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Illusione, inganno e confusione smascherate

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 4 maggio 2022

Originariamente pubblicato sul numero di giugno 2021 de The Christian Science Journal


Non c'è forse niente di più sconcertante per la mente umana del sentirsi dire che la sofferenza e la malattia non sono reali. Com'è possibile che ciò che vediamo con i nostri occhi o percepiamo con i sensi fisici non sia vero? Per chiarire questa verità diamo un'occhiata approfondita a questi tre concetti: illusione, inganno e confusione. 

Ciascuno di loro è un atto di osservazione o percezione di fenomeni materiali. La Scienza Cristiana chiarisce che la vera percezione è quella spirituale e spiega così le opere di guarigione di Cristo Gesù: «Gesù vedeva nella Scienza l'uomo perfetto, che a lui appariva proprio dove i mortali vedono l'uomo mortale peccatore. In quest'uomo perfetto il Salvatore vedeva la somiglianza stessa di Dio, e questa visione corretta dell'uomo guariva i malati» (Mary Baker Eddy, Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, pagg. 476-477). Questa percezione reale, o senso spirituale, riconosce soltanto ciò che Dio, Spirito, ha creato.

Durante un'illuminante conferenza tenuta al Museo delle Scienze di Boston, il relatore fece una chiara distinzione fra questi tre concetti. Partì dall'illusione (che lui definì come vedere qualcosa di evidente ai nostri occhi che però non è reale) e tagliò in due una cassa con dentro una donna, asserendo: «Fa una certa impressione, ma sappiamo bene che la cosa non è reale!»

Poi definì l’inganno come l'incapacità di vedere qualcosa che è proprio davanti agli occhi ma che non si percepisce per il semplice fatto che la mente non ne è consapevole. Fu chiesto a duecento persone di osservare un'immagine fatta di chiazze bianche e nere, e tuttavia nessuno riusciva a vederci qualcosa che fosse riconoscibile. Poi il relatore ci disse: «C'è una mucca lì dentro!» Nell'attimo in cui ci fu detta questa cosa, tutti riuscimmo a vederla. Dovevamo essere ricettivi a quell'immagine—ricevere o ammettere ciò che ci veniva comunicato—per poter vedere la mucca che era sempre stata lì.

Infine, definì la confusione come lo stato in cui non si è in grado di distinguere quello che sta succedendo a causa di informazioni contrastanti o mancanti. Mentre sembrava che una robusta trave d'acciaio che pendeva dal soffitto incominciasse a girare su se stessa, ci domandò: «In che direzione sta girando?» Alcuni risposero in senso orario, altri antiorario e poi qualcuno di noi cambiò idea. Quando accese le luci, capimmo che eravamo tutti in errore: la trave non stava affatto girando su se stessa. Delle luci stroboscopiche nascoste avevano creato l'effetto rotatorio. Il relatore concluse la conferenza dicendoci: «Non potete fare affidamento su ciò che i sensi materiali vi dicono. Vi inganneranno ogni volta».

Finita la conferenza, mi venne in mente un passo di Scienza e Salute: «Cullato da illusioni che provocano uno stato letargico, il mondo dorme nella culla dell'infanzia e passa le ore sognando» (pag. 95). Lo studio approfondito della Bibbia e del libro di testo della Scienza Cristiana mi ha fatto capire quanto sia cruciale smascherare le credenze mortali, le «illusioni che provocano uno stato letargico», per poter guarire come faceva Gesù. 

Approfondendo la questione, scoprii che i termini illusione, inganno e confusione appaiono nella Bibbia e negli scritti di Mary Baker Eddy circa 150 volte. Vediamo adesso cosa dicono questi libri in proposito e quanto la comprensione di queste parole possa aiutarci a guarire.

Illusione

La nostra Leader usa questo termine decine di volte, associandolo alla materia, alla falsa credenza, all'ipnotismo, ai sogni, ai miraggi, al mesmerismo, alla mitologia, alla nullità, a tutto ciò che è mortale. Per esempio, in Scienza e Salute scrive: «Niente è reale ed eterno — niente è Spirito — salvo Dio e la Sua idea. Il male non ha alcuna realtà. Non è né persona, né luogo, né cosa, ma è semplicemente una credenza, un'illusione del senso materiale» (pag. 71). Riconoscere che il male è nulla ci consente di smascherare le false apparenze delle cose e percepire ciò che è vero e reale. Questo non è un esercizio di tipo intellettuale, ma è il discernimento spirituale, che guarisce e rigenera l'esperienza umana.

Il termine illusione ebbe un ruolo essenziale nella mia prima guarigione importante avvenuta grazie alla Scienza Cristiana. La settimana prima di andare al College per l'orientamento delle matricole, ebbi un incidente in moto. Avendo già compiuto i diciotto anni, potevo decidere a quale tipo di cure affidarmi. Quando i miei genitori mi chiesero se volessi andare in ospedale, risposi di no. Nonostante la gravità delle ferite, da tutta la vita ero abituato ad affidare a Dio la mia salute e il mio benessere, e sapevo che avrei potuto fare altrettanto anche in questa circostanza.  

Mi rivolsi a Dio con tutto il mio cuore e gli chiesi: «Padre, cosa debbo sapere su di me per capire che sono sana?» Aprii Scienza e Salute, e mi saltò agli occhi questo passaggio: «Cittadini del mondo, accettate “la libertà della gloria dei figliuoli di Dio” e siate liberi! Questo è il vostro diritto divino. L'illusione del senso materiale, non la legge divina, vi ha legati, ha intralciato la libertà delle vostre membra, ha paralizzato le vostre capacità, indebolito il vostro corpo, e deturpato l'immagine del vostro essere» (pag. 227). Leggendo questo passaggio mi spuntarono lacrime di sollievo ed ebbi la sensazione che, contrariamente alle apparenze, tutto stava andando bene. Mi sentii come se Dio mi stesse dicendo: «La circostanza materiale non è la situazione reale. Tu sei Mia, e niente potrà mai privarti della tua eredità di Mia amata figlia, libera, armoniosa, sana, gioiosa e perfetta». 

Questa rivelazione spostò la mia attenzione dal corpo danneggiato alla stupenda immagine di Dio. Nella misura in cui il senso mortale delle cose smetteva di ingannarmi o di indurmi a credere che un'immagine falsata corrispondesse alla realtà, rigettavo questa percezione erronea e tenevo il pensiero ancorato a Dio. Entro la fine della settimana ero completamente guarita e non solo stavo bene fisicamente, ma avevo anche una maggior comprensione spirituale.

Inganno

La ricettività spirituale è fondamentale per rilevare e correggere le apparenze ingannevoli dietro a cui si cela la realtà. Più volte Mary Baker Eddy fa riferimento alla necessità di abbracciare questa qualità, come per esempio quando ci dice: «Quando, come dei fanciulli, saremo ricettivi, disposti ad accettare il Principio divino e la regola divina dell'essere come rivelati nella Scienza divina, scopriremo che l'interpretazione che ne dà questa Scienza è il Consolatore che conduce a tutta la verità» (Miscellaneous Writings 1883–1896, pag. 189). Gesù, a sua volta, insegnò che è necessario essere ricettivi come fanciulli per trovare il regno dei cieli: «In verità vi dico che chi non riceve il regno di Dio come un piccolo fanciullo, non vi entrerà» (Luca 18:17). Il cuore, come quello di un fanciullo, ama e risponde con naturalezza alla bontà che è la vera e propria sostanza di Dio. 

Se accettiamo le credenze materiali e reagiamo di conseguenza—crediamo, cioè, di nascere entrando nella materia, di invecchiare e di morire uscendo dalla materia—non potremo esprimere nella vita alcunché di più elevato di quei concetti. Come spiega Scienza e Salute: «A misura che i mortali abbandonano l'illusione che vi sia più di una Mente, più di un Dio, l'uomo a somiglianza di Dio apparirà, e in questa somiglianza quest'uomo eterno non includerà alcun elemento materiale» (pag. 191). Colmando la nostra consapevolezza di ciò che Dio ci dice, incominceremo a riconoscere e a vivere la nostra natura divina.

Circa un anno fa mentre sciavo mi ruppi un braccio all'altezza della spalla. Quando andai a farmelo fasciare mi fecero una lastra e mi dissero che questo tipo di frattura richiedeva l'intervento di uno specialista. Il dolore era molto intenso, ma sapevo di avere una scelta da fare. Il ragionamento materiale presentava ipotesi dettagliate sul pericolo che il braccio non guarisse correttamente e insisteva per una visita specialistica. Sapevo però che potevo ascoltare la voce della realtà divina, la dichiarazione di Dio che Egli mi aveva fatta a Sua immagine e somiglianza, totalmente spirituale. 

Il punto di svolta arrivò grazie a queste affermazioni delle Scritture: «La voce dell'Eterno è

potente, la voce dell'Eterno è piena di maestà» (Salmi 29:4) e «Volgetevi a me e siate salvate, voi tutte estremità della terra. Poiché io sono Dio e non c'è alcun altro» (Isaia 45:22). L’inganno della frattura fu smascherato e scelsi di affidarmi a Dio piuttosto che alle cure mediche. Presto il dolore sparì del tutto e in poco tempo potei tornare alla mia routine quotidiana, nuotando cinque giorni a settimana e con la massima libertà di movimento. Oggi quel braccio è persino più forte dell'altro.

Confusione

Quando non sappiamo a chi rivolgerci, cosa fare o pensare, vuol dire che abbiamo accettato la falsa nozione di conflitto, ovvero i messaggi, tra loro incompatibili, della credenza mortale e della comprensione spirituale. Questa confusa mescolanza è una negazione spudorata dell'unicità di Dio, che è la Mente divina. L'insegnamento delle Scritture è chiaro in tal senso: «Ascolta, Israele: l'Eterno, il nostro DIO, l'Eterno è uno» (Deuteronomio 6:4).

«Quanto più in alto la falsa conoscenza costruisce in base all'evidenza ottenuta dai cinque sensi corporei» afferma Scienza e Salute, «tanto più grande sarà la confusione che ne segue, e sempre più sicuro sarà il crollo della sua struttura» (pag. 581). Dio è onnisciente, quindi, in verità, possiamo conoscere soltanto quello che Egli conosce. Quando ci rifiutiamo di accettare la testimonianza dei sensi fisici e scartiamo la possibilità che esistano più menti, eliminiamo la possibilità della confusione. Ne ebbi la dimostrazione molti anni fa, quando dovetti vendere il mio ristorante. 

Alle 22 della sera che precedeva la stipula della vendita, scoprii che gli acquirenti non avevano ancora ottenuto una licenza che era indispensabile per la realizzazione dei loro progetti. Avevano progettato di comprare la mia attività e di pagarmi dai tre ai sei mesi dopo, il tempo necessario per l'ottenimento di quella licenza. Dato che la stipula del contratto era stata fissata per le 10 del mattino seguente, sembrava non avessi altra scelta che quella di accettare la loro irragionevole offerta. Avevo già chiuso il ristorante e licenziato il personale. Se non avessi venduto subito, avrei dovuto ricominciare il lungo processo di circa un anno per trovare un altro acquirente. E nel frattempo dovevo comunque pagare l'affitto dello stabile e senza alcuna fonte di reddito.

Ero decisamente confusa sul da farsi. Ricercando la guida di Dio, capii rapidamente la logica fallace del credere in molte menti diverse. Discussi quindi con Dio, l'unica Mente, come la Bibbia ci invita a fare: «Venite quindi e discutiamo assieme, dice l'Eterno» (Isaia 1:18). Distogliere lo sguardo dalla falsa immagine di sentirmi in trappola mi dette conforto. Ero sicura di potermi affidare al nostro Dio che tutto sa, che è tutto azione e che tutto ama perché mi guidasse nei passi successivi.

Quattro ore prima della stipula del contratto sapevo con certezza come procedere. Decisi con risolutezza di non arrendermi a richieste ingiuste e dissi agli acquirenti che non avrei venduto. Ed ero così felice! Dio mi aveva detto cosa fare e avevo fiducia in Lui. 

Due ore dopo, mi chiamò il mio agente immobiliare per dirmi che c'era un altro compratore. Questa controparte aveva già espresso il suo interesse un anno prima, quando il ristorante era però già sotto contratto. L'acquisizione di un altro ristorante era appena andata a monte e volevano sapere se il mio fosse per caso in vendita. Alla fine comprarono il mio ristorante per una somma ben superiore a quella che mi avevano proposto i precedenti compratori e il contratto fu stipulatone giro di tre mesi. Ero mentalmente in ginocchio per l'ammirazione e la gratitudine che provavo dinnanzi alla potenza di Dio che non conosce alcuna confusione.

Penso che il relatore del museo avesse proprio ragione quando disse: «Non potete fare affidamento su ciò che i sensi materiali vi dicono. Vi inganneranno ogni volta». La nostra Leader dichiara in modo eloquente: «L'evidenza dei sensi fisici spesso capovolge la vera Scienza dell'essere, e crea così un regno di discordia — attribuendo un apparente potere al peccato, alla malattia e alla morte; ma i grandi fatti della Vita, giustamente compresi, sconfiggono questa triade di errori, contraddicono i loro falsi testimoni e rivelano il regno dei cieli — il vero regno dell'armonia sulla terra» (Scienza e Salute, pag.122).

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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