Skip to main content Skip to search Skip to header Skip to footer

Mettere in pratica la Scienza Cristiana in una cultura medicalizzata

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 7 agosto 2023

Originariamente pubblicato sul numero di agosto 2023 de The Christian Science Journal


Vuoi essere un guaritore migliore? Allora è bene tenere d'occhio articoli come questo che appaiono periodicamente sul Journal, sul Christian Science Sentinel e su L’Araldo della Scienza Cristiana. Il loro scopo è correggere alcune idee sbagliate sulla Scienza Cristiana, idee che ci impediscono di ottenere i risultati che desideriamo. 


Cosa ci può impedire di ottenere il massimo beneficio che può darci l’affidamento a Dio per trovare guarigione? È un po' come chiedersi perché non sempre riusciamo a trarre il massimo beneficio dal sole che splende. Da un punto di vista meteorologico, potrebbe essere piuttosto semplice rispondere a questa domanda: potrebbero esserci delle nuvole in cielo. Il sole splende, ma più la copertura nuvolosa è fitta, meno beneficiamo del calore e della luce del sole. In una giornata senza nuvole, invece, possiamo godere di tutto il suo splendore.

Allo stesso modo, quando fatichiamo a percepire l'immediatezza della potenza e della presenza di Dio, possiamo chiederci: quali nuvole stanno attraversando il mio paesaggio mentale? Mettendo in pratica la guarigione secondo la Scienza Cristiana per molti decenni, ho capito che molte di queste "nuvole" rientrano in una classificazione generale: l'apparente dominio della medicina materiale. In altre parole, il pensiero medico convenzionale è diventato così pervasivo da entrare a far parte dell'atmosfera mentale collettiva; e forse ne siamo stati inconsapevolmente influenzati, anche se continuiamo a rivolgerci a Dio per guarire. Ci sono diversi modi specifici in cui questa influenza potrebbe interferire con i nostri sforzi per trovare guarigione.

L'impulso a cercare di “riparare”

Da neofita della Scienza Cristiana, pensavo che la guarigione implicasse la riparazione di qualcosa. In altre parole, se c'era un problema, applicavo la preghiera per ripararlo o risolverlo. Basandomi sul modello medico con cui ero cresciuta, mi sembrava naturale partire dal problema per arrivare alla soluzione.

 Troviamo guarigione quando riconosciamo che la creazione di Dio è intatta. È spirituale, integra, inviolata, completa.

Tuttavia, la Scienza Cristiana spiega che una preghiera efficace inizia con Dio. È sicuramente un ribaltamento rispetto all'approccio tradizionale alla risoluzione dei problemi. Ma questa è la base su cui Gesù, il messaggero della Via, guariva; è ciò che ha insegnato ed esemplificato. Troviamo guarigione quando riconosciamo che la creazione di Dio è sempre intatta. È spirituale, intera, inviolata, completa, quindi non ha bisogno di essere riparata. Il nostro compito è quello di spostare la nostra attenzione dall'evidenza esteriore dei sensi materiali al fatto spirituale, per vivere questa realtà incontaminata e intatta. 

Se visto da questo punto di vista, un problema fisico non è qualcosa che deve essere riparato, ma un'opportunità per vedere ciò che è realmente vero. E questa visione basata su Dio non include la malattia o il peccato.

Il fattore tempo

Un'altra idea sbagliata che avevo sulla guarigione che è stata corretta grazie alla pratica della Scienza Cristiana è che per tornare in salute sia necessario del tempo. L'esempio di Cristo Gesù aiuta anche in questo caso. Attraverso la sua pratica di guarigione ha mostrato come tutto ciò che è necessario per una completa guarigione fisica è un chiaro riconoscimento della realtà, ovvero ciò che Dio conosce. Per Gesù il tempo non era un fattore. I Vangeli sono ricchi di esempi di guarigioni istantanee di tutti i tipi di disturbi fisici, anche di lunga data, semplicemente perché era totalmente consapevole dell’incondizionata bontà di Dio.  

L’impercettibile convinzione che ci voglia tempo per guarire potrebbe essere un ostacolo alla testimonianza di una guarigione istantanea. Quindi, quando preghiamo è bene prestare attenzione a questo aspetto. Se riteniamo che il nostro lavoro abbia lo scopo di cercare di cambiare un corpo fisico, questo potrebbe richiedere del tempo. Ma quanto tempo ci vuole per cambiare un concetto mentale? Un nanosecondo? La guarigione mediante la Scienza Cristiana comporta uno spostamento del pensiero da un senso limitato di ciò che è reale e possibile, a Dio, il Tutto infinito. 

Diagnosi 

Un altro ostacolo alla guarigione efficace è la tentazione di fare diagnosi fisiche. Dal momento che questa è indispensabile nella pratica medica tradizionale, ci sorprende il fatto che l'impulso a cercare i sintomi su Google, a chiedere consiglio ad altri o ad accettare i messaggi pubblicitari sia così prevalente? La diagnosi fisica è universalmente considerata parte integrante della ricerca di un rimedio; ma dal punto di vista della Scienza Cristiana, questo può in realtà ostacolare il progresso nella guarigione, perché una diagnosi materiale parte dalla premessa che siamo organismi biologici su un percorso dettato dalle pretese della mortalità. La Scienza Cristiana ha una visione opposta: siamo completamente spirituali, governati dalle leggi di Dio sulla salute e sull'armonia, che sono assolute e sostituiscono qualsiasi altra pretesa di legge.

Nel mio percorso personale ho trovato utile la seguente acuta osservazione di Mary Baker Eddy, che aveva una vasta esperienza di guarigione. Nel suo libro di testo della Scienza Cristiana, Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, scrive: «Una diagnosi fisica della malattia ... tende a provocare la malattia» (p. 370). L'autrice chiarisce che, anziché essere una condizione fisica, la malattia è un pensiero e dovrebbe essere trattata come tale. Una diagnosi materiale genera paura e porta nella direzione sbagliata con la giustificazione di un impedimento che deve essere superato. 

Ciò che serve per la guarigione è conoscere ciò che è spiritualmente vero, e non i dettagli di ciò che non va. Mi accorgo sempre più spesso che stare dalla parte di Dio permette di risolvere efficacemente qualsiasi problema, indipendentemente dal fatto che io sappia o meno come il problema sia definito da un punto di vista medico. 

La formula magica

A volte mi rendo conto che, nel tentativo di risolvere la situazione, si cerca di trovare la persona perfetta per aiutarci a guarire o il passaggio perfetto tratto dalla Bibbia o dagli scritti di Mary Baker Eddy che qualcun altro ha ritenuto utile. Questo non è molto diverso dalla ricerca del farmaco o del tipo di trattamento giusto per ottenere i risultati desiderati.

La guarigione nella Scienza Cristiana, invece, implica una rigenerazione del pensiero, il passaggio dalla credenza in una base fisica dell'esistenza al riconoscimento della realtà spirituale dell'essere. Questo può avvenire in infiniti modi, quando si apre il pensiero a Dio e alle Sue illimitate idee spirituali.

Liberarci da tutti i concetti errati basati sulla medicina ci consente di trovare una guarigione più rapida e definitiva, anche in situazioni terribili.

Liberarci da tutti i concetti errati qui elencati ci consente di trovare una guarigione più rapida e definitiva, anche in situazioni terribili. Ecco la testimonianza di un amico che si trovava in viaggio in una remota zona dell'Asia:

 «Persi all’improvviso l'uso del braccio e della mano sinistra. Il dolore era intensissimo. Mentre pregavo, mi tornò in mente che ci troviamo "nel regno" - questo è un riferimento all'insegnamento di Gesù secondo cui "il regno dei cieli è vicino" (Matteo 4:17) - e nulla di male può entrarvi. Così mi concentrai solo su questa idea, perché fu l'unica cosa che mi venne in mente di fare.

Ragionai sul fatto che stavo facendo un lavoro che rappresentava alcune qualità di Dio, il bene. Mi immersi in questa idea. Nulla lo impediva, nemmeno la perdita dell'uso del braccio e il dolore acuto. In un certo senso, questo significava trovarsi nel “regno”: avere la consapevolezza di Dio, del bene e di essere inviolati.

Tutto ciò aveva un senso per me. È interessante notare che il dolore scomparve, perché la sua realtà non sembrava logica o possibile in quel contesto più ampio. Non provare più dolore - e riacquistare l'uso del braccio e della mano - non fu il punto finale, perché "non avere un negativo" non è un autentico positivo. Ciò che fu particolarmente utile fu la realizzazione del regno».  

Come dimostra l'esempio del mio amico, non fu necessario alcun elemento tipico dell’approccio medico perché la guarigione avvenisse. Invece, ciò che portò alla guarigione fu lo spostamento del pensiero da ciò che sembrava essere sbagliato, alla percezione di ciò che era già reale, presente e potente: l'assoluta totalità e bontà di Dio e l'amore di Dio per la Sua creazione.

Rimanere nella consapevolezza del bene è la strada che conduce oltre qualsiasi «copertura nuvolosa» che stiamo affrontando verso la brillantezza della Verità, che ci mostra che siamo già sani e lo saremo sempre.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

Scopri di più su l’Araldo e sulla sua missione.