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Chiesa e guarigione: la missione permanente

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 7 aprile 2023

Originariamente pubblicato sul numero del 5 giugno 2006 del Christian Science Sentinel


Il termine chiesa può evocare significati diversi a persone diverse. Per alcuni membri o frequentatori, la chiesa offre un servizio di culto in cui lodare e onorare Dio, mentre per altri il coinvolgimento in una chiesa significa rendere omaggio e obbedienza a rituali e credo religiosi. Per altri ancora, la chiesa è un luogo dove meditare e sentirsi in pace.

Per Mary Baker Eddy, che scoprì la Scienza Cristiana nel 1866, il concetto di chiesa trascendeva una struttura fisica. Considerava la Chiesa nel suo significato spirituale, come "La struttura della Verità e dell'Amore; tutto ciò che si fonda e proviene dal Principio divino" (Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, pag. 583). Inequivocabilmente, guarigione e Chiesa erano per lei sinonimi.

Ai tempi di Mary Baker Eddy, era considerato normale che le persone guarissero durante i culti della Scienza Cristiana. Coloro che erano alla ricerca di risposte arrivavano proprio per liberarsi di qualsiasi disturbo fisico o mentale avessero. Molti di coloro che parteciparono ai primi culti della Scienza Cristiana tenuti a Boston erano zoppi, ciechi o malati, e spesso ne uscivano completamente  guariti.

Anche oggi può avvenire per noi la stessa cosa, quando ci rendiamo conto che ogni culto è un culto guaritore. A me è successo proprio questo.

Un mercoledì pomeriggio di molti anni fa, mi sentii improvvisamente molto male. Avevo pianificato di partecipare alla riunione settimanale di testimonianze nella mia chiesa filiale della Scienza Cristiana più tardi quella sera, ma a quel punto ritenevo fosse impossibile. Iniziando a pregare per me stessa, mi vennero in mente i pensieri più sorprendenti e incredibili sulla Chiesa. 

Pensai che una riunione di testimonianze è il posto migliore dove stare quando non si sta bene, perché si va a un culto guaritore basato sulla Verità e sull'Amore, termini che sono sinonimi di Dio. Queste idee mi fecero riflettere, perché capii che potevo andare a quella riunione di testimonianze e aspettarmi la guarigione. 

Tali pensieri, che sentivo provenire direttamente dalla Verità e dall'Amore, mi risvegliarono e mi resi conto del pieno potenziale dei culti. Così, quella sera, sebbene mi sentissi ancora male, andai alla riunione. E mentre altri partecipanti condividevano le loro testimonianze di guarigione, anch'io guarii e uscii sentendomi in perfetta salute. 

Il giorno dopo iniziai a riflettere su ciò che mi aveva toccato e guarito durante la riunione di testimonianze. Improvvisamente capii meglio l'impatto che quella Chiesa e la sua influenza guaritrice avevano avuto sulla mia consapevolezza. Compresi il potere di una preghiera efficace. Mi ero sentita talmente avvolta dall'Amore divino per tutta la durata di quell'ora che la paura della malattia era svanita. La presenza del Cristo - la voce della Verità che parla a ciascuno di noi - aveva permeato il mio pensiero al punto da elevarmi a un'unità spirituale con il mio Padre-Madre Dio. Quel giorno il culto aveva compiuto la sua missione.

Ogni culto della chiesa ha una missione. La sua vera missione è rigenerare e ristabilire, ovvero portare alla guarigione spirituale. Ogni membro di una filiale della Chiesa del Cristo, Scientista, può pregare per vedere tutti i membri della congregazione e le altre persone in modo spirituale, cioè come figli di Dio - integri, puri, amati e sani. In sostanza, ogni membro della chiesa è un guaritore efficace. Quel mercoledì in cui mi sentii male, sono sicura che i membri di quella chiesa filiale in Virginia stavano pregando, individualmente e collettivamente, per l'efficacia guaritrice di quel culto, e la mia guarigione fu l'adempimento di quella preghiera. 

Oggi, ogni culto domenicale e ogni riunione del mercoledì della Scienza Cristiana tenuti in tutto il mondo compiono la missione guaritrice che Mary Baker Eddy aveva previsto per la sua Chiesa. Si aspettava che gli Scientisti Cristiani guarissero. Vedeva ogni membro della sua Chiesa come un guaritore.

Stiamo dimostrando questa aspettativa vedendo tutti coloro che partecipano ai nostri culti attraverso la lente dello Spirito e non in modo negativo, materiale o personale? Amiamo veramente gli altri? 

Se innalziamo spiritualmente il nostro concetto di uomo - dal vedere uomini e donne come appesantiti da limitazioni, privazioni o inadeguatezza, al vedere coloro che vengono nelle nostre chiese come espressioni complete, vibranti e libere della Vita - tutti coloro che partecipano a quei culti saranno benedetti.

 Ciò su cui si focalizza il nostro pensiero - spirituale o materiale - determina la nostra esperienza. Ognuno di noi ha la propria zona di comfort, ma elevandoci a livello di pensiero e azione verso un maggiore impegno a guarire spiritualmente e ad amare incondizionatamente, compiremo il desiderio di liberare il prossimo dalla malattia. La guarigione richiede sempre una visione spirituale di Dio e della sua creazione.

La visione spiritualmente corretta di tutte le cose soffoca il clamore della paura e del dubbio, che cercano di imprigionare il cuore e la mente umana tramite immagini opprimenti di fragilità umana, malattie ereditarie, indifferenza crudele, comportamento immorale o crisi finanziaria. Le nostre preghiere a sostegno dei culti liberano i prigionieri di queste circostanze e permettono a coloro che erano oppressi da qualche problema di diventare essi stessi guaritori attivi.

Una chiesa di guaritori offre un'atmosfera accogliente, dove l'espressione dell'amore universale e incondizionato è continua. Amore e fratellanza cristiana sono fondamentali per offrire alla comunità un ambiente guaritore. Una volta ebbi una conversazione con un pastore di Boston sull'accoglienza dei nuovi arrivati alle funzioni religiose, e mi disse: «Tutti i nuovi arrivati desiderano sentirsi amati e accettati la prima volta che varcano la porta d'ingresso, altrimenti non torneranno, perché nella chiesa sono alla ricerca di una famiglia». Nella sua chiesa, si accertano che ogni visitatore sia presentato ad almeno sette membri e durante i culti si chiede sempre ai nuovi arrivati di alzarsi in modo che in seguito la congregazione possa riconoscerli.

Mi è piaciuta così tanto la sua idea che, quando mi è capitato di portare una persona per la prima volta a una riunione di testimonianze del mercoledì, alla fine del culto ho accompagnato la nuova amica in giro per presentarla a quasi tutti i membri della chiesa. Tornando a casa, ha commentato di aver apprezzato il calore e la cordialità dei membri e ha detto che le sarebbe piaciuto tornare quando i suoi impegni di lavoro lo avessero consentito. Da quella sera mi è stato più facile adoperarmi per mantenere un’atmosfera di fratellanza cristiana.

Come guaritori, apprezziamo la fratellanza cristiana perché è una parte vitale della Scienza Cristiana. Quando interagiamo amorevolmente gli uni con gli altri, stiamo esprimendo il più alto standard etico. Amiamo, ed è in quell'amore che troviamo il perdono e la grazia.

«Una regola per motivi e azioni» nel Manuale della Chiesa (Mary Baker Eddy, pag. 40) illustra come come comportarsi per favorire un'atmosfera pura e guaritrice a beneficio di tutti coloro che frequentano le chiese della Scienza Cristiana, respingendo pensieri di odio, giudizio, condanna, e rifiutando di lasciarsi influenzare in modo nocivo.

Un'altra volta accompagnai la mia vicina di casa a una riunione del mercoledì la quale si addormentò non appena il primo lettore iniziò a parlare. Avrei potuto essere tentata di scoraggiarmi. Invece alla fine della riunione, si scusò e mi disse di essersi tolta un grosso peso di dosso e di sentirsi estremamente tranquilla. Chiaramente, non si sentiva condannata.

 La chiesa della Scienza Cristiana ha il compito di dimostrare che l'unica struttura reale di qualsiasi cosa o relazione è costituita dalla Verità e dall’Amore. Questo fatto è tutto ciò che può toccare il pensiero ricettivo durante un culto - e attirerà tutti i membri della comunità alle vostre porte. 

Esiste un legame diretto tra una chiesa filiale della Scienza Cristiana e la sua comunità, un legame che possiamo vedere e rafforzare attraverso le nostre azioni. Si tratta di un'unità spirituale, una fratellanza che emana amore cristico. Questa bellissima presenza fascia il cuore spezzato.

Il Cristo non conosce confini, stereotipi o porte chiuse. Attraverso le preghiere dei membri della Chiesa, la portata della Chiesa si estende al di là delle panche, del luogo fisico, delle dimensioni della congregazione, fino al pensiero ricettivo di colui che è alla ricerca di una «casa» e di riposo. Questa imparziale presenza del Cristo raggiunge e avvolge tutta l'umanità con un conforto che risponde ad ogni bisogno. Diffonde la meravigliosa certezza che, come guaritori, abbiamo l'opportunità ogni giorno di testimoniare Dio e la sua perfetta creazione. 

Cindy Neely è una practitioner e insegnante della Scienza Cristiana a Chicago, USA. 

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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