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La guarigione spirituale non dipende dall’evidenza materiale

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 7 marzo 2023

Originariamente pubblicato sul numero di gennaio 2023 de The Christian Science Journal


All’inizio del mio studio della Scienza Cristiana contattai un practitioner della Scienza Cristiana chiedendo un trattamento metafisico per un problema fisico. Il giorno successivo, alcuni sintomi s’erano un po’ attenuati. Richiamai allora il practitioner per dargli la buona notizia, ma la sua replica fu che non dobbiamo mai fondare le nostre conclusioni, buone o cattive che siano, sull’evidenza materiale.

La sua risposta mi prese alquanto alla sprovvista visto che, prima di diventare una Scientista Cristiana, mi affidavo alle medicine ed ero quindi abituata a fare attenzione agli aspetti fisici del problema. L’attenuazione dei sintomi, dunque, mi incoraggiava, mi dava speranza. Mi resi conto però, ponderando meglio quello che mi aveva detto, che di fatto, per sapere come stavo, dipendevo dalle mie sensazioni materiali. In altre parole, valutavo la mia salute, il mio benessere, la mia sicurezza e la mia felicità basandomi su quello che mi dicevano i cinque sensi fisici.

Non c’è di che meravigliarsi! La credenza comune è che per la nostra salute e benessere ci si deve focalizzare sul corpo ed è essenziale prestare molta attenzione all’evidenza materiale per mantenersi sani e al sicuro. In quel momento, quindi, mi sembrò difficile e troppo radicale non potermi basare su dei segni fisici per determinare se la mia salute stesse peggiorando o migliorando. 

Allo stesso tempo però, c’era in me un qualcosa che si ribellava alla credenza che la nostra identità fosse definita dalla materia e che quest’ultima determinasse le nostre prospettive di una vita sana e sicura. Il punto di vista che ognuno di noi sia totalmente biologico, non inizia nemmeno a sfiorare la più profonda intuizione del genere umano che la nostra esistenza è davvero molto di più di tutto quello che le varie definizioni fisiologiche vogliono raccontarci.

Cristo Gesù non si lasciava certamente influenzare dall’evidenza materiale. Leggiamo infatti nella Bibbia che un lebbroso gli si avvicinò e «supplicandolo, cadde in ginocchio davanti a lui, e gli disse: “Se vuoi, tu puoi mondarmi”». La narrazione continua «E Gesù, mosso a pietà, stese la mano, lo toccò e gli disse: “Sì, lo voglio, sii mondato!” E, come ebbe detto questo, subito la lebbra lo lasciò e fu guarito» (Marco 1:40–42).

Il fatto che Gesù si sia avvicinato e abbia toccato il lebbroso, illustra quanto egli non prendesse affatto in considerazione le convinzioni culturali secondo le quali l’uomo era religiosamente impuro. Come poteva Gesù sfidare in tal maniera le norme prevalenti del suo tempo? Mary Baker Eddy, la Fondatrice della Scienza Cristiana, ci spiega: «Era la perfetta naturalezza della Verità nella mente di Gesù che rendeva le sue guarigioni semplici e istantanee. Gesù considerava il bene come lo stato normale dell’uomo e il male come l'anormale; la santità, la vita e la salute come migliori rappresentanti di Dio che non il peccato, la malattia e la morte. Il maestro Metafisico comprese che l’onnipotenza è Tutto-potere: poiché lo Spirito era per lui Tutto-in-tutto, la materia era manifestamente un errore di premessa e conclusione, mentre Dio era l’unica sostanza, l’unica Vita e l’unica intelligenza dell’uomo» (Miscellaneous Writings 1883–1896, pag.200).

Nella mia esperienza, riuscii a superare l’esitazione iniziale a non far più affidamento sull’evidenza materiale in maniera graduale, riponendo maggior fiducia nello Spirito, Dio, che nella materia. Un giorno in cui non ero ancora completamente a posto ed ero in difficoltà con le faccende domestiche che erano piuttosto impegnative, mentre stavo facendo i mestieri, sperando con tutta franchezza soltanto di star meglio, mi vennero in mente queste parole: «Se soltanto accettassi tutto quello che stai leggendo, ti sentiresti meglio». Stavo leggendo e studiando la Bibbia e gli scritti di Mary Baker Eddy. Perché mai non avrei dovuto accettare le verità che stavo leggendo e imparando? Decisi allora di metter da parte le mie paure e con l’animo sollevato continuai a fare i mestieri. Mentre li stavo finendo la malattia scomparve velocemente per non tornare più.

Mettere da parte l’evidenza materiale quale fattore nella guarigione implica una crescita spirituale, una rieducazione riguardo ai fatti spirituali dell’essere. Questa rieducazione è necessaria, dato il concetto prevalente secondo il quale l’evidenza materiale è il fattore determinante della propria salute. La prevalenza di un falso concetto, però, non fa sì che quel concetto sia veritiero.

Se fossimo davvero esseri meramente fisici, non ci sarebbero eccezioni nell’operare delle cosiddette leggi materiali. E invece ce ne sono. Tante persone hanno avuto guarigioni che esulano dalla norma che ci si aspetta. La Bibbia ne è piena e i periodici della Scienza Cristiana ci danno testimonianza di questo tipo di guarigioni da più di cent’anni. C’è gente che ovunque e in qualsiasi circostanza torna in salute in modo inspiegabile secondo le aspettative del senso materiale.

Alcuni anni dopo la guarigione sopra descritta, un'esperienza mi ha ulteriormente dimostrato il fatto che si può passare dall’oscurità della dipendenza dall’evidenza materiale alla luce della comprensione spirituale di noi stessi quali figli amati e protetti da Dio. Io, mio marito e mio figlio piccolo stavamo facendo un viaggio a lungo atteso in una grande città che avevamo intenzione di esplorare a fondo. Arrivammo di mattina e ci divertimmo tutto il giorno a camminare per la città. Giunta la sera però, le scarpe nuove che indossavo mi avevano spellato a nudo un dito mignolo. Lo incerottai per poter calzare comodamente le scarpe. Tuttavia alla fine del giorno seguente il dito mi faceva così male che non potei nemmeno dare il cambio alla guida per tornare a casa.

Mentre quella sera mi stavo preparando per andare a letto, mi accorsi di avere i sintomi di una forte infezione al piede. Ero tuttavia così profondamente ispirata da ciò che stavo imparando riguardo a Dio e alla mia natura a Sua immagine e somiglianza che in tutta sincerità non mi preoccupai proprio; non ero concentrata sull’evidenza fisica del problema. Il mattino seguente il piede era perfettamente normale, tutti i sintomi della sera precedente erano spariti completamente.

In Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, Mary Baker Eddy spiega: «Nella misura in cui la materia perde per il senso umano ogni entità in quanto uomo, in quella misura l'uomo diventa padrone della materia. Egli penetra in un senso più divino dei fatti e comprende la teologia di Gesù come fu da lui dimostrata guarendo i malati, risuscitando i morti e camminando sulle acque. Tutte queste opere manifestavano il controllo che Gesù aveva sulla credenza che la materia sia sostanza, che possa essere arbitra della vita o costruttrice di una qualsiasi forma di esistenza» (pag. 369). 

Ciò che viene riportato dai cinque sensi fisici non può né alterare né distruggere ciò che Dio ha creato. Nella misura in cui ci impegniamo a non affidarci alle evidenze materiali, questo fatto ci sarà sempre più chiaro e vivremo la salute e l’armonia che Dio ha stabilito e che sempre mantiene.

Metter da parte l’evidenza materiale quale fattore nella guarigione, implica una crescita spirituale: una rieducazione riguardo ai fatti spirituali dell’essere.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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