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Verità e tasse

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 23 novembre 2018

Originariamente pubblicato sul numero del 2 aprile 2018 del Christian Science Sentinel


Riecco il periodo delle tasse! Per molti, il periodo dell’anno in cui si devono calcolare e pagare le tasse può essere non proprio felice. Può anzi portare preoccupazione, paura o persino rabbia. Ma c’è un modo per vedere le tasse sotto una luce migliore?

A me piace pensare alle tasse come all’acquisto di qualcosa che si può condividere con gli altri – per esempio, miglioramenti delle strade o sostegno per il dipartimento dei vigili del fuoco o per il distretto scolastico locale. Viste in questo modo, le tasse sono un dare un po’ di ciò che si possiede per aiutare il prossimo e sostenere la propria comunità. Tuttavia, cosa fare se ci sembra che le tasse siano ingiuste, che la percentuale dovuta sia troppo elevata o che chi di dovere a livello governativo non stia facendo le scelte di spesa più opportune con il nostro denaro? Oppure, che fare se semplicemente non abbiamo il denaro necessario per pagare il dovuto?

Nel Vangelo di Matteo si legge che il discepolo Pietro fu avvicinato dagli esattori del tempio che sostenevano che Gesù dovesse ancora pagare le tasse (“tributi”) (vedi 17:24-27). Quando Pietro ne parlò a Gesù, questi gli chiese da chi solitamente gli esattori esigevano il pagamento delle tasse – dai loro amici e familiari o solo dagli altri? Dagli altri, rispose Pietro. Uno di quei momenti “ingiusti”! L’implicazione qui è che alcune persone erano esentate dal contributo. Gesù proseguì riconoscendo questo fatto sociale e diede istruzioni a Pietro di pagare ugualmente la tassa per entrambi, sapendo anche dove avrebbe trovato i soldi. Sapeva che ci avrebbe pensato Dio.

Gesù disse a Pietro di andare al mare a pescare e di aprire la bocca del primo pesce pescato, dove avrebbe trovato la moneta sufficiente per pagare le tasse. Sebbene io abbia letto che gli esegeti della Bibbia si dividano tra quelli che ritengono che Pietro abbia effettivamente trovato la moneta nella bocca del pesce e quelli che invece affermano che si sia avvalso della sua abilità di pescatore per pescare e poi vendere pesci, ricavandone così il denaro necessario, il punto non cambia: quando necessitiamo di qualcosa, Dio provvede ciò che serve.

Anche oggi possiamo rivolgerci a Dio, Verità e Amore divino, per essere guidati e avere il necessario quando giunge il momento di pagare le tasse. Magari non andremo proprio a pescare per ottenere il denaro, ma possiamo certo venire ispirati dal Padre-Madre Dio quando Lo/La consultiamo e quindi ascoltare con fiducia e aspettativa per discernere una risposta ai nostri bisogni. 

Il periodo delle tasse incombeva e mi rivolsi a Dio in preghiera. 

In un articolo intitolato “Angeli” in Miscellaneous Writings 1883–1896, Mary Baker Eddy scrive: “Dio ti dà le Sue idee spirituali e, in cambio, esse ti danno il sostentamento quotidiano. Non chiedere mai per domani: è sufficiente che l’Amore divino sia un aiuto sempre presente; e se tu aspetti, senza mai dubitare, avrai tutto ciò che ti occorre in ogni momento. Quale gloriosa eredità ci è data attraverso la comprensione dell’Amore onnipresente!” (pag. 307). Dio non ci dà cose materiali, ma idee spirituali che ci permettono di essere aperti e ricettivi alla Sua cura e alla Sua guida, impegnative e specifiche.

Alcuni anni fa ebbi proprio un’esperienza di questo genere. Era il momento di pagare le tasse e la nostra quota era piuttosto elevata. Temevo di dovermi arrovellare su come riuscire a procurarci i fondi necessari per pagare il dovuto. Tuttavia, invece di preoccuparmi, mi rivolsi a Dio in preghiera.

Cercai di non considerare le tasse come un peso, ma come un modo di esprimere gratitudine alla mia comunità e al mio Paese. Cercai modi di apprezzare gli aspetti spirituali dei ricavi esattoriali. Per esempio, il denaro destinato alle scuole forniva ai bambini della nostra città intuito, comprensione globale ed esperienze in cui applicare importanti aspetti di ciò che hanno appreso. Affermai che l’Amore divino stava realmente servendo e si stava prendendo cura di tutti i membri della nostra comunità e del nostro Paese, e che le risorse dell’Amore divino sono infinite per benedire, mantenere ed occuparsi di tutti. 

Poco dopo aver adottato questo tipo di preghiera e questo atteggiamento come pratica quotidiana, ricevetti da uno dei nostri figli un’email in cui diceva di aver visitato un sito internet contenente un elenco di persone che non avevano riscosso dei fondi a loro dovuti. Diverse banche ed altri enti stavano cercando di reperire queste persone per restituire beni di loro proprietà. Aveva notato che il mio nome compariva in quella lista. Mi affrettai ad approfondire la faccenda e mi fu restituita una somma di denaro sufficiente a coprire le tasse per quell’anno. Sembrava quasi troppo bello per essere vero! Ma perché non avrebbe dovuto esserlo, visto che Dio è il bene infinito e ci dà sempre esattamente ciò di cui abbiamo bisogno?

Il mio nome non è più comparso su quella lista in seguito, ma ogni anno, nel periodo del pagamento delle tasse, è per me prioritario ricordare che è l’Amore divino che si prende cura, fornisce e procura a ciascuno di noi il necessario per assolvere al pagamento delle tasse. Più riusciamo a considerarlo un contributo – un contributo di gratitudine e un suggerimento spirituale – più scopriremo di disporre del necessario, anche se non conosciamo ancora tutti i dettagli. Come disse l’Apostolo Paolo: “E Dio è potente da far abbondare su di voi ogni grazia, affinché, avendo sempre in ogni cosa tutto quel che vi è necessario, abbondiate in ogni opera buona” (II Corinzi 9:8).

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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