p. 249).

È inquietante trovarsi “in mezzo”. Ma esiste un altro paradigma che circola da secoli, e che ci assicura che indipendentemente dai cambiamenti che accadono, rimane sempre un principio che governa –il Principio divino, Dio.

UN REGNO DI ARMONIA

Gesù definì questo governo come il “regno di Dio” o il “regno dei cieli”. Indicò che questo regno non era definito in base allo spazio che occupava. Non lo si trovava in un altro luogo o in un altro tempo né ci sarebbe stato portato da leader politici. Doveva essere cercato dentro di noi. Egli assicurò a coloro che lo ascoltavano che il tempo di questa apparizione era ora – “Il regno di Dio s'è avvicinato a voi” (Luca 10:9).

Molti hanno cercato di vedere uno scopo politico negli insegnamenti di Gesù in relazione al regno, ma questo sottovaluta il punto cruciale della sua missione: la trasformazione del pensiero da una base materiale ad una spirituale. Questa trasformazione continua oggi e può essere vista come il catalizzatore spirituale che sta stimolando il nostro mondo a cambiare.

Qual è la “buona novella” di questo regno e come si applica al bisogno odierno di un governo creativo? Uno spunto interessante su questo tema si trova nel libro di Mary Baker Eddy, Scienza e Salute con Chiave delle Scritture. Riferendosi all’essenza spirituale del regno, M.B. Eddy diede questa definizione: “Regno dei Cieli. Il regno dell’armonia nella Scienza divina; il reame della Mente infallibile, eterna e onnipotente; l’atmosfera dello Spirito, in cui l’Anima è suprema” (pag. 590). Qui si trovano tre parametri utili per comprendere il governo del Principio divino, Dio.

Il “regno dell’armonia” non deriva né dal semplice consenso, o accordo, né si ottiene tramite compromessi. Un vero regno dell’armonia deriva dal portare pensiero ed azione in linea con le leggi di Dio o Scienza divina. Nel suggerire che le leggi del governo – esemplificate nei Dieci Comandamenti – risiedano in noi stessi, Gesù stava alludendo al fatto che la legge di Dio è inerente al nostro essere. E infatti, questi comandamenti, che rappresentano la legge di Dio, hanno costituito il fondamento di onestà, giustizia e correttezza in molte forme di governo.

IL GOVERNO TRAMITE LA LEGGE DIVINA

E’ semplice il cambiamento verso un governo più creativo: è sufficiente seguire umilmente alla lettera e nello spirito ciò che si è già dimostrato efficace nei secoli. Non è necessario sentirsi persi nel momento in cui riconosciamo che la legge di Dio è già dentro di noi. Non importa in quale direzione soffino i venti politici, questi principi divini continuano a costituire la base per l’armonia nella nostra vita. Quando si formano in superficie nuove forme o modelli, abbiamo una base per discriminare ciò che è giusto e veramente progressivo. Il vero progresso nella vita non getta via ciò che è fondamentale, piuttosto si sviluppa su di esso.

Il governo tramite la Mente infallibile, eterna ed onnipotente, non fa affidamento su opinioni, congetture o semplici sperimentazioni. Non è un “regno” di ideologie in conflitto. L’intelligenza divina rivela costantemente il proprio ordine di creazione, un piano infinito che sviluppa eternamente nuove forme e idee. Mentre nulla è nuovo per questa Mente divina, lo sviluppo appare nuovo sulla scena umana.

COSTRUIRE SU MODELLI MIGLIORI

Come possiamo accedere a questo eterno manifestarsi? Sviluppando una disposizione che sia disponibile a lasciare il vecchio per il nuovo. Alla Mente divina piace molto il manifestarsi eterno dell’idea infinita, svincolata da teorie, supposizioni e credenze materiali. Realizzando che questo manifestarsi avviene dentro di noi, anche noi possiamo sentirci a nostro agio con lo sviluppo infinito. Esso conduce verso nuovi orizzonti di pensiero, si sviluppa sull’utile, non sta più nel dismesso e cerca nuove dimensioni di pensiero che mostrino maggiormente la nostra natura divina.

Forse è un bene che di tanto in tanto si perda la fiducia nelle forme esistenti e nelle strutture politiche. Questo processo spesso ci incoraggia a cercare modelli migliori. Lo stallo politico può essere frustrante – ma raramente siamo disponibili a cercare modelli di pensiero più elevati quando quelli vecchi sembrano funzionare. Mi piace questa osservazione di M.B. Eddy circa il desiderio di progredire: “La felicità di abbandonare i falsi punti di vista e la gioia di vederli sparire – ecco la disposizione d’animo che contribuisce a far precipitare l’armonia finale”. (Scienza e Salute, pag. 324:3). Per me questo suggerisce che una disposizione alla gioia e alla felicità di andare avanti porterà non solo nuovi metodi di fare le cose, ma anche l’armonia finale.

TROVARE PUNTI IN COMUNE

Se sembra che la politica ricada nel litigare su questioni irrilevanti, possiamo concentrarci sul significato più profondo dei temi della vita. L’atmosfera dello Spirito divino ci guida verso ciò che è importante, sottolineando le cose che contano veramente, chiarendo e definendo ciò che è veramente in gioco. Pervenendo a questo senso più elevato di pertinenza, noi troviamo punti in comune. Il dissenso risiede nell’atmosfera delle assunzioni basate sulla materia –la personalità degli altri, le passioni politiche che confondono la forma con la sostanza, la tendenza a marginalizzare tutto ciò che non è in accordo  con le proprie opinioni personali. Il regno dei cieli rivela un’influenza che pervade dentro di noi e cerca una prospettiva più elevata.

Se ci troviamo ad affrontare un disaccordo o una disputa, possiamo consentire a Dio, Anima divina, di spingerci all’apprezzamento di ciò che ha valore nel punto di vista di un altro. Questo punto di vista, nella diversità di espressione, trova utilità e perspicacia anziché minaccia. Trova modi di costruire invece di abbattere. Questa atmosfera mentale promuove una coscienza guaritrice invece di far sentire soddisfatti per una semplice analisi. E alla fine, questo è il regno dei cieli: uno stato guaritore del pensiero che promuove il riconoscimento della nostra completezza e del nostro valore.

Un buon governo non consente divisioni; trova l’approccio che è una benedizione per tutti e un’atmosfera dove l’Anima è suprema e ci eleva a percepire questa benedizione comune.

Forse viviamo davvero un’era di parentesi, in un “intertempo”, ma questo non deve necessariamente implicare l’attesa di un nuovo governo umano. Ognuno può influenzare il paradigma politico vivendo le richieste spirituali del regno dei cieli –apprezzando il regno della Mente infallibile che promuove lo sviluppo spirituale e sostenendo l’atmosfera dello Spirito. Veramente, il regno di Dio è venuto da noi e può essere un tempo e un’esperienza di profonda unità.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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