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Cedi le redini a Dio

Essere disponibili a cedere il passo a Dio e a fidarsi della sua guida è essenziale.

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 13 giugno 2022

Originariamente pubblicato sul numero del 23 maggio 2022 del Christian Science Sentinel


Durante l'adolescenza imparai ad andare a cavallo. Il cavallo era dotato di una sella inglese, quindi quando trottava dovevo battere la sella a tempo con l'andatura del cavallo. Nonostante l'istruttore continuasse a dirmi di lasciare che fosse il cavallo a fare il lavoro, di rilassarmi e di sentire il ritmo naturale che derivava dal movimento del cavallo, avevo difficoltà a farlo. Spingevo, resistevo e facevo forza, ma senza successo.

Poi una notte sognai che stavo cavalcando e nel sogno riuscivo a percepire il movimento all’unisono, mio e del cavallo, che fluiva senza sforzo alcuno. Era magnifico. Il giorno dopo ero impaziente di riprovare, e montai perfettamente fin dalla prima volta. Da quel momento in poi, ogni cavalcata fu un evento gioioso anziché una lotta frustrante. Questo mi ha insegnato l'inutilità di insistere per raggiungere un obiettivo.

Talvolta la Scienza Cristiana è considerata un metodo di cura di auto-aiuto basato sull'esercizio della forza di volontà, ovvero un'azione della mente umana. Ma questo è ben lontano dalla verità.

Mary Baker Eddy scrive nel libro di testo della Scienza Cristiana: «La Scienza Cristiana riduce al silenzio la volontà umana, acquieta la paura con la Verità e l'Amore, e dimostra l’azione spontanea dell'energia divina guarendo i malati» (Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, pag. 445). 

«L’azione spontanea» di Dio, Spirito, è fondamentale per la guarigione delle malattie. L'attività della Verità divina possiede tutto il potere di spingere il pensiero umano a un cambiamento di base. Tale cambiamento è ciò che guarisce, portando un cambiamento nella nostra esperienza. La forza di volontà umana, al contrario, è un deterrente che interferisce con la guarigione.

La natura umana tende a voler prendere le redini e a cercare di controllare gli eventi e i risultati. Questo può includere anche la ricerca della guarigione fisica. Ma quando la sofferenza si prolunga e la guarigione ritarda, diventa più evidente che è necessario un altro approccio. È essenziale essere disponibili a cedere il passo a Dio e a fidarsi della sua guida. Questo può sembrare un ostacolo enorme se si insiste ostinatamente nel voler prendere il controllo e dirigere ciò che deve essere curato e come debba avvenire la guarigione. In realtà, ciò che deve essere corretto nel pensiero può essere proprio questo impulso a voler «gestire» una guarigione, come ho avuto occasione di scoprire. 

Soffrivo di un’infiammazione ricorrente che scompariva per poi ripresentarsi nuovamente. Stavo pregando per guarire il problema, come avevo imparato a fare nella Scienza Cristiana, tuttavia, i miei sforzi erano più intellettuali che di preghiera. Leggevo la Bibbia e gli scritti di Mary Baker Eddy, prendevo appunti e passavo ore a ricercare idee di guarigione in questi libri. In realtà ero orgogliosa dell'impegno e della disciplina che stavo dimostrando. Ma non ci fu alcun miglioramento.

Questo andò avanti per mesi. Nel frattempo, il problema peggiorava. Ero esausta. Tutti quegli sforzi intensi non mi avevano portato da nessuna parte. Stavo cercando di forzare la guarigione attraverso l'attività umana e il ragionamento, invece di cercarla in Dio, nello Spirito, dove non è necessaria alcuna spinta ostinata, perché lo Spirito è Amore infinito e incessante. Cosa può resistere all'azione dell'Amore infinito? L'amore di Dio esprime l’azione spontanea della Mente infinita, perfetta, e dell'uomo come immagine della Mente, di Dio.

Finalmente, mi rivolsi umilmente e con tutto il cuore a Dio. Mi fermai, ricettiva e soprattutto fiduciosa che Dio volesse e potesse guarirmi. Momento dopo momento, ascoltai silenziosamente i messaggi d'amore di Dio. Fu un cedere, un lasciar andare le lotte e gli sforzi umani, ma non in modo fatalistico. Era più simile a quando si affida un problema a un genitore amorevole. A quel punto la mia attenzione e i miei sforzi erano rivolti alla calma, all'ascolto e alla fiducia in Dio.

Una dichiarazione di Mary Baker Eddy mi fu utile per raggiungere questo obiettivo. Essa scrive: «Il miglior tipo spirituale di metodo cristiano per elevare il pensiero umano e impartire la Verità divina è potere, calma e forza permanenti; e quando questo ideale spirituale è fatto nostro, diviene il modello dell'azione umana» (Retrospezione e Introspezione, pag. 93).

Queste parole mi sollevarono, mi calmarono e misero a tacere la paura. Subito cominciai a notare i cambiamenti interiori che stavano avvenendo. Le reazioni di rabbia diventarono meno frequenti, il fastidio e l'irritazione diminuirono. Sentivo la pace di Dio più profondamente. Poi, molto delicatamente, questa affermazione tratta da Scienza e Salute cominciò a venirmi ripetutamente in mente: «La guarigione fisica per mezzo della Scienza Cristiana risulta ora, come ai tempi di Gesù, dall'operare del Principio divino, dinanzi al quale il peccato e la malattia perdono la loro realtà nella coscienza umana e scompaiono tanto naturalmente ed inevitabilmente quanto le tenebre fanno posto alla luce e il peccato alla riforma» (pag. xi).

Compresi che la luce del Cristo, Verità, albeggia sempre nella coscienza umana e spiritualizza continuamente il pensiero. E, come l'alba, era un evento spontaneo e pacifico che non implicava alcuno sforzo e portava un’illimitata ispirazione. Questo fu ciò che provai e capii che non era necessaria alcuna lotta per essere il riflesso di Dio, l'immagine immediata della Mente e ciò che la Mente già conosce. Dovevo semplicemente riconoscere questo fatto, accettarlo come legge divina e tenerlo a mente.

Così facendo, fui in grado di affermare con tutto il cuore che la Verità aveva l'autorità e il controllo assoluto sulla mia coscienza e quindi sul mio corpo, che è una manifestazione del pensiero. Continuando fedelmente a ribadire questi concetti, tutte le paure e le speculazioni, i dubbi e lo scoraggiamento non trovarono più appiglio nel mio pensiero. Avevo smesso di sforzarmi per «diventare» spirituale e stare bene e invece ero in pace nella consapevolezza di essere sempre stata l'idea calma, perfetta e spirituale di Dio.

Ero guarita, e un'ulteriore benedizione fu che tutti gli sconvolgimenti mentali ed emotivi che avevo provato in precedenza erano scomparsi. Il mio equilibrio spirituale era intatto e il mio cuore era colmo di gratitudine verso Dio. Non ho mai più sofferto di quell’infiammazione.

Il tentativo di forzare una guarigione deve essere sostituito da una tranquilla fiducia e dalla certezza del funzionamento della Verità nella coscienza. Cedere al potere della Verità ci fa cedere le redini - la lotta, l'orgoglio e lo sforzo umano per far accadere qualcosa - per trovare conforto e forza nel potere e nella volontà di Dio di guarire. Questo ci dà una nuova e più chiara visione della realtà, che solo la Verità può impartire.

La guarigione non arriva mai mediante la forza di volontà o l’auto-affermazione. È sempre un risveglio, attraverso Cristo, Verità, a ciò che già siamo in quanto figli di Dio. Se ci si abbandona con umiltà alla bontà e all'amorevolezza del caro Padre, si scopre che Egli è sempre pronto a benedire i suoi amati figli con una guarigione cristiana scientifica che avviene senza sforzo alcuno.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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