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L’ispirazione per un practitioner

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 9 febbraio 2023

Originariamente pubblicato sul numero del 19 febbraio 2007 del Christian Science Sentinel


Era una mattina presto e qualcosa mi svegliò. Sentii come se Dio mi stesse dicendo di prendere carta e penna e di iniziare a scrivere. All'inizio fui riluttante, ma poi obbedii. Ecco l'ispirazione che mi venne relativa al mio lavoro di practitioner della Scienza Cristiana.


Io sono Dio e non ho mai creato la materia: non esiste materia. Quindi smetti di cercare di guarire la materia.

Né tu, in quanto practitioner, né il tuo paziente potete rimanere ipnotizzati dalla credenza che esista un problema reale, perché Io non ho mai creato un problema. Non c'è nessun problema da guarire, ma solo un concetto erroneo. Cerca di conoscere meglio chi sono, cerca di conoscere la verità di ciò che ho creato. Questo è l'essenza del lavoro che fai.

Non ci può essere alcuna resistenza a riconoscere ciò che ho creato, perché né tu né il paziente potete pensare da voi stessi o per voi stessi. Non pensare che in quanto practitioner tu debba far sì che il paziente capisca qualcosa, perché Io so tutto. Non dubitare del lavoro di guarigione, non metterlo in questione. La Scienza Cristiana non fallisce mai. Il Principio sostiene tutto il lavoro per il paziente e per il practitioner.

«Io sono Dio e non ve n’è alcun altro» (Isaia 45:22). Ho creato tutte le cose reali e complete. Non cercare di capire ciò che non è, ma conosci ciò che è! La forza della preghiera è la conoscenza di ciò che è. Se non l'ho creato Io, non è mai stato creato; quindi, non può mai trovarsi nel pensiero, perché Io sono la Mente. Questa verità è assoluta e Io non ne conosco altre. Non ho mai creato la materia. Non c'è nessuna condizione materiale. 

Mary Baker Eddy ha messo in risalto questo fatto e l'unico modo che hai di riconoscere il suo lavoro è seguire il Cristo. È il Cristo che viene a te affinché tu sappia come guarire. Il Cristo è con ogni figlio di Dio. E questo Cristo si manifesta nel pensiero, dicendo la verità tanto al paziente quanto al practitioner. Esiste sempre un solo Dio, una sola creazione, un solo Creatore, una sola Mente, un solo Principio. Il paziente non può trovarsi nell’ignoranza, non può sentire dolore, non può essere oggetto di una diagnosi, non può soffrire, non può fallire e non può morire.

Questo lavoro è governato da una legge, ed è la Mia legge. Non c'è un processo di pensiero nell'opera di guarigione della Mente; c'è solo un fatto: Dio. Comincia con Dio e finisci con Dio. Non c'è nient'altro. 

Io solo creo tutto ciò che è. Io sono l'unico potere nel tuo lavoro di guarigione. Io ho creato e la manifestazione di ciò che ho creato deve essere.

L'opera di guarigione mediante la preghiera è nello Spirito, non nella materia. La materia attira troppo l'attenzione del paziente e del practitioner. La comunicazione non proviene né dal paziente né dal practitioner: solo Io comunico con entrambi.

Ascolta solo la Mia Parola. Rimani nell'unico regno, che è il Mio. Non cercare di convincere il paziente della Verità, perché così facendo accetteresti la discordia che il paziente sta raccontando. Né tu né il paziente conoscete altro che ME. Io sono il guaritore e "IO SONO QUELLO CHE SONO" (Esodo 3:14). Perciò la guarigione è nella conoscenza di ciò che è. Non avere paura. Sappi chi sono. Sappi cosa sono. Sappi dove sono. Non addentrarti in ciò che non ho mai creato. Non accettare ciò che non conosco. Non cercare di capire il perché. Non cercare di analizzare. Non lasciare che i tuoi pazienti credano di essere creatori o strumenti di un altro creatore oltre a me. Io sono l'unico e ho creato solo UNO; quindi, non c'è nessun altro. La percezione di questo fatto non richiede alcun processo temporale.

Come practitioner, rivolgiti a Me. Conoscimi. Come practitioner, il tuo lavoro di preghiera è completo perché si basa sull'unica creazione. Il Consolatore è presente. Rimani con Me. Non permettere che nel tuo pensiero ci sia altro che Me, perché non esiste altro pensiero che Me. Io sono la Mente che ti pensa, che pensa il paziente, che pensa l'universo. Non credere a un altro pensiero e non accettarlo! Come practitioner, il tuo lavoro si basa solo su di Me.

Io sono presente. Io sono il potere. Io ho ho fatto tutte le cose perfette. Non esiste nulla di dissimile da ciò che ho creato. Non c'è sostituzione. Non c'è giustificazione al sogno della vita nella materia. Esiste solo ciò che ho creato, e tu conosci solo ciò che Io sono!

La tua opera di guarigione è completa: non accettare nessuna menzogna che dica il contrario, perché non viene da Me.

"Tutto, tutto va bene" (Mary Peters, Innario della Scienza Cristiana, n. 350). Io solo sono TUTTO! Accetta ciò che ho comunicato! Accetta che tutto è perfetto! Conosci solo ciò che Io conosco! 

Inutile dire che questa ispirazione mi ha veramente risvegliato in umiltà al semplice fatto che Dio è TUTTO! Non potevo sentirmi personalmente responsabile per l'opera di guarigione per coloro che mi chiamavano per chiedere aiuto. Mi ha fatto capire che la rivelazione finale di questa Scienza divina è il fondamento su cui si basa il lavoro di guarigione. Sono grato di riconoscere che devo lavorare partendo dal fatto che la Scienza Cristiana è la rivelazione finale della Verità, e che il mio lavoro può poggiarsi con sicurezza sulla consapevolezza che ogni trattamento della Scienza Cristiana è efficace. La nostra preghiera non può venire annullata. Il nostro lavoro di guarigione non si sta inaridendo. Le nostre guarigioni non sono lunghe e noiose. Il nostro lavoro è il compimento della profezia, affinché tutti possano essere testimoni della promessa della rivelazione finale della Verità.

Paul Grimes è un practitioner e insegnante di Scienza Cristiana. Vive a Tucson, in Arizona, USA.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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