Quando scoppiò la tempesta con il frastuono di tuoni e fulmini, una barca galleggiava sull'acqua in un'insenatura riparata, assicurata al suo ormeggio, la sua robusta cima ben legata, la sua boa ancorata e rinforzata.
Visualizzavo quella barca immaginaria mentre un diverso tipo di tempesta imperversava intorno a me e sentivo i miei pensieri scagliati da poppa a prua. Non desideravo altro che un posto protetto e un approdo sicuro. All’epoca stavo reagendo a quello che consideravo un grande tradimento e un comportamento ingannevole nei miei confronti da parte di persone che avevo ammirato e di cui mi ero fidata. Trovavo difficile esprimere l’Amore divino su cui mi ero sempre appoggiata e che consideravo la mia ancora e il mio rifugio.
Nel mezzo di questo turbamento, caddi e improvvisamente mi ritrovai costretta a letto, impossibilitata a camminare. Compresi che era giunto il momento di mettere da parte gli altri impegni per rimettere in sicurezza i miei ormeggi mentali.
Proseguendo, cominciavo ogni giornata con la preghiera, con la gratitudine per il progresso mentale e fisico quotidiano e con l’aspettativa di una guarigione completa, sia fisica che di pace mentale. Studiavo la Bibbia e Scienza e Salute con Chiave delle Scritture di Mary Baker Eddy. Nel mio percorso in preghiera non mi concetravo sulle persone in conflitto, sugli eventi problematici, o su un tentativo di influenzarli o manipolarli, e nemmeno sulla caviglia incidentata. Invece cercai di comprendere meglio Dio, Amore, fonte spirituale della mia identità e di quella degli altri.
L’integrità e la fiducia che percepivo come violate dagli altri, sono qualità spirituali di cui la mia vita non può venire privata.
Nella Scienza Cristiana mi è stato spiegato che l’uomo e la donna sono espressioni dell’essere di Dio e dunque riflettono la natura spirituale del Principio divino dell’essere, l’Amore. L’Amore non dipende dal mio comportamento o da quello altrui per esistere, ma è il Principio a cui mi posso rivolgere per trovare sostegno. L’integrità e la fiducia, che mi sembravano essere state violate dagli altri, sono qualità spirituali di cui la mia vita non può essere privata. Posso sempre fare appello a tali qualità ed esprimerle perché la loro origine è in Dio.
Il mio primo obiettivo era di comprendere meglio la mia relazione con Dio, non semplicemente soddisfare il desiderio di ritrovare tempi più tranquilli.
Mary Baker Eddy, Scopritrice e Fondatrice della Scienza Cristiana, offre un consiglio importante in questo passo di Scienza e Salute: “Mantenete sempre questo pensiero – che è l’idea spirituale – lo Spirito Santo e il Cristo – che vi rende capaci di dimostrare, con certezza scientifica, la regola della guarigione che si basa sul suo Principio divino, l’Amore, che sostiene, ricopre e avvolge tutto il vero essere” (pag. 496).
La guarigione della mia caviglia progredì ogni giorno quando compresi che il mio appoggio e la mia mobilità erano spiritualmente intatti, sostenuti dalla forza di Dio, Mente divina. Tale sostegno non poteva venire spezzato a causa di un infortunio o un incidente. Presto fui nuovamente in piedi, in grado di camminare e di correre.
“…gridando essi all’Eterno nella loro distretta, egli li trae fuori dalle loro angosce. Egli muta la tempesta in quiete, e le onde si calmano” (Salmi 107:28, 29).
Il conflitto mentale in connessione alle persone si attenuò, ma gli eventi preoccupanti proseguirono. Pur continuando a pregare, talvolta i miei pensieri oscillavano tra l’affermazione di Dio come unico Principio, Amore, e conversazioni immaginarie con gli avversari.
Un giorno pensai a quella che ritenevo fosse l’argomentazione perfetta per arrivare al nocciolo del problema – “il loro problema”. Fino a quel momento ero stata zitta, ma adesso, all’occasione giusta, avrei espresso la mia opinione.
In quell’esatto momento però affiorò un pensiero più convincente che ebbe la meglio su quel desiderio. Proveniva da Scienza e Salute e, proprio come l’altro passaggio che mi stava aiutando, cominciava con la stessa sollecitazione: “mantenete”, o state saldi: “Mantenete il pensiero ben fermo su ciò che è permanente, buono e vero, e tutto questo si manifesterà nella vostra esperienza nella proporzione in cui occuperà i vostri pensieri” (pag. 261).
Mi ricordai il racconto di Gesù Cristo che aveva calmato la tempesta quando i suoi discepoli spaventati gli avevano chiesto aiuto (vedi Marco 4:35-41). Anche se i discepoli temevano per la propria vita, vista la ferocia della tempesta, Gesù rispose con calma. Non analizzò la direzione della tempesta né la presunta durata, ma la calmò. Così facendo dimostrò che la tempesta non aveva alcun potere su di lui e su coloro che si trovavano con lui. Compresi che continuare a oscillare dal ragionamento spirituale alle argomentazioni umane non era la strada verso la guarigione. Lasciarsi coinvolgere dalla furia avrebbe probabilmente dato adito a libero sfogo di ostinazione, autogiustificazione e amore di sé (vedi Scienza e Salute, pag. 242). Questo avrebbe soltanto prolungato il tumulto.
Le mie argomentazioni e conversazioni immaginarie diminuirono
Da allora in poi le mie argomentazioni e conversazioni immaginarie diminuirono fino a scomparire del tutto. La mia priorità divenne aderire saldamente e continuamente alla verità spirituale dell’uomo e della donna governati dal potere dell’Amore divino. Un pensiero spiritualmente saldo era affidabile e poteva ispirare le decisioni necessarie e le parole da pronunciare, includendo anche la saggezza necessaria a proteggere e difendere questa guarigione in futuro.
I pensieri ispirati provenienti da Dio costituivano la cima, l’ancora e il porto sicuro che stavo cercando. Governato dall’Amore divino, il pensiero spirituale resiste ai venti inquietanti del dramma umano; protegge e ristabilisce. Mantenuto saldamente, riesce anche a calmare la tempesta.