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SENSO PERSONALE E SENSO SPIRITUALE CONTRAPPOSTI

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 9 maggio 2023

Originariamente pubblicato sul numero del 18 giugno 1955 del Christian Science Sentinel


 Il senso personale è la contraffazione del senso spirituale; si basa sulla fragile premessa della credenza, mentre il senso spirituale poggia sulla comprensione. La mente mortale insiste sul fatto che si ha un senso personale della vista, dell'udito, della circolazione, dell'assimilazione e così via. Se il genitore umano soffriva della convinzione di una facoltà compromessa, il senso personale afferma che anche il figlio può avere la stessa disabilità.

 Bisogna negare l'errore di questo falso senso e adottare il senso spirituale come regola per la salute e la percezione. In realtà non esiste un senso personale. Si potrebbe parlare allo stesso modo di senso dell'albero o di senso del tavolo. L'unica prova veramente sensata è data dal senso spirituale; l'unica verità sulla vita e sulla percezione ha origine ed esiste in Dio. L'uomo è il riflesso di Dio; perciò l'uomo esprime l'udito, la vista e le sensazioni come sensi dello Spirito, che è la Verità onnisciente, l'intelligenza onnipresente. Quando la totalità di Dio sarà meglio compresa, affermeremo di non fare nulla da noi stessi, ma di attribuire tutto a Dio, il creatore. 

Quando Gesù disse: «Io non posso far nulla da me stesso» (Giovanni 5:30), attribuì tutto il potere a Dio. I suoi discepoli e una moltitudine di persone del luogo furono testimoni delle sue meravigliose opere di guarigione. In generale, credevano che fosse lui la fonte di questi prodigi. Forse accettavano un senso personale di Gesù, ma questo era un concetto che il Maestro ripudiava. Egli dichiarò: «Il Padre che dimora in me è colui che fa le opere» (Giovanni 14:10). 

La comprensione spirituale che egli espresse permise a Cristo Gesù di dimorare nel regno della coscienza celeste, che è l'ambiente naturale dell'uomo reale. Egli percepì che la coscienza non ha origine umana, ma che la sua perfezione e completezza, la sua purezza e chiarezza di percezione, ha origine nella Mente che è Dio e non si trova nella mente o nella materia mortale.

Mary Baker Eddy scrive nel libro di testo Scienza e Salute con Chiave delle Scritture: «Il senso spirituale è una capacità cosciente e costante di comprendere Dio» (pag. 209). Il senso personale non può comprendere Dio, anzi pretende di esistere senza di Lui. L'uomo reale non possiede occhi materiali attraverso i quali vede, orecchie materiali attraverso le quali ode, un sistema materiale attraverso il quale funziona.

È la Mente, non la materia, a dare la percezione, la comprensione e la continuità. Questo pensiero è spesso espresso magnificamente nel libro di testo della Scienza Cristiana; per esempio, Mary Baker Eddy scrive: «Soltanto la Mente possiede tutte le facoltà, la percezione e la comprensione» (pag. 488). Poiché questo è vero, le facoltà della Mente riflesse dall'uomo devono essere immutabili e permanenti.

La convinzione dell’esistenza di un sistema deteriorato, della vista sfocata, di un orecchio ottuso o di un'azione cardiaca difettosa sono false immagini mentali di cui Dio non sa nulla. Le idee della Mente funzionano perfettamente. La luce divina non si affievolisce mai. 

Soffermiamoci sulla perfezione di Dio, sull'uomo perfetto e sull'universo spirituale. Cristo Gesù guarì i malati e ristabilì le funzioni dell'udito, della vista e del movimento. Per farlo, deve aver separato il malato da un senso personale di vita, sostanza e intelligenza e compreso che tutte le facoltà esistono nella Mente, perfette, complete e armoniose. La via per seguirlo nella Scienza Cristiana è aperta.

Un Dio imperfetto produrrebbe un uomo imperfetto, ma un Dio perfetto non può che produrre la sua manifestazione perfetta. La credenza nella discendenza umana e personale esclude la perfezione e la purezza dell'origine e dell'eredità divina dell'uomo. Neghiamo il senso personale e coltiviamo il senso spirituale. Così facendo ci rivolgeremo a Dio come fonte della vita e delle sue facoltà e vedremo il vero essere dell'uomo espresso attraverso il Cristo, la manifestazione divina di Dio.

 C'è del lavoro da fare da parte nostra prima che avvenga la liberazione dal senso personale, ma il fatto che tutto esista nella legge perfetta di un Dio perfetto, tutto l'udito, la vista, la conoscenza, l'azione, la percezione, dà una speranza immediata di liberazione dalla schiavitù ad un senso personale della vita con cui si crede che un mortale funzioni indipendentemente dalla Mente e si muova in un'orbita propria separata da Dio. Mary Baker Eddy riassunse la verità dell'essere in queste brevi e dinamiche parole: «Tutto ciò che esiste realmente è la Mente divina e la sua idea, e in questa Mente l'intero essere si rivela armonioso ed eterno. La via stretta e diritta consiste nel vedere e riconoscere questo fatto, cedere a questo potere e seguire le indicazioni della verità” (Scienza e Salute, pag. 151).

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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