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Quando ho fatto mia la Scienza Cristiana

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 23 giugno 2025

Originariamente pubblicato sul numero del 18 novembre 2024 del Christian Science Sentinel


Vorrei condividere la prima guarigione che ho avuto a seguito delle mie preghiere, avvenuta grazie alla scelta della Scienza Cristiana come percorso di vita. 

Fin da piccola, io e i miei fratelli frequentammo la scuola domenicale presso la nostra filiale locale della Prima Chiesa del Cristo, Scientista. Lì appresi che Dio è infinito, completamente buono, perfetto, l’unica Causa e l’unico Creatore, e io sono fatta a somiglianza di Dio, come spiegato nel primo capitolo della Genesi, nella Bibbia. Ma arrivò un momento in cui sentivo di dover provare che ciò che stavo imparando era la verità e che potevo dimostrarlo da sola. 

Quel momento arrivò all'inizio dell'adolescenza, quando mi comparvero sulle mani diverse verruche, le quali aumentarono rapidamente di numero e dimensioni. Mi vergognavo ogni volta che qualcuno le notava.

In passato avevo già avuto delle guarigioni mediante l'applicazione degli insegnamenti della Scienza Cristiana, ma erano avvenute principalmente grazie alle preghiere di mia madre, mentre questa volta sentivo di dover pregare da sola. La vedevo come un'opportunità per approfondire la mia comprensione di chi ero veramente, per imparare di più sulla mia vera identità spirituale e senza difetti e per trovare la mia via d'uscita da un falso concetto di me stessa come materiale e vulnerabile.

Nelle mie preghiere, imparai a conoscere meglio la mia vera identità spirituale attraverso sette sinonimi biblici di Dio che Mary Baker Eddy spiega nel suo libro Scienza e Salute con Chiave delle Scritture e in altri suoi scritti: Principio, Mente, Anima, Spirito, Vita, Verità e Amore. Capii che le qualità associate a questi sinonimi, come la coerenza del Principio e l'intelligenza della Mente, erano riflesse ed espresse dalla creazione di Dio. Anche io, quale parte di questa creazione, riflettevo naturalmente tali qualità. Esse costituivano la mia e vera identità e quella di tutti.

Compresi che, poiché Dio è Spirito ed è l'unico creatore, io ero completamente spirituale, non un essere materiale che lottava con vari problemi in un mondo governato da leggi fisiche. Capii anche che non c'era luogo o tempo in cui potessi trovarmi al di fuori della totalità di Dio, che è onnipresente. Poiché Dio è Amore, ero sempre amata e al sicuro.

Queste verità mi furono di grande conforto. Non ricordo tutto quello su cui riflettei, ma ricordo la mia determinazione a persistere nella preghiera, anche se il problema permaneva.

Una mattina a scuola, una delle mie amiche, notando le verruche, mi disse che aveva usato con successo una particolare pomata medicata per lo stesso problema. Mi promise che mi avrebbe portato il nome della pomata il giorno successivo e mi suggerì di acquistare il prodotto e di applicarlo il prima possibile.

A questo punto, la paura cominciava a farsi strada nei miei pensieri. Mi chiedevo: “Riuscirò a guarire questo problema con la preghiera?” Mi sentivo molto a disagio ogni volta che dovevo stringere la mano a qualcuno e cercavo di evitarlo. Volevo solo che le verruche sparissero. Secondo la mia amica, il problema si sarebbe risolto rapidamente con la pomata che mi aveva consigliato.

Continuai a pregare per capire cosa fare. Ripensai alle guarigioni che io e la mia famiglia avevamo visto e vissuto nel corso degli anni. Sapevo che Dio è davvero onnipresente, onnipotente e onnisciente, nonché “un rifugio e una forza, un aiuto sempre pronto nelle difficoltà” (Salmi 46:1).

Il giorno dopo la mia amica mi diede un foglio di carta con il nome della medicina che aveva usato. Senza nemmeno guardarlo, lo misi in tasca. Mi resi conto che non potevo affermare di essere un'idea spirituale perfetta della Mente divina e allo stesso tempo vedermi come un essere umano imperfetto che cercava di curare o aggiustare l'imperfezione con mezzi materiali. Dovevo tenere a mente la mia perfetta identità spirituale. Mantenere questa vera visione di me stessa avrebbe portato alla guarigione. Applicare una pomata non mi avrebbe certo aiutato a farlo.

Una volta tornata a casa, gettai via il foglietto senza leggerlo. Dio era davvero tutto per me.

La convinzione della strada da percorrere (o meglio, da continuare a percorrere) fu il punto di svolta. Con mia grande gioia, nel giro di pochi giorni le verruche sparirono completamente.

Sebbene la guarigione fisica sia stata una vera gioia, mi sta particolarmente a cuore perché è stata la dimostrazione che tutto ciò che stavo imparando nella Scienza Cristiana su Dio e sulla mia identità spirituale era la verità, e che questa verità è altrettanto vera ed efficace oggi come lo era quando Cristo Gesù guarì e predicò a migliaia di persone in Galilea. Potevo comprenderla e metterla in pratica con risultati che avrebbero benedetto non solo me, ma anche gli altri.

Sono molto grata che Mary Baker Eddy, la scopritrice della Scienza Cristiana, abbia dotato l'organizzazione della Chiesa di una Scuola Domenicale, un luogo dove i bambini imparano che sono veramente spirituali e dove viene insegnato loro come mettere in pratica le verità della Scienza divina nella vita quotidiana, come è successo a me. 

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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