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Guarigione da un problema cardiaco

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 20 aprile 2023

Originariamente pubblicato sul numero del 25 luglio 2022 del Christian Science Sentinel


Nel 2017 iniziai ad avere dei problemi di salute che mi spaventarono. Cercai di respingere i pensieri di malattia, sapendo che non provenivano da Dio, però cedetti al tentativo di diagnosticare il problema. Tutto cominciò all'inizio di novembre e a metà dicembre cominciarono a manifestarsi sintomi più aggressivi che mi portarono a credere di avere un problema cardiaco. 

Sebbene nel corso degli anni avessi avuto diverse guarigioni significative mediante la Scienza Cristiana, la paura dei sintomi cominciò a sopraffarmi. Mi rivolsi allora a un practitioner della Scienza Cristiana perché pregasse con me. Mi diede un trattamento in preghiera nella Scienza Cristiana, che mi aiutò a placare la paura e condivise con me questo versetto tratto dai Salmi: «Siate forti, o voi tutti che sperate nell’Eterno, ed egli renderà saldo il vostro cuore» (31:24). Questo mi diede conforto e speranza. 

Sebbene i sintomi fossero talvolta aggressivi, ero in grado di svolgere la maggior parte delle attività normali. Quando la paura era grande, mi veniva in mente questa bellissima promessa della Prima epistola di Giovanni: «Nell’amore non c'è paura, anzi l'amore perfetto caccia via la paura…» (4:18). Queste parole offrono la certezza che l'amore di Dio è più grande di qualsiasi problema. Ora mi rendo conto che questo grande fatto dell'essere operava nel mio pensiero anche mentre la battaglia contro la paura era in corso. 

Avevo programmato un viaggio a gennaio per aiutare un parente che si trovava in un'altra città. Decisi di partire e la solida posizione del practitioner, che continuò a sostenermi con il trattamento in preghiera della Scienza Cristiana, mi fu di enorme aiuto.

Una sera, durante il viaggio, i sintomi erano particolarmente difficili. Quella notte telefonai al practitioner più di una volta, ma al mattino fui in grado di affrontare la giornata come da programma. Le settimane successive furono impegnative, ma guardando indietro, capisco che stavo imparando il grande valore della perseveranza.

Sono molto grata per l'aiuto del practitioner, che ha mostrato una compassione amorevole unita alla capacità di risvegliare con fermezza il mio pensiero quando ne avevo bisogno, il che accadeva spesso. Ricordo una mattina in cui chiesi aiuto molto presto, poiché ero alquanto spaventata. Il practitioner mi chiese: «Sei in piedi?». Risposi: «No, sono a letto». Lui mi disse: «Alzati!». Lo feci, indossai il cappotto e cominciai a camminare fuori mentre parlavamo. Dopo un po', disse qualcosa che mi fece ridere. Anche se il problema non era ancora totalmente risolto, fu un passo molto importante che contribuì a spezzare la presa della paura.

Un altro passo importante lo feci una sera mentre studiavo Unità del bene di Mary Baker Eddy. In un articolo intitolato “Semina e raccolto", l'autrice tratta la domanda: «C’è alcunché di reale in ciò di cui i sensi fisici sono consci?» La risposta è molto diretta: «Ogni cosa ha la realtà che voi le date e niente di più. Quel che vedete, udite, sentite è una forma di consapevolezza e non può avere altra realtà di quella che voi le attribuite» (pag. 8). 

Questo fu uno di quei momenti in cui si accende una lampadina. La natura diretta di quelle parole mi colpì e intravidi la verità di quell'affermazione. La natura completamente mentale del problema divenne più chiara. In pochi minuti i sintomi scomparvero e mi sentii bene. Anche se la guarigione non era ancora completa, questo fu un chiaro punto di svolta nel processo per vedere e rivendicare il mio dominio spirituale.

 Continuai a lavorare con il practitioner. Non molto tempo dopo, mio marito e io fummo invitati a un evento serale. A metà serata mi resi conto di sentirmi completamente libera e a mio agio. Quella fu la fine delle difficoltà e i sintomi del problema cardiaco non si sono più ripresentati. 

Non potrò mai esprimere abbastanza gratitudine per questa guarigione e per il continuo ricordo del potere della Verità e della nullità della materia.

Ginger Stevens
Lago Oswego, Oregon, USA

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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