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Una religione del cuore

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 18 gennaio 2017

Originariamente pubblicato sul numero dell’ottobre 1982 de The Christian Science Journal


La Scienza Cristiana è una religione del cuore. Il suo significato non può essere afferrato solamente con la testa, come una teoria. Comprenderla nel cuore significa comprenderla con amore. E comprenderla con amore significa afferrare il suo vero significato perché è la religione dell’Amore. Non vi è altro modo di comprenderla. Come scrive la sua scopritrice e fondatrice, Mary Baker Eddy: “La parte vitale, il cuore e l’anima della Scienza Cristiana, è l’Amore” (Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, pag. 113:7).

Erano il calore e la radiosità dell’Amore divino, manifestati nelle opere oltre che nelle parole, ciò che rese alla missione di Cristo Gesù il suo luminoso potere trascendente. Il nostro Salvatore era una trasparenza vivente dell’Amore divino. La sua meravigliosa umanità e la sua compassione portarono convincente evidenza dell’efficacia guaritrice dell’Amore a peccatori e sofferenti. Il suo affetto altruista ed il suo sacrificio hanno continuato a toccare il cuore umano attraverso i secoli.

Egli stesso disse che i suoi insegnamenti dovevano essere compresi nel cuore e col cuore.  Parlando dell’ottusità di coloro che lo circondavano, egli disse: “perché il cuore di questo popolo s'è fatto insensibile, son divenuti duri d'orecchi ed hanno chiuso gli occhi, che talora non veggano con gli occhi e non odano con gli orecchi e non intendano col cuore e non si convertano, ed io non li guarisca” (Matteo 13:15).

Dobbiamo comprendere che la Scienza Cristiana è la religione dell’Amore del Maestro, praticata e dimostrata attraverso la comprensione spirituale. Il suo lavoro guaritore costituisce la testimonianza di come la luce dell’Amore brilli nel cuore umano. Mentre questo bagliore di Verità ed Amore illumina la nostra coscienza, la nostra vita e le nostre azioni testimoniano il vero significato della Scienza Cristiana tramite la guarigione. Questa è la migliore evidenza che la comprendiamo davvero; ed è la risposta indispensabile ai falsi punti di vista sulla Scienza Cristiana che troppo spesso vengono intrattenuti e promossi dai suoi critici.

Non possiamo permetterci di perdere di vista quello che l’amore spirituale significa praticamente e cosa implica. Per citare un esempio, viene talvolta dato per scontato che il processo di guarigione nella Scienza Cristiana sia principalmente una questione di ragionamento mentale. Ora, è vero che ragionare e discutere sistematicamente in modo spirituale, sulla base della totalità di Dio e della nullità del male, facendo in preghiera concrete affermazioni e negazioni, è generalmente necessario nella guarigione. Ma il processo di guarigione non è forse caratterizzato più profondamente da un cuore ispirato dalla Verità e straripante di amore, di gratitudine e gioia per il fatto di sapere che l’Amore è onnipresente? Chiarezza di pensiero e specificità nel ragionamento sono essenziali, ma lo spirito del Cristo deve assumere la guida. Troviamo il vero rapporto descritto nel libro di testo, Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, dove Mary Baker Eddy scrive: “Ricordatevi che la lettera e l’argomento mentale sono solamente espedienti umani per aiutare a mettere il pensiero in sintonia con lo spirito della Verità e dell’Amore, che guarisce i malati e i peccatori” (pag. 454-455).

Un altro esempio può essere quello dei nostri atteggiamenti verso il prossimo. Da Scientisti cristiani, la nostra meta e modello è la perfezione spirituale; di certo, la Scienza Cristiana ci offre un chiaro discernimento della perfezione assoluta della Mente divina e della creazione spirituale di questa Mente. Ma consentiamo noi alla coscienziosità del nostro desiderio di perfezione di renderci eccessivamente critici nei confronti degli altri?

In questo caso lo spirito cristico di affetto e mansuetudine è davvero necessario. Nessun essere umano ha mai avuto una visione più pura della sublime perfezione di Verità e Amore del Maestro; tuttavia quando egli dovette affrontare fissazioni, perversità e debolezze dei mortali, la sua pazienza e il suo amore furono senza pari. Se ricordiamo che la Scienza Cristiana è una religione del cuore, non consentiremo ad un immaturo senso delle cose di intrappolarci in un superficiale perfezionismo materiale che ingrandisce e critica gli errori individuati negli altri. Non rimane spazio per giudizi impietosi o ricerche compulsive di errori quando l’affetto salvatore del Cristo governa il cuore, e abbiamo meravigliose opportunità di dimostrarlo a casa nostra, sul posto di lavoro e nei rapporti in chiesa!

Un ulteriore possibile esempio riguarda la questione della personalità. Apprendiamo nella Scienza la potente verità che afferma che Dio è l’unica Mente e la vera Mente dell’uomo; che questa Mente è l’unico Ego; che l’errore dell’identità mortale separata da Dio deve essere respinto e l’egoismo mortale deve essere messo a tacere. Impariamo anche che il bene non ha origine in un’identità umana, perché la fonte di tutto il bene è il Principio divino, Mente, Amore, il bene infinito che è sia universale sia imparziale.

Ma nel nostro zelo volto a ripudiare l’egoismo mortale non tendiamo forse a ridurre noi stessi o gli altri a nulla dicendo, di fatto, che c’è “solo Dio”, sminuendo così la nostra stessa individualità conferitaci da Dio quale Suo riflesso ed anche quella dei nostri simili? Dando merito a Dio quale l’unico potere, il nostro Maestro disse: “Io non posso far nulla da me stesso“ (Giovanni 5:30) ma egli diede anche testimonianza della potenza, gloria e dominio dell’uomo che riflette Dio quando aggiunse: “…il Padre che dimora in me, fa le opere sue” (Giovanni 14:10). Come leggiamo in Scienza e Salute: “L’Ego-uomo è il riflesso dell’Ego-Dio; l’Ego-uomo è l’immagine e somiglianza della Mente perfetta, Spirito, Principio divino” (pag. 281:11).

“L’Ego uno, la Mente una o Spirito chiamato Dio, è l’individualità infinta che dona tutta la forma, tutta la leggiadria e che riflette la realtà e la divinità nell’uomo e nelle cose individuali e spirituali” (pag. 281:14).

L’esempio che fu la vita del Maestro rende chiaro che i nostri sforzi di adorare Dio solo come bene, non dovrebbero mai condurci a sottovalutare noi stessi o gli altri, perché Dio è l’Amore che include e apprezza tutti. Non dovremmo mai essere freddi o incuranti verso altra gente. Se lo spirito cristico di mansuetudine ed affetto prende il comando nei nostri cuori, non lasceremo mai che una “impersonale” mancanza di interesse per gli altri raffreddi la nostra prospettiva. Al contrario, cercheremo di apprezzare negli altri ed in noi stessi, la scintilla di divinità che porta testimonianza della nostra reale identità spirituale ad immagine di Dio.

Talvolta si parla della Scienza Cristiana come di una “religione intellettuale”, ma nel significato ordinario della frase questa è una definizione impropria. Vero, la Scienza Cristiana non dà alcun peso a sfarzo, cerimonie o ritualismi né dipende da una forma di attrazione carismatica ed è una religione di idee, che attrae pensatori e sfida le credenze dell’umanità. Ma è anche la verità pura, pratica e guaritrice che Gesù insegnò e dimostrò.  È l’autentica Scienza del Cristo, descritta dalla sua Scopritrice ispirata, Mary Baker Eddy, come “... ardente di Amore divino” (pag. 367:10).

Non vi è nulla di astratto nel Cristo, Verità. È evidente dai racconti del Vangelo che il grande Maestro, sempre attento a essere guidato dal Padre e ai bisogni umani, condivise il Cristo Verità con amore e pazienza, con tutti quelli che desideravano ascoltare. Attraverso le sue opere, la Parola si materializzò in vite riscattate, cioè uomini, donne e bambini profondamente benedetti e guariti. Il suo ministero illustrò la coincidenza del divino con l’umano: il potere di riscatto dell’Amore divino che risponde alla sincera richiesta umana di aiuto. Come Cristo Gesù rese evidente, il tocco guaritore di questo Amore non si avverte solamente in parole elevate e guarigioni  commoventi, ma anche nell’umiltà ispirata e nell’affetto che lo indusse  a dire, riferendosi agli atti cristiani di misericordia: “in quanto l'avete fatto ad uno di questi miei minimi fratelli, l'avete fatto a me” (Matteo 25:40).

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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