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Una Madre: “L’educatrice più potente”

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 15 maggio 2018

Originariamente pubblicato sul numero del 14 luglio 1973 del Christian Science Sentinel


La vita di una madre non dovrebbe essere solo una sequenza di  pannolini e richieste di attenzioni da parte dei figli. Vi è un ruolo fondamentale che le madri con figli piccoli sono chiamate a ricoprire, un ruolo che ha maggior peso dei compiti di routine ed è uno dei ruoli più importanti che esistano.

Nel libro di testo della Scienza Cristiana, Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, Mary Baker Eddy afferma: “La madre è la più potente educatrice sia pro che contro il crimine” (pag. 236). Questo ruolo non appartiene principalmente alla scuola, ai centri di ricreazione giovanili, al governo, ai funzionari di sorveglianza o alla commissione per la libertà vigilata, ma alle madri. Fa riflettere, non è così?

Tuttavia, il mondo di oggi ha così declassato la posizione della maternità che per molti ha assunto connotazioni di limiti, restrizioni e talenti soffocati ed inappagati. Molti oggi considerano le donne che sono madri a tempo pieno come cittadine di seconda classe, casalinghe costrette a casa da figli esigenti, senza tempo o opportunità a disposizione per poter sviluppare i propri talenti.

Asili per bambini stanno sorgendo ovunque nel mondo, non solo per aiutare le donne che devono guadagnarsi da vivere, ma anche per liberare le donne dai “fardelli” della maternità, così che siano liberate di dedicarsi ad occupazioni più “significative”.  Senza dubbio molte giovani madri hanno avvertito inconsciamente questa pressione.

Esiste perplessità e preoccupazione per l’aumento fenomenale della criminalità mondiale, per la quale vengono indicate molte motivazioni: due guerre mondiali e continui conflitti locali, violenza e sensazionalismo televisivi, droghe, declino delle religioni e così via. Ma non è stato forse tralasciato un fatto importante? La diminuzione dell’apprezzamento, del riconoscimento e della pratica attiva della formazione domestica fin dai primissimi anni è andata di pari passo con l’aumento della criminalità. Sicuramente allora, per aiutare a contrastare questo l’aumento, dobbiamo partire dalle radici del problema a casa.

Una recente ricerca sui primi processi di apprendimento dei bambini indica che a solo poche ore di vita il neonato già pensa, risolve problemi ed assorbe l’atmosfera che lo circonda. Nelle prime settimane e mesi, la crescita è rapida, al punto che i ricercatori affermano che entro il quarto anno di età, il bambino ha già acquisito schemi di pensiero e comportamento che seguirà per tutta la vita. Questo solo per dare un’idea dell’importanza della cura delle madri per i piccoli nei primissimi anni di vita ed del loro ruolo nell’aiutarli a riconoscere la loro vera identità spirituale di progenie perfetta di Dio.

Il lavoro con le Concordanze degli scritti di Mary Baker Eddy, getta molta luce sul soggetto della maternità efficace. Secondo l’autrice, il concetto di maternità come diretta espressione della maternità di Dio è un ideale in espansione e di ispirazione. La Scienza da lei fondata considera il ruolo della maternità come un aspetto di grande importanza e fissa delle importanti sfide per coloro che svolgono questo lavoro. La Scienza del Cristo o Verità, mostra che le madri (e, naturalmente anche i padri), con l’aiuto della comunione con Dio in preghiera, possono mantenere i figli in buona salute e con sani principi morali.

Una delle maggiori insidie nella maternità è un falso senso di responsabilità. Fa sentire una donna di aver personalmente creato i propri figli e per questo di avere una responsabilità personale nell’educare e prendersi cura dei figli e spiritualizzare il loro pensiero. Questo significa affrontare il problema con l’approccio sbagliato.

In realtà, Dio è l’unico creatore e protettore ed Egli mantiene la Sua espressione sempre perfetta. Nello studio della Scienza Cristiana, noi impariamo che dobbiamo comprendere i fatti spirituali dell’essere armonioso e che tale realizzazione determina la manifestazione visibile dell’armonia nella nostra esperienza esterna. Così avviene nella vera maternità. Quando noi che siamo madri, elaboriamo il concetto spirituale di maternità quale riflesso della maternità infinita ed onnisciente dell’Amore divino, troviamo vie ispirate ed intuitive per prenderci cura dei nostri figli.

Alle pagine 115 e 116 di Scienza e Salute, si trova la ”Traduzione Scientifica della Mente Mortale”. Ci sono tre gradi: fisico,  morale e spirituale. Le qualità elencate nel secondo grado, quello morale, sono “umanità, onestà, affetto, compassione, speranza, fede, mansuetudine, temperanza”. Sicuramente, queste sono qualità che ci sforziamo di esprimere come madri. Molte di noi rifiutano per se stesse e per i propri figli le qualità del primo grado, negando realtà e potere alle “credenze cattive, passioni e appetiti, paura, volontà depravata, autogiustificazione, orgoglio, invidia, inganno, odio, vendetta, peccato, malattia, infermità, morte”.

Tuttavia, molte di noi con il pensiero si avvicinano solo alle qualità spirituali del terzo grado, cioè “saggezza, purezza, comprensione spirituale, potere spirituale, amore, salute, santità”. Di nuovo, non è forse questo il modo sbagliato di affrontare la situazione?  Non dovremmo noi lavorare a partire da queste qualità spirituali e non per raggiungerle? Esprimiamo ora la maternità di Dio, non più tardi. Identificare il nostro vero essere con le qualità spirituali del terzo grado ci offre una base sicura per portare alla piena espressione le qualità del secondo grado, quello morale. Questo vuol dire applicare la Verità pratica e potente; questo è portare il Cristo, la manifestazione di Dio, in ogni aspetto del nostro mestiere di madri.

Lavorando dal punto di vista del grado spirituale, siamo in grado di manifestare senza fatica tutte le cose migliori che la vera madre è e fa. Possiamo percepire e capire i bisogni dei nostri figli; possiamo sopportare con pazienza e faticare con amore per promuovere il loro benessere e la loro felicità. Identificando noi stesse come la pura manifestazione della maternità di Dio, siamo in grado di dare avvertimenti in modo amorevole, di fare richieste con gentilezza e di rimproverare con severità, quando necessario. Siamo in grado di esprimere un amore instancabile verso i nostri figli e di nutrirli con la Verità.

Aderendo strettamente allo spirito e alla lettera della Scienza, possediamo la saggezza per sapere quando e come insegnare loro le verità sulla santità e la salute conferite da Dio. Facciamo i passi pratici necessari per mantenere puro il loro pensiero, non consentendo discussioni sulle malattie; vegliamo per assicurarci che la loro istruzione, a cominciare dalla culla, sia diretta verso una costante crescita morale e spirituale.

Sforziamoci di mettere in pratica nella nostra vita familiare l’istruzione biblica seguente: “Ascolta, Israele: l'Eterno, l'Iddio nostro, è l'unico Eterno. Tu amerai dunque l'Eterno, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l'anima tua e con tutte le tue forze. E questi comandamenti che oggi ti do ti staranno nel cuore; li inculcherai ai tuoi figliuoli, ne parlerai quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai.” (Deuteronomio 6:4-7). Questo non vuole dire riempire i nostri figli con discorsi su Dio fino a farli scoppiare, ma dovrebbero seguire una sana dieta di profonda consapevolezza ed apprezzamento della bontà, del potere e della presenza di Dio.

È stato saggiamente affermato che una madre non è una persona sulla quale appoggiarsi, ma è una persona che rende inutile appoggiarsi. Guidando con gentilezza, pazienza e persistenza i piccoli a noi affidati ad appoggiarsi a Dio per tutte le loro necessità, possiamo permeare il loro pensiero con la guida ed il governo sempre presente del loro Padre-Madre Dio.

Considerare il nostro mestiere di madri sotto questa luce porta freschezza, creatività, realizzazione e la scoperta di talenti nascosti. Svegliamoci ogni mattina con l’aspettativa di nuove idee, di nuovi modi di fare le cose, mentre esprimiamo una crescente comprensione di Dio.

Scrive Mary Baker Eddy: “La vera madre non trascura mai volontariamente i suoi bambini nelle loro prime e sacre ore affidandoli alle cure  di una bambinaia o di una estranea” (Retrospezione e Introspezione, pag. 90). Alcune madri di bambini piccoli possono dover svolgere un lavoro a tempo pieno per ragioni economiche. E ci possono essere altri casi, naturalmente, in cui la cura dei piccoli da parte di persone diverse dalla madre sia legittima e giustificata. Tuttavia dobbiamo essere oneste con noi stesse e vegliare per non privare senza necessità sia loro sia noi stesse di un’opportunità unica di crescita spirituale.  

La vera maternità, che riflette le qualità dell’Amore divino, è uno dei mestieri più importanti, progressivi e gratificanti nell’aiutare il nostro mondo ad essere un posto migliore. Mentre assumiamo con gioia questo lavoro, stiamo aiutando ad eliminare il crimine e a migliorare salute e morale della prossima generazione.

Non facciamoci ingannare dall’idea che la maternità sia un’attività stagnante e limitata o che dobbiamo attendere un tempo futuro prima di poter fornire un servizio significativo all’umanità. Proprio ora coloro che intravedono l’infinito potenziale della maternità forte ed ispirata, hanno un ruolo fondamentale da svolgere per benedire il mondo.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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