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Pregare per la salute mentale

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 5 settembre 2018

Originariamente pubblicato nella serie per ragazzi: Trending l’8 agosto 2018 nella versione online del Christian Science Sentinel


Guardando fuori dalla finestra una mia amica vide un sentiero che si addentrava nel bosco scuro. La chiamava. Sembrava dirle: “imbocca questo sentiero e ritroverai il tuo amico”. Aveva perso da poco qualcuno che le era molto caro e quel sentiero nel bosco la tentava perché sembrava offrire una soluzione. Se fosse morta, avrebbe potuto stare nuovamente insieme a lui.

“Capii che potevo scegliere” mi disse questa amica, “e scelsi di non scendere per quel sentiero. Mi resi conto che volevo vivere”.  Decise di non guardare il sentiero nemmeno dalla finestra, perché voleva rimanere saldamente ancorata all’impegno di scegliere la vita. Un paio di settimane dopo, tuttavia,  le capitò di guardare nuovamente fuori da quella finestra e rimase sorpresa da ciò che vide. Erano germogliate talmente tante piante nuove, che il sentiero era praticamente scomparso. La mia amica proseguì con la sua vita, cogliendo nuove opportunità di amicizia e di crescita spirituale.

Questo racconto descrive un’esperienza reale, ma la nostra capacità di scegliere se seguire o meno una via verso l’oscurità può essere anche intesa come metafora utile nell’affrontare i problemi di salute mentale. Qualunque sia l’etichetta attribuita al problema – depressione, ansia, comportamenti compulsivi, ecc. – potresti soffrirne tu stesso o qualcuno che conosci. Se ci sentiamo chiamati a percorrere uno di questi sentieri verso il basso, potremmo persino sentirci impotenti ad opporre una qualsiasi resistenza.

A me è capitato. La mia famiglia ha una storia di casi di disordine bipolare e all’inizio dei miei vent’anni mi ritrovai a percorrere quello stesso sentiero verso la malattia mentale. Tutto ciò che riuscivo a pensare, continuamente, era “sto perdendo la testa”, e sentivo di non aver alcun potere per impedirlo.

La nostra capacità di scegliere se seguire o meno una via verso l’oscurità può essere anche intesa come metafora utile nell’affrontare i problemi di salute mentale. 

In ogni caso, avevo anche appena scoperto la Scienza Cristiana e leggendone il libro di testo, Scienza e Salute con Chiave delle Scritture di Mary Baker Eddy, avevo appreso che Dio è Mente e che poiché vi è un solo Dio, ci può essere un’unica Mente, la Mente che tutti noi riflettiamo in quanto creazione spirituale di Dio. Questo salvò la mia salute mentale, perché significava che non possedevo una mia piccola mente che poteva impazzire. Gradualmente, invece di sentirmi consumata dai pensieri su cui percepivo di non avere alcun potere, arrivai a capire che potevo scegliere e che avevo la capacità di effettuare quella scelta. Ogni volta che ero tentata di pensare: “Sto perdendo la testa”, mi mettevo invece a pregare: “Dio è la mia Mente. Dio non può perdere la testa, quindi nemmeno io posso”.

Trovai libertà nel riconoscere consapevolmente che la Mente, Dio, era la mia Mente. Doveva esserlo, visto che esiste un’unica Mente. A mano a mano che questo fatto spirituale divenne più reale per me, la paura e i sintomi del disturbo bipolare scomparvero, e mi liberai di quei pensieri torturatori. Ero guarita. Il terrore di stare impazzendo non si è mai più ripresentato.

Talvolta ci può sembrare di vivere in un mondo caotico e spaventoso, o in una mente caotica e spaventosa. Ma questo non può essere vero perché la Mente è Tutto ed è gentile, ordinata e costante. In effetti in Scienza e Salute Mary Baker Eddy spiega che l’universo spirituale della Mente è costituito da intelligenza infinita e idee infinite: “Tutto è Mente infinita e la sua infinita manifestazione, perché Dio è Tutto-in-tutto” (pag. 468). Ecco dove viviamo tutti veramente. Quando riconosciamo questa realtà creata da Dio e sostenuta da Dio, i segnali di confusione e impotenza svaniscono in modo simile alla nebbia che si dissolve svelandoci il paesaggio che è sempre stato lì, sebbene nascosto alla vista. Allora ci appaiono stabilità, salute e pace come vera e unica realtà.

Fare la scelta di riconoscere ed abbracciare la presenza e la totalità della Mente cancellerà e sostituirà i pensieri di paura e quelli difficili che tenterebbero di controllarci. Questo significa rifiutare di prendere la via dell’oscurità.

Scegliere di prendere la via che porta al di fuori dell’oscurità può non sembrare facile, ma è fattibile. Dio è sempre lì a sostenerci. Quando apriamo il nostro cuore e chiediamo aiuto a Dio, la presenza divina, che è già con noi, diventa tangibile. Scopriamo di avere ciò di cui abbiamo bisogno. Potrebbe trattarsi di coraggio, o forza, o fede, ma qualunque cosa ci serva, ci sarà. 

Siamo tutti equipaggiati da Dio per fare la giusta scelta e questo ci terrà al sicuro. Nella Bibbia leggiamo: “io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, cosicché tu e i tuoi figli possiate vivere” (Deuteronomio 30:19, secondo la versione New International). Fare la scelta di riconoscere ed abbracciare la presenza e la totalità della Mente cancellerà e sostituirà i pensieri di paura e quelli difficili che tenterebbero di controllarci. Questo significa rifiutare di prendere la via dell’oscurità e, se la rifiutiamo, inevitabilmente questa si chiuderà e noi troveremo la libertà.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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