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Guarigione da difetti alla vista

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 25 settembre 2018

Originariamente pubblicato sul numero del 23 luglio 2018 del Christian Science Sentinel


Fin da ragazza portavo occhiali da vista, e col passare degli anni, avendo necessità di usare lenti più spesse, dovevo metterli e toglierli continuamente per vedere ora da vicino, ora da lontano. Spesso indossavo anche lenti a contatto, cosa che rendeva la rimozione delle lenti ancora più scomoda. Un amico mi suggerì di indossare una lente a contatto in un occhio e nessuna nell’altro, e l’oculista concordò suggerendo che in questo modo “il cervello” avrebbe operato gli aggiustamenti necessari affinché potessi vedere da lontano con le informazioni di un occhio e da vicino con quelle dell’altro. Tuttavia ben presto questo processo si rivelò complicato.

Pensai di dover pregare per risolvere quest’ultima difficoltà dovuta alla nuova soluzione, ma poi mi resi conto della stoltezza di tale approccio. Come potevo pregare per far funzionare la lente a contatto in un occhio e per far sì che l’altro compensasse e vedesse senza?

Mary Baker Eddy scrive in Scienza e Salute con Chiave delle Scritture: “Per guarire per mezzo di argomentazioni, scoprite la natura e il nome della malattia, disponete la vostra arringa mentale contro quella fisica” (pag. 412). Decisi che era dunque necessario affrontare la specifica affermazione che la vista potesse essere meno che perfetta.

Quando riflettei sull’affermazione che gli occhi possano avere una debole capacità di mettere a fuoco l’immagine o possano avere dei difetti, fu come se mi fosse scattato un interruttore nel pensiero. Compresi con estrema chiarezza quanto ciò non fosse vero, né per me né per nessun altro. Dio ha creato l’uomo perfetto, con una capacità di messa a fuoco completa e spirituale, e la sua efficacia deriva da Dio! Rimisi entrambe le lenti nella loro custodia e me ne andai. Avendo a volte già avuto a che fare con una vista sfocata, non mi preoccupai di non riuscire all’inizio a vedere nitidamente. In vita mia, avevo già avuto sufficienti esempi del potere guaritore di Dio da aspettarmi con certezza che questo problema si sarebbe risolto, anche se non all’istante.

Mi ricordai la definizione spirituale di occhi che si trova nel Glossario di Scienza e Salute che cito parzialmente: “Discernimento spirituale – non materiale, ma mentale” (pag. 586). Ogni qualvolta la suggestione di vista sfocata avesse catturato la mia attenzione, avrei controbattuto affermando una visione più definita – la vera visione della realtà di Dio e della Sua creazione perfetta, e avrei sostenuto: “No, Dio mi ha creata perfetta. Il mio discernimento è spirituale!” Dopo tutto, Mary Baker Eddy ha scritto in Unità del Bene: “Lo Spirito è l’unico creatore e l’uomo, incluso l’universo, è il Suo concetto spirituale” (pag.32). Il risultato fu che la mia vista migliorò col migliorare del mio pensiero. Molto tempo dopo notai la custodia con le lenti a contatto abbandonata sul fondo della mia borsa. La gettai via, ma non la lezione che avevo appreso. Tutto questo è avvenuto più di dieci anni fa, e a tutt’oggi godo di una vista eccellente.

Tuttavia, un altro problema alle volte mi offuscava la vista. Comparivano nella mia visuale dei puntini neri simili a macchie, le cosiddette mosche volanti. Quando scoprii che questo problema pare sia legato all’età, mi fu chiara la falsità di tale dichiarazione. Come potrebbero mai, i tanti lustri che ho vissuto, intaccare il mio discernimento spirituale? Non potevano. Estromisi quei sintomi dai miei pensieri, ma non ignorai la menzogna. Affrontai la credenza, o menzogna che dichiara esserci sostanza e intelligenza nella materia, con la comprensione che tutto è Spirito e spirituale. Quando la mia convinzione di non essere mortale ma spirituale si fece più chiara, le mosche volanti scomparvero per non fare più ritorno.

Studiando questa Scienza apprendiamo, istante dopo istante, che ciò che l’Amore fornisce per la sua espressione, sostiene la nostra intera esistenza. Quando comprendiamo che l’origine e la sostanza di tutto l’essere è lo Spirito e non la materia, smettiamo di credere che una qualsiasi causa esterna e materiale possa in qualche modo toccarci. Sono molto grata per il privilegio di essere una studiosa della Scienza Cristiana.

Carol Coykendall Raner
Forest Ranch, California, USA

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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