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L'Amore divino non conosce né separazione né dolore

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 7 ottobre 2022

Originariamente pubblicato sul numero di settembre 2021 de The Christian Science Journal 


Vi siete mai sentiti separati dalle persone che amate? A me è capitato. Molti fattori, come la distanza geografica, i disaccordi, l’allontanamento sociale ed eventi come la scomparsa di un amico o di un parente stretto, possono farci sentire soli o isolati. 

Ma lo studio della Scienza Cristiana mi ha mostrato che esiste un modo per guarire il dolore della separazione, ponendo le nostre relazioni su basi più sicure e spirituali. La scopritrice e fondatrice della Scienza Cristiana, Mary Baker Eddy, soffrì molte perdite, tra cui la scomparsa del marito quando era appena sposata e, in seguito, la separazione dal suo unico figlio. Ma scoprì che una giusta comprensione di Dio e del nostro rapporto con il Padre-Madre può offrire felicità e pace durature. Nel libro di testo della Scienza Cristiana scrive: «Comprendere spiritualmente che non vi è che un unico creatore, Dio, rivela tutta la creazione, conferma le Scritture, ci dà la dolce sicurezza che non vi è né separazione né dolore, e che l’uomo è imperituro, perfetto ed eterno" (Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, pag. 69).

Mi sono soffermata sulle parole: «né separazione, né dolore». È il sentimento di attaccamento personale che aggiunge dolore alla separazione da qualcuno. Se un conoscente lontano si trasferisse o non fosse più con noi, non proveremmo un tale senso di perdita.

 Provare attaccamento verso una persona a cui si tiene sembra perfettamente normale. Qualcuno potrebbe dire che se non ci si sentisse affezionati, allora ci sarebbe qualcosa di sbagliato nella relazione. Ma un amico mi ha ricordato che il vero amore, quello puro che viene da Dio, non è personale o bisognoso di contatti umani.

In una memoria biografica su Mary Baker Eddy, il reverendo Irving C. Tomlinson ricorda che quando un membro della sua famiglia le chiese: «Mi ami?», lei rispose: «Amo e basta. Come il sole splende, io amo e basta» (Twelve Years with Mary Baker Eddy, Amplified Edition [Dodici anni con Mary Baker Eddy, Edizione ampliata], pag. 225). Benché nota per le sue azioni di gentilezza e per il suo profondo affetto per gli altri, la signora Eddy distoglieva costantemente il pensiero dal senso personale dell'amore verso l'imparziale, infinito Amore divino. Scrisse: «L’Amore universale è la via divina nella Scienza Cristiana» (Scienza e Salute, pag. 266), e dimostrò il potere di questo Amore imparziale e spirituale guarendo i malati, proprio come aveva fatto Cristo Gesù.

Confidare veramente che l'Amore divino è la fonte di ogni bontà mi ha aiutato a capire che non ho bisogno di fare affidamento su un senso personale di amore per essere felice. La Bibbia ci dice: «Ogni buona donazione e ogni dono perfetto vengono dall'alto e discendono dal Padre dei lumi, presso il quale non vi è mutamento né ombra di rivolgimento» (Giacomo 1:17).

Dio non nega nessun dono buono a nessuno di noi. L'Amore divino ci dà tutto l'amore di cui abbiamo bisogno e tutto ciò che è necessario per prosperare, tra cui la gioia, l'appagamento e la certezza di essere al sicuro e accuditi. Se consideriamo queste benedizioni legate a una persona, non sono permanenti. Ma se vediamo che sono un'espressione dell'amore di Dio per noi, non abbiamo paura di perderle. Diventiamo più consapevoli dei molti modi in cui l'Amore divino si manifesta sempre nella nostra vita e lo esprimiamo liberamente.

La comprensione di questo aspetto mi ha guarito dalla nostalgia della presenza di una cara amica che si era trasferita. Questa amica è un raggio di sole che porta gioia nella vita di tutti coloro che la conoscono. Viveva nelle vicinanze e ogni tanto andavamo a fare una passeggiata, e dopo le nostre chiacchierate mi sentivo sempre felice e sollevata. Pur comprendendo che si trattava di un buon trasferimento per lei e la sua famiglia, ed essendo felice per loro, provavo un profondo senso di perdita. 

Ma quando mi sono concentrata meno su ciò che mi mancava e più sul vedere ovunque le prove dell'amore di Dio per me e per tutti, il mio pensiero si è aperto portandomi a fare cose che non avevo mai voluto fare prima. Ho detto sì a nuove opportunità. Così ho trovato nuove amicizie molto appaganti e gioia in luoghi inaspettati.

Sebbene mi faccia sempre piacere sentire la mia amica, non ho più sentito il desiderio della sua presenza. Ho smesso di cercare di soddisfare i miei bisogni con una persona e sono grata per le molte benedizioni che ho. Inoltre, ho imparato che qualsiasi sensazione di essere separata dal bene è semplicemente un falso senso della realtà: l'errata convinzione di poter essere separati, anche solo per un momento, da Dio. La Bibbia ci dice, invece, che Dio è uno e che noi siamo uno con Dio in quanto suo riflesso. Un riflesso non può mai essere separato da ciò che riflette.

La Bibbia afferma anche che Dio è infinito e sempre presente e che nulla ha il potere di separarci dall'amore di Dio: né i problemi, né i pericoli, né gli impegni della vita, né le persone, né tantomeno la morte (vedi Romani 8:38, 39). Poiché non possiamo essere separati dall'Amore in nessun momento e in nessun luogo, è logico che non possiamo mai separarci l'uno dall'altro visto che siamo il riflesso dell'Amore. Questo è diventato così chiaro per me che, quando ho saputo dell'inaspettata scomparsa di un amico di famiglia, non ho sentito alcun senso di perdita della nostra amicizia.

La nostra Leader scrive: «Poiché Dio è sempre presente, nessun limite di tempo ci può separare da Lui né dal cielo della Sua presenza; e poiché Dio è Vita, tutta la Vita è eterna» (Unità del bene, pag. 37). Quando riusciamo a intravedere la creazione spirituale di Dio, ci rendiamo conto che non c'è separazione né dolore per i figli di Dio, ma solo la consapevolezza dell'eterna presenza dell’Amore.

Ho imparato che la sensazione di essere separati dal bene è l'errata convinzione di poter essere separati, anche solo per un momento, da Dio.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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