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LE INDISTRUTTIBILI FACOLTÀ DELLO SPIRITO

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 27 giugno 2022

Originariamente pubblicato sul numero del 15 aprile 1961 del Christian Science Sentinel


«La gloria e lo splendore dell'Anima illuminano tutto e ci danno chiarezza di visione».

Un giorno una studiosa della Scienza Cristiana cercò per due volte di comporre un numero telefonico e non udì alcun suono provenire dal ricevitore. Concludendo che l’apparecchio fosse guasto, comunicò questa sua scoperta a una collega, che sollevò il ricevitore al suo orecchio e disse: «Non vi è niente di guasto nel telefono». Quando la studiosa tentò per la terza volta e ancora non udì nulla, si allarmò, seppur senza dire niente alla collega. Non appena fu sola, chiamò un practitioner della Scienza Cristiana e ascoltò con l’altro orecchio.

Il practitioner lesse ad alta voce qualche brano di un articolo tratto da uno dei periodici della Scienza Cristiana, il cui punto principale era che è l’orecchio in ascolto, l’orecchio che è intonato con le verità spirituali, quello che ode. Il practitioner le ricordò pure che la Scienza Cristiana rende chiaro che le orecchie riguardano la comprensione spirituale.

Siccome la studiosa coltivava il desiderio di udire spiritualmente ed ascoltava i messaggi guaritori di Dio, il suo udito divenne normale, e rimase tale.

La verità spirituale che apportò la guarigione in questo caso specifico ha un’applicazione universale. In ,Scienza e Salute con Chiave delle Scritture Mary Baker Eddy scrive (pag. 488): «Soltanto la Mente possiede tutte le facoltà, la percezione e la comprensione». E a pagina 162 dello stesso libro dice: «Le facoltà indistruttibili dello Spirito esistono anche senza le condizioni della materia e senza le false credenze di una cosiddetta esistenza materiale».

Tutte le facoltà dell’uomo, quindi, sono spirituali perché derivano dalla Mente, Spirito, e sono per sempre perfette nel loro funzionamento. Il pensiero, la memoria, la vista, l’udito non dipendono dalla materia organica o strutturale. Tutte le facoltà sono espresse nell’uomo dalla Mente infinita, Vita eterna, che tutto vede e tutto conosce. Quindi l’uomo non può esprimere ottusità, confusione, dimenticanza, visione imperfetta o udito imperfetto. Quanto più è chiara la nostra comprensione e quanto più è completa la nostra accettazione di queste verità, tanto più penetranti sono le nostre percezioni presenti.

La gloria e la radiosità dell’Anima illuminano tutto e ci danno chiarezza di visione. Poiché la visione è interamente spirituale, non può né essere aiutata né ostacolata dalla materia. Gli uomini si aspettano di vedere e udire pienamente nell’al di là. Allora perché non dimostrare le perfette facoltà della Mente qui ed ora? Il riconoscere che il cielo non è un luogo lontano, ma è il regno di Dio dentro di noi, accelera l’espressione esteriore della perfezione. La realizzazione della costante presenza della Mente, Dio, che tutto vede, ci mette in grado di dimostrare una visione perfetta.

Il comprendere che il vero suono viene comunicato attraverso i sensi dell’Anima aiuta veramente a udire.

Il percepire che l’uomo riflette l’intelligenza della Mente in tutte le sue svariate espressioni mette gli uomini in grado di esprimere illimitate capacità e apre loro possibilità mai sognate.

L’ostinazione, la ribellione o la caparbietà possono essere la radice dell’indebolimento delle facoltà. La ribellione, sia essa espressa o latente, è resistenza alla verità o legge spirituale. Non è forse questo ciò che il Signore deve aver voluto significare quando disse a Ezechiele (12:2): «Figlio d’uomo, tu abiti in mezzo a una casa ribelle che ha occhi per vedere ma non vede, orecchi per udire ma non ode, perché è una casa ribelle»?

Orecchie ottuse possono non voler udire per timore di essere convertite. Occhi appannati possono non voler vedere l'idea spirituale per timore di perdere qualcosa di materiale. La consapevolezza vaga e immemore può non voler ricordare per timore di rinascere e perdere piacere nella materialità.

Non basta cercare di vedere e di udire spiritualmente. Dobbiamo sinceramente voler vedere e udire spiritualmente; dobbiamo voler lasciare indietro la materialità. I sensi sono resi ottusi non dal costante uso o dal passar del tempo, ma dal modo di pensare materiale. È ovvio che l'auto-deprezzamento e la credenza nell'età, piuttosto che l'età, spesso interferiscono con la vista di un individuo.

Dio è intelligenza che tutto vede e tutto conosce. Gesù disse (Giovanni 5:19): «Il Figlio non può far nulla da se stesso, se non quello che vede fare dal Padre; le cose infatti che fa il Padre, le fa ugualmente anche il Figlio». l'Iddio perfetto svolge tutta l'azione del conoscere e del vedere, e l'uomo riflette l'uno e l'altro. Nella proporzione in cui comprenderemo che cosa significhi Dio perfetto e Sua idea perfetta, l'uomo, noi non saremo soggetti a vista, udito, memoria o altre facoltà indebolite o difettose.

Il modo di dimostrare le facoltà immortali è espresso molto bene nell'inno No. 144 del Christian Science Hymnal, le cui prime due strofe dicono:

Nell'atmosfera dell'Amor divino
Noi viviamo ci muoviamo e respiriamo;
Benché gli occhi mortali possano non vederlo,
È il senso che vorrebbe ingannarci.

 Il senso mortale dobbiamo distruggere,
Se vogliamo portare alla luce
Le meraviglie della Mente eterna
Dove il senso è perso dalla vista.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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