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Resta fuori dal sogno

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 8 marzo 2022

Originariamente pubblicato sul numero di settembre 1997 de The Christian Science Journal


Ricordate la scena ambientata alla corte alla fine delle avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll, in cui tutti i personaggi tornano ad essere carte da gioco? Fino a questo punto della storia, Alice era immersa in un sogno in cui era caduta nella tana di un coniglio, aveva nuotato in una pozza di lacrime, era diventata incredibilmente piccola e incredibilmente grande e aveva parlato con un sorridente gatto del Cheshire! Nell'ultima scena tutto diventa eccessivamente stravagante, con la regina che, riferendosi ad Alice, urla: "Via la testa!" A questo punto la bambina comincia a ribellarsi dando così inizio al risveglio. Improvvisamente si rende conto che non deve avere paura di questi personaggi ed esclama: «Non siete altro che un mazzo di carte!» Questa realizzazione spezza il sogno e lei si sveglia.

 La malattia e la sofferenza potrebbero essere paragonate a un sogno. Ma come facciamo a svegliarci o ad aiutare qualcun altro a farlo? Una persona esperta nella guarigione della Scienza Cristiana una volta sottolineò l'importanza di non entrare nella "meccanica" di alcuna difficoltà. È restando fuori dalla testimonianza dei sensi fisici - senza analizzare i dettagli onirici raccontati dai sensi - che si può pensare e pregare in modo chiaro ed efficace. Il trattamento in preghiera nella Scienza Cristiana (ovvero la preghiera specifica per un problema da superare, ndt) non può essere dato in modo efficace se colui che lo effettua è ipnotizzato dal sogno di un’altra persona. Restando nella luce della Verità divina, senza temere le pretese della materia, spiritualmente calmo ed equilibrato, colui che prega aiuta a risvegliare l’altra persona alla realtà del suo essere, alla sua completezza in quanto immagine di Dio, consentendole di conquistare la sua libertà. 

La Scienza Cristiana ci porta a comprendere che la materia non è veramente sostanziale, ma è lo stato soggettivo della cosiddetta mente mortale, o pensiero materiale. Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, di Mary Baker Eddy, fa riferimento alla natura onirica e illusoria dell'esistenza materiale quando afferma: «L’esistenza mortale è un sogno di dolore e di piacere nella materia, un sogno di peccato, di malattia e di morte; ed è come il sogno che facciamo dormendo, in cui ognuno riconosce che la sua condizione è del tutto mentale» (pag. 188).

A volte mentre do un trattamento in preghiera con la Scienza Cristiana dichiaro all'errore: «Non sei altro che un mazzo di carte!» Con questo intendo dire che l'errore non è nulla, è una bugia e attraverso questa comprensione può essere eliminato.

Essere “svegli” alla verità dell'essere, che distrugge l'errore, significa riconoscere la bontà e la supremazia di Dio, nonché l'individualità senza peccato e senza macchia dell'uomo in quanto Sua somiglianza. Significa essere svegli alla sorgente divina e all'identità spirituale dell'uomo. La creazione spirituale di Dio è impeccabile e perfetta. Questo stato autentico e spirituale dell’essere si esprime in un'armonia costante, ininterrotta e immutabile. Questo ordine naturale e celeste rivela l'uomo e l'universo come emanazioni eterne dell'Amore infinito, della Mente divina. La scena mortale, invece, è un sogno, una deviazione e una perversione della verità, ed è del tutto falsa. La Scienza Cristiana mostra la distinzione tra sogno e realtà.

Un amico stava leggendo un libro di impegnativo che poneva le domande «Chi sei?» e «Dove sei?» Mentre mi parlava di questo libro, che incoraggiava a scrutare la vita più in profondità piuttosto che accettare semplicemente le apparenze superficiali, il mio amico mi pose le stesse domande. All'inizio non volevo che pensasse che fossi tra le nuvole, quindi risposi: «Beh, suppongo di essere io, in un corpo, in una macchina, in una città, in Inghilterra, nel mondo, da qualche parte nell’universo». «Così non va bene», mi disse. «Non è quello che pensi davvero». E aveva ragione. Forse potevo essere lì nel sogno, ma non era dove mi trovavo nella verità dell'essere. Così, ricominciando, mi ritrovai ad esclamare con convinzione: «Io sono un'idea nella Mente che è Dio». Trovai questa risposta profondamente significativa.

Chi sei e dove sei? Tu sei un'idea spirituale, nell'unica Mente che esiste: la Mente divina. In verità non puoi mai essere più perfetto di quanto lo sei in questo momento, né potrai mai essere più vicino a Dio di quanto tu lo sia in questo momento. Un riconoscimento costante della tua intrinseca perfezione spirituale e del tuo posto individuale nello schema delle cose di Dio ti risveglierà in una certa misura dal sogno mortale a un senso di esistenza più sano, più felice e più libero.

Una favola illustra la natura illusoria e onirica dell'esistenza mortale. Un giorno il diavolo si stava vantando con un amico che avrebbe creato un mondo completamente nuovo. L’amico gli chiese che cosa avesse intenzione di farne. «Oh, non ho intenzione di farne nulla», rispose il diavolo. «Sto solo per dire una bugia riguardo a quello vero».

Il presunto male non deve fare altro che dire una bugia su ciò che è reale. Un'educazione errata, l'ignoranza e la paura faranno il resto. Non c'è niente di sbagliato nell'universo spirituale e nell'uomo spirituale di Dio. Non hanno bisogno di modifiche. Sono eternamente intatti e costituiscono l'unica realtà. Dobbiamo solo svegliarci a tale realtà.

La Scienza Cristiana mostra la
distinzione tra il sogno mortale e la realtà spirituale.

Cristo Gesù salì su un monte per mettersi in comunione con Dio. Quando tornò nelle città e nei paesi sottostanti, era talmente permeato della realtà spirituale di Dio e dell'uomo che la sua opera di guarigione avvenne senza sforzo e in modo spontaneo. Insegnò ciò che sapeva essere vero: che il regno dei cieli, o Dio, è «vicino» e «dentro» di noi (Vedi Matteo 4:17, Luca 17:21). Molti si risvegliarono e lo seguirono, e tale risveglio spirituale prosegue mentre le parole del Maestro continuano ad essere la verità vivente. Per tutto il tempo egli si rivolse amorevolmente ai suoi seguaci, apostrofandoli come il suo «piccolo gregge» e disse loro di non aver paura: «perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il regno» (Luca 12:32).

Gesù era costantemente cosciente della presenza di Dio. La sua spiritualità lo tenne al di fuori, separato, dal sogno mortale. Nell’affrontare il materialismo aggressivo, riconosceva ciò che era vero e si manteneva fermamente nel regno di Dio. Egli capì che il rifiuto di scendere al livello della mente mortale e credere nell'errore spezza il sogno del male e guarisce.

Quando mia figlia era piccola, ho avuto modo di capire l'importanza di restare fuori dal sogno. Un giorno la bambina era sofferente a causa di una dolorosa otite ed era molto provata. Sapevo di dovermi allontanare mentalmente dall’osservazione dell'apparenza delle cose per poter pensare e pregare con chiarezza.

 Mi rivolsi silenziosamente a Dio con tutto il cuore. Realizzai che solo il potere assoluto e il controllo di Dio erano reali proprio in quel momento; che la Sua amata figlia era spirituale, perfetta e pura. La paura, l’infezione e il dolore non avevano posto, né attività - e quindi nessuna esistenza - nel regno dell'Amore. Una volta ritrovata la calma e l’equilibrio, mi accorsi che mia figlia si era addormentata tranquillamente, quindi la portai di sopra e la misi a letto. Dormì tranquillamente fino al mattino. Quando si svegliò era completamente guarita, ed era evidente che qualcosa nell’orecchio si era aperto e aveva drenato in modo naturale. Scienza e Salute dichiara: «Per prevenire la malattia o per guarirla, il potere della Verità, dello Spirito divino, deve infrangere il sogno dei sensi materiali» (pag. 412). Questo è esattamente ciò che è avvenuto in questa occasione, grazie alla preghiera.

 La Scienza Cristiana fende l’ipnotismo della cosiddetta mente mortale con chiarezza e precisione. L'unicità e la totalità della Mente divina bandisce qualsiasi prova che suggerisca un potere separato da Dio. Questa verità fondamentale è alla base del trattamento della Scienza Cristiana. Nel caso di qualsiasi pretesa di peccato o malattia, il practitioner (cioè colui che, su richiesta, prega per un’altra persona, ndt) sa che non ha mai a che fare con una realtà, ma con un'irrealtà che sembra essere realtà. In Scienza e Salute si legge: «Il male è una negazione perché è l’assenza della verità. È niente, perché è assenza di qualcosa. È irreale, perché presuppone l'assenza di Dio, l'onnipotente e onnipresente. Ogni mortale deve imparare che non v’è né potere né realtà nel male» (pag. 186).

 Con grande amore per Dio e per l'uomo, possiamo rimanere indisturbati, indipendentemente dai sintomi. Il fatto spirituale che Dio è l'unico potere sostiene il trattamento in ogni circostanza. La verità è sempre efficace. Non c'è malattia o esperienza che la Verità non possa gestire.

La dichiarazione di specifiche verità spirituali e la negazione delle pretese dell’errore destano il paziente ad una visione più elevata e più spirituale. La percezione di ciò che si nasconde dietro alla difficoltà - una paura latente, un accumulo di dolore o del risentimento, per esempio - condurrà allo specifico concetto spirituale opposto necessario per la guarigione. Attraverso questo genere di preghiera si comprende il potere della Verità che diventa più chiaro. La verità penetra la menzogna dell'errore con ferma precisione. L'instancabile impulso di Dio è all'opera.

 Il pensiero deve muoversi affinché la guarigione si completi. Ma è la verità spirituale e non la personalità che risveglia il pensiero addormentato. Sia il paziente che il practitioner si risvegliano alla Scienza dell'essere e, nella misura in cui lo fanno, si mantengono fuori dal sogno e nel regno dell'Amore. E la guarigione è il risultato.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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