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Libera dalla dipendenza da caffeina

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 27 settembre 2023

Originariamente pubblicato sul numero del 17 luglio 2023 del Christian Science Sentinel


Mentre frequentavo l'università, ad un certo punto mi resi conto di quanto fosse diventata grave la mia dipendenza da caffeina. Una domenica pomeriggio sentii il bisogno di un caffè, ma le bibite del distributore del mio dormitorio erano esaurite a causa della forte richiesta del fine settimana. L’unico edificio del campus aperto di domenica che avesse un distributore pieno era a una certa distanza e avrei dovuto infagottarmi e camminare nella neve per arrivarci. Non volevo sottrarre tempo allo studio o uscire al freddo, ma sentivo di aver bisogno della bevanda. Così ci andai. Fu allora che capii che ero effettivamente dipendente dalla caffeina. Tuttavia, la consapevolezza della necessità di cambiare non era sufficiente per farlo.

Alcuni mesi prima, la mia compagna di stanza al college mi aveva messo in guardia relativamente al consumo di caffeina. Il suo tono serio mi aveva sorpreso perché all'epoca non mi rendevo conto dell'importanza di evitare le bevande che si pensa possano creare dipendenza. In quel momento non ero pronta a modificare le mie scelte. Non usavo intenzionalmente la caffeina come stimolante, anche se era contenuta nelle bevande tanto diffuse che bevevo in grandi quantità.

Mesi dopo quella fredda domenica, mentre mi trovavo in una Sala di lettura della Scienza Cristiana, una volta finito di leggere la lezione biblica settimanale (che si trova nel Libretto trimestrale della Scienza Cristiana), presi una delle riviste della Scienza Cristiana. Lessi un articolo che mi fece riflettere sul fatto che ciò che facciamo per mera abitudine è materialismo. Meditai per diversi minuti su questo punto: era il messaggio di cui avevo bisogno. Non volevo perpetuare una cattiva abitudine o accettare qualcosa che non faceva parte della mia vera identità. Né volevo avere nulla a che fare con il materialismo perché, grazie allo studio della Scienza Cristiana, sapevo che la realtà è spirituale, non materiale. Tutto l'essere reale (compresa la vera identità di ciascuno di noi) è spirituale, creato e mantenuto da Dio. Il desiderio sincero di comprendere la nostra vera natura spirituale ci eleva al di sopra di ciò che appare essere materialità.

Quello fu l'ultimo giorno in cui assunsi caffeina. Il giorno successivo, mentre mi trovavo al lavoro estivo, sentii gravi sintomi di astinenza da caffeina e dovetti tornare a casa. Chiesi aiuto a un practitioner della Scienza Cristiana, che mi offrì un trattamento in preghiera e il giorno dopo ero di nuovo al lavoro senza più alcun sintomo.

La guarigione mi ha liberata dal peso della dipendenza da qualcosa di diverso dallo Spirito, Dio. La sensazione di libertà era esaltante. Ho capito che quella dipendenza non ha mai fatto parte della mia vera identità spirituale. Ho avuto molte guarigioni grazie alla pratica della Scienza Cristiana, ma questa è una delle mie preferite. Sono grata che Mary Baker Eddy abbia scoperto la verità spirituale che ci dà la libertà.

Meredith Jackson Smith
Houston, Texas, USA

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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