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«DI FORZA IN FORZA»

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 10 gennaio 2023

Originariamente pubblicato sul numero del 5 gennaio 1957 del Christian Science Sentinel


Quando si comprende il concetto di forza nel suo significato spirituale, si è in grado di rinnovare costantemente il proprio vigore. Non si soccombe all'esaurimento, all'apatia nei confronti delle questioni spirituali o al deterioramento mentale e fisico che affligge l’umanità. Il Salmista che riconosce Dio come fonte della forza, dichiara: «Beato l'uomo che ripone la sua forza in te, e che ha in cuore le tue vie!…. Esso va di forza in forza, e infine compare davanti a Dio in Sion» (Salmi 84:5, 7, secondo la versione King James).

Tutti noi possiamo andare «di forza in forza»; e lo facciamo quando ci rendiamo conto che la forza che Dio dà all’uomo, in quanto sua somiglianza spirituale, è il potere di essere buono. Il Padre impartisce questa forza direttamente alla coscienza e questa si individualizza in amore e purezza spontanei, veridicità e giustizia, che non possono subire alcuna perdita di vitalità. L'uomo reale non conosce deterioramento delle forze perché non si allontana dalla vera coscienza, che incarna il vero vigore. Tuttavia l'essere umano deve costantemente rinnovare la sua forza dimostrando la sua reale individualità. Tale individualità si esprime riflettendo le qualità di Dio, sempre consapevole che la sua capacità di vivere e di agire non dipende dalla carne o da qualsiasi forma di materia, ma dal fatto che egli è in unità con Dio.

Mary Baker Eddy fu un esempio di vitalità in costante rinnovamento. Trovò la sua forza nell'amore disinteressato per il genere umano. Dedicò la vita a donare al prossimo e questo è il motivo del suo successo. In The First Church of Christ, Scientist, and Miscellany afferma: «Il cuore che batte principalmente per se stesso è raramente acceso d'amore. Vivere in modo da mantenere la coscienza umana in costante relazione con il divino, lo spirituale e l'eterno, significa individualizzare il potere infinito; e questa è la Scienza Cristiana» (pag. 160).

 Qualsiasi tipo di debolezza è dimostrazione di volontà umana. Ma l'amore disinteressato dimostra la forza della volontà divina. Lo Scientista Cristiano scopre che si rafforza quando utilizza le sue forze mentali per dare piuttosto che per ottenere. L’azione spontanea della forza è naturale per coloro il cui cuore è tutto teso a dimostrare il disegno di perfezione dell'Amore divino. Quale modo migliore, sostenuto da Dio, di accrescere la propria forza se non quello di congiungersi alla volontà del Padre con l'umile desiderio di servirlo? 

Il mondo accresce il suo sfoggio di potere materiale. Ma ciò che è più necessario è la forza dell'amore imparziale, della misericordia, del discernimento spirituale e della devozione alla giustizia. Forse la debolezza più sconcertante dell'umanità è la mancanza di ispirazione spirituale. Cristo Gesù ci avvertì di questo tipo di debolezza quando descrisse l'avvento della fine del materialismo e il turbamento che avrebbe avuto luogo nella coscienza umana quando l'errore avrebbe posto resistenza alla richiesta di perfezione della Verità. Egli disse: «Poiché l'iniquità sarà moltiplicata, l'amore di molti si raffredderà; ma chi avrà perseverato fino alla fine, sarà salvato». (Matteo 24:12, 13)

Perseverare è sinonimo di forza e l'ispirazione spirituale, che persevera, illustra la continuità del vigore impartito dalla Mente alla sua idea, l'uomo. Con la dimostrazione di questa perpetua continuità dello spirito di Verità non si può vacillare nella determinazione di dimostrare la reale forza dell'uomo. Se appare qualche avvisaglia di indebolimento, lo Scientista Cristiano nega subito questo cambiamento e afferma la presenza del suo vero io, che è l'espressione della forza spontanea dello Spirito. Si rende conto di non essere un mortale che si sforza di raggiungere Dio per ottenere una maggiore quantità di vitalità, ed essere invece il riflesso spirituale del Principio della forza infinita. Egli sa che il riflesso partecipa alla forza divina essendo la manifestazione dell'onnipotenza. Riconosce nel suo vero io l’espressione di vigore spontaneo e questa giusta identificazione di sé agisce come una legge di distruzione della credenza mortale di inerzia che ha cercato di trattenerlo in uno stato di pensiero innaturale.

Mary Baker Eddy afferma in Miscellaneous Writings [Scritti vari]: «Non sapete che chi esercita la più grande carità e aspetta Dio, rinnova le sue forze e viene esaltato?» (p. 130). E continua: «L’amore non si gonfia; Dio consacra colui che è mite e amorevole, e lo nomina per guidare la marcia trionfale dell'umanità fuori dal deserto, dalle tenebre alla luce». Rivestiti della luce dell’umiltà e dell'amore spirituale, coloro che dedicano la vita alla guarigione dei malati e dei peccatori attraverso la Scienza del Cristianesimo portano all'umanità una forza che si fa sentire. L'influenza silenziosa dell'amore disinteressato, la purezza che percepisce la perfezione spirituale dell'uomo, sta conducendo verso un'umanità migliore, che percepisce il rinvigorimento dato dalla presenza dello Spirito, mentre gli uomini cercano di raggiungere l'illuminazione morale e spirituale.

Dio sta spingendo la Sua verità verso l'umanità. Mantenendo il nostro scopo in linea con il Suo, ci troveremo costantemente rinnovati con una visione più chiara della realtà. Troviamo incoraggiamento nelle parole di Isaia: «Quelli che sperano nell’Eterno acquistano nuove forze, s’innalzano con ali come aquile, corrono e non si stancano, camminano e non si affaticano» (40:31).

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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