Uno degli elementi che accomunano i membri della Chiesa del Cristo, Scientista è il loro sforzo comune per aiutare il mondo a percepire la presenza del Consolatore di cui parlava Cristo Gesù (vedi Giovanni 14:16, 26; 16:7). Perché si decide di unirsi alla Chiesa? Ci sono molte ragioni, alcune delle quali personali, come il fatto di sentirsi incoraggiati dagli altri ad avvicinarsi a Dio e a pregare in modo più efficace. Il motivo più importante è che l'appartenenza alla chiesa offre l'opportunità di unirsi per raggiungere la comunità. La fondatrice della Chiesa del Cristo, Scientista, Mary Baker Eddy, disse una volta a un congresso di Scientisti Cristiani che si riunivano «… per aiutarsi reciprocamente a trovare modi e mezzi per aiutare l'intera famiglia umana …». (Miscellaneous Writings 1883-1896, p. 98). Il maestro cristiano si aspettava che i suoi seguaci agissero come «luce del mondo» (Matteo 5:14).
È naturale per noi voler condividere la luce del Cristo con la nostra comunità e con il mondo, ma a volte i membri della Chiesa sono sopraffatti da questo compito. Sentono di non avere mezzi sufficienti per avere un qualche tipo di impatto. Troppo pochi membri, poco denaro o poca ispirazione per trovare nuove idee. L'esempio biblico del profeta Eliseo offre spunti su come pregare a questo riguardo.
Al tempo di Eliseo, gruppi di profeti vivevano in una sorta di ordine religioso, dove imparavano dai profeti di maggior esperienza. Avvenne che uno di loro era morto lasciando una moglie e due figli e alcuni debiti non pagati. La vedova non aveva idea di come estinguerli e il suo creditore voleva prenderne i figli come schiavi, quale risarcimento per i debiti non ripagati. Disperata, la donna si rivolse a Eliseo, che era stato il mentore del marito. Questi le disse: «Che cosa devo fare per te? Dimmi, che cosa hai in casa?». Ella rispose: «La tua serva in casa non ha altro che un vasetto d’olio». Ai suoi occhi, quell'olio era a malapena degno di nota, ma seguendo le indicazioni del profeta, i figli della vedova presero in prestito molti recipienti vuoti dai vicini e lei fu in grado di riempirli tutti con l'olio che aveva «in casa». Riuscì quindi a ripagare i debiti e lei e i suoi figli poterono vivere con ciò che era avanzato (vedi II Re 4:1-7).
Possono i membri della Chiesa che hanno ceduto a un simile senso di limitazione trovare un vasetto d'olio nella propria chiesa? Il pensiero limitato di solito guarda all'esterno della chiesa per trovare soluzioni, ad esempio per aumentare il numero dei membri. Ma se consideriamo la situazione dal punto di vista di un profeta, tutti i mezzi necessari si trovano già all'interno della Chiesa.
In Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, Mary Baker Eddy definisce il profeta come: «Un veggente spirituale; sparizione del senso materiale dinanzi ai fatti coscienti della Verità spirituale» (p. 593). Quindi, trovando questi «fatti coscienti della Verità spirituale», ognuno di noi può essere un profeta. Dove possiamo trovare questi fatti? Nella coscienza. Come ci arrivano? Il nostro Padre-Madre celeste, l'Amore divino, provvede nella nostra coscienza a questi «fatti coscienti». Quando? Sempre, proprio ora.
Eliseo, essendo un profeta, aveva la capacità di vedere i «fatti della Verità spirituale» proprio dove e quando i sensi materiali presentavano uno scenario di privazione. Il sostentamento della donna e dei suoi figli non dipendeva dalle circostanze esterne, dall'economia, dal mercato del lavoro o dalle azioni degli altri. L'Amore divino era sempre pronto a fornire esattamente ciò che era necessario. La soluzione era proprio lì, in casa sua, nella sua stessa coscienza.
Seguendo le istruzioni di Eliseo, la vedova chiuse la porta mentre lei e i suoi figli riempivano i vasi vuoti. Il dubbio, la paura, tutte le considerazioni umane furono lasciate al di fuori della coscienza. A quanto pare, la vedova non fece mai domande a Eliseo. Per quanto improbabile potesse apparire la soluzione da lui proposta, essa si fidò e si attenne alle sue indicazioni. Da dove aveva tratto Eliseo la fiducia per dare quelle indicazioni? Aveva imparato ad ascoltare gli angeli. L'esperienza gli aveva dimostrato che per ogni pensiero o suggestione che desta timore c'è un pensiero angelico pronto ad offrire le idee necessarie.
Tutti noi dovremmo conoscere meglio gli angeli. Dio, l'Amore divino, li mette sempre a disposizione della nostra coscienza. Legioni di angeli sono sempre vicine al pensiero. Quando Gesù sfamò i cinquemila, sapeva di non dover cercare il cibo altrove. Non dubitò mai che il Padre celeste gli avrebbe fornito tutto ciò di cui aveva bisogno, non occasionalmente ma continuamente. Egli insegnò che il regno dei cieli intero è dentro di noi. Pensateci! Tutta la realtà di Dio è presente nella nostra coscienza. Se fosse stato per i discepoli, probabilmente si sarebbero procurati una carovana di cammelli per trasportare cibo sufficiente per sfamare una folla così numerosa. La mente umana vuole sempre trovare ciò che le occorre — un nuovo lavoro, la felicità, la salute, la completezza – da qualche parte là fuori, e cerca ovunque, tranne che dove l'Amore divino lo procura, ovvero nella nostra coscienza.
Per quale ragione per una chiesa dovrebbe essere diverso trovare il necessario? Tutto ciò che occorre arriva sotto forma di idee. Finché crediamo che l'aiuto provenga da una fonte esterna alla casa, siamo indotti a usare mezzi materiali inaffidabili. La vedova fece affidamento solo su ciò che aveva «in casa». Mary Baker Eddy scrisse a una chiesa filiale: «Esercitate più fede in Dio e nei Suoi mezzi e metodi spirituali che nell'uomo e nei suoi modi e mezzi materiali, per stabilire la causa della Scienza Cristiana» (Miscellaneous Writings 1883-1896, pp. 152-153).
L'organizzazione umana della Chiesa ha la tendenza ad assumere i modi del mondo. Diventa quindi parte del problema invece che della soluzione. Una chiesa possiede «in casa» i mezzi spirituali per soddisfare i bisogni della comunità. I bisogni della vedova furono soddisfatti dall'olio che aveva «in casa». Noi possediamo quell'olio di cui il mondo ha bisogno. Le domande sono: Quanto siamo disposti a tenere le nostre lampade accese? Siamo disposti a mantenere il nostro olio puro e pronto? La fondatrice della Chiesa del Cristo, Scientista, dà una definizione perspicace di olio nel Glossario di Scienza e Salute: «Consacrazione; carità; dolcezza; preghiera; ispirazione celeste» (p. 592).
Potrebbe essere utile riflettere sulle qualità rappresentate dall'olio che abbiamo da offrire. La prima componente è la consacrazione. Potrebbe essere più significativo osservare esempi di vite consacrate piuttosto che tentare di definire il termine. Viene subito in mente Cristo Gesù. Egli consacrò la sua intera vita alla sua missione. Mary Baker Eddy costituisce un altro esempio. Quanto siamo consacrati noi? Quanto siamo disposti a seguire le orme del Maestro? Se siamo sinceri nel nostro desiderio di raggiungere l’umanità, tutto deve iniziare dalla qualità dei nostri pensieri e della nostra vita quotidiana. In un discorso improvvisato durante un culto domenicale il 4 luglio, Mary Baker Eddy disse: «Mai vi fu un appello più solenne e imperioso di quello che Dio rivolge a tutti noi, proprio qui, di una fervente devozione e una consacrazione assoluta alla più grande e santa di tutte le cause» (Miscellaneous Writings 1883–1896, p. 177).
Ogni congregazione della Scienza Cristiana ha abbastanza carità per colmare tutti i vasi vuoti della sua comunità e, in effetti, del mondo. Ma quell’amore non deve restare imbottigliato. Deve essere espresso. Questa rivista contiene molti esempi di persone aiutate e guarite perché qualcuno le ha invitate a un culto o a una conferenza della Scienza Cristiana o ha offerto loro una copia di Scienza e Salute. Perché dovremmo esitare nell’offrire a nostra volta questo libro e dichiarare: «Ecco un libro che può guarirti. Lo so, perché ha guarito anche me». Questa sarebbe carità in azione.
L’olio della dolcezza può fare molto per guarire l’odio e il pregiudizio. Quante volte un sorriso ha abbattuto le barriere tra le persone. La dolcezza dice al nostro prossimo: «Pellegrino sulla terra, la tua dimora è il cielo; straniero, tu sei l’ospite di Dio» (Scienza e Salute, p. 254). La dolcezza è spesso l’elemento necessario per risolvere un’impasse. Ci dà la flessibilità che impedisce di reagire con durezza alle critiche o all’ostilità. Possiamo imparare dai fili d’erba, che hanno l’elasticità per piegarsi al vento invece di spezzarsi. La dolcezza non è debolezza; è una fonte di forza. Gesù era dolce e fermo allo stesso tempo. Fu l’elasticità della sua dolcezza che gli permise di sopravvivere a persecuzioni incredibili e persino alla crocifissione.
Una vita coerente nella consacrazione, nella carità e nella dolcezza dà efficacia alle nostre preghiere. Ciò che a volte non realizziamo è che la preghiera di ogni singolo membro è indispensabile all’efficacia della nostra chiesa. La preghiera di ciascun membro conta. Non possiamo permetterci di lasciare ad altri il compito di pregare per la nostra chiesa, così come non possiamo dipendere da altri per la nostra salvezza.
Quando preghiamo per noi stessi o per qualcun altro, Scienza e Salute ci insegna a iniziare con «Dio perfetto e uomo perfetto — quale base del pensiero e della dimostrazione» (p. 259). Affrontiamo i problemi della nostra chiesa allo stesso modo? A volte può essere utile applicare ciò che Scienza e Salute dice relativamente all’ostetricia ai problemi della chiesa. La chiesa è «un’idea spirituale» che «non ha un solo elemento di errore, e questa verità elimina in modo giusto tutto ciò che è nocivo» (p. 463).
La componente finale dell’olio è l’ispirazione celeste. Senza l’ispirazione si tratterebbe solo di parole, della lettera morta. Come possiamo aumentare la nostra ispirazione? Reclamandola. Dio la trasmette eternamente e imparzialmente a tutti noi. Quando? Sempre — proprio ora. Come possiamo diventarne più consapevoli? Esprimendo con maggiore coerenza le qualità divine, le componenti del nostro olio. È un po’ come respirare. Prima di inspirare, dobbiamo espirare. Più esprimiamo, più ispirazione riceviamo. Più siamo ispirati, più efficacemente esprimiamo le qualità divine. È un fluire ritmico di dare e ricevere, di espressione e ispirazione.
Il Manuale della Chiesa prevede cinque attività della chiesa, e ciascuna di esse richiede le nostre specifiche preghiere: i culti domenicali, le riunioni di testimonianze del mercoledì sera, la Scuola Domenicale, la Sala di lettura e almeno una conferenza all’anno.
Per usare al meglio l’olio che ho «in casa», ho spesso trovato utile iniziare le mie preghiere per ciascuna di queste attività apprezzandone l’unicità. All’inizio del culto domenicale, viene annunciato che ascolteremo «un sermone non disgiunto dalla verità, incontaminato e libero da ipotesi umane, e divinamente autorizzato» (Nota esplicativa per i culti della chiesa, Libretto Trimestrale della Scienza Cristiana, p. 2). Questo è certamente qualcosa di unico. Questo sermone è predicato da un pastore unico: la Bibbia e Scienza e Salute con Chiave delle Scritture. Un culto di questo genere richiede il supporto attivo di tutti i membri. La Fondatrice della Chiesa istruì i membri affermando che «La preghiera nelle chiese della Scienza Cristiana dovrà essere offerta per la congregazione, collettivamente ed esclusivamente» (Manuale, p. 42).
Ciò si applica anche alle riunioni di testimonianze del mercoledì sera. La partecipazione a queste riunioni dice molto sulla vitalità di una chiesa. Dimostra se stiamo usando l’olio che abbiamo in casa. Ho vissuto in Germania durante la Seconda Guerra Mondiale. I culti della chiesa della Scienza Cristiana erano stati vietati sotto il regime nazista. Quando la chiesa riprese dopo la guerra, le riunioni del mercoledì erano gremite di persone. I partecipanti erano ansiosi di condividere le loro esperienze e le loro guarigioni. Possiamo continuare a essere molto grati per l’opportunità di condividere i nostri frutti con il mondo a metà settimana.
La Scuola domenicale è una parte vitale della nostra chiesa e merita le nostre preghiere consacrate. Aiuta a farci diventare una famiglia. Il Manuale della Chiesa ne stabilisce il programma: «Le prime lezioni impartite ai ragazzi dovranno essere i Dieci Comandamenti (Esodo 20:3-17), La Preghiera del Signore (Padre Nostro), (Matt. 6:9-13), e la sua Interpretazione Spirituale data da Mary Baker Eddy, il Sermone sul Monte (Matteo 5:3-12). Le lezioni successive dovranno consistere in domande e risposte adatte a una classe di giovani, e potranno essere trovate nel Libretto Trimestrale delle Lezioni della Scienza Cristiana lette ai culti della chiesa» (pp. 62-63).
Si tratta di un programma aperto. Dobbiamo costantemente migliorare la nostra vita in base a quelle lezioni. Vivere le qualità espresse nel Sermone sul Monte ci dà credibilità agli occhi degli allievi. Allo stesso tempo, mantiene il nostro olio puro.
Molto olio fresco è conservato nelle Sale di lettura della Scienza Cristiana. È la provvisione dell’Amore per nutrire i cuori affamati. È un modo di servire la comunità ogni giorno. Porta il mondo in contatto con il nostro Pastore. È la nostra canonica, dove vive il Pastore (la Bibbia e Scienza e Salute). È sotto la direzione del Cristo, e tutti i visitatori sono ospiti di Dio.
Un’altra provvisione dell’Amore è la conferenza sulla Scienza Cristiana. Si tratta di un modo efficace per offrire al prossimo l’olio di cui ha bisogno. L’Amore ha motivato tale disposizione prevista dal Manuale. L’Amore motiva una chiesa a sponsorizzare una conferenza, e l’Amore spinge il conferenziere a scriverla e presentarla. Inoltre l’Amore incoraggia noi a invitare il nostro prossimo e magari ad accompagnarlo all’evento.
Queste cinque attività della chiesa nutrono con l’olio della Parola di Dio un mondo affamato. Dio afferma riguardo all’efficacia della Sua Parola: «…essa non tornerà a me a vuoto, senza avere compiuto ciò che desidero e realizzato pienamente ciò per cui l’ho mandata» (Isaia 55:11).
Tutte queste attività portano guarigione. La guarigione è un ingrediente essenziale dell’olio che abbiamo «in casa«. Ciò che la nostra chiesa offre al mondo non è niente di meno del Consolatore promesso. Lo stesso Amore che ispirò la venuta del Consolatore è qui per assicurarne il continuo successo.
Consacrazione, carità, dolcezza, preghiera, ispirazione celeste: queste qualità costituiscono il nostro olio. La nostra chiesa ha«in casa» i mezzi per colmare i vasi vuoti del nostro prossimo.
La Chiesa ha in sé i mezzi per benedire e guarire il mondo.