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Fumare è pericoloso?

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 4 settembre 2019

Originariamente pubblicato sul numero del 26 settembre 1970 del Christian Science Sentinel


È credenza comune che fumare tabacco sia un rischio per la salute e che fumare marijuana possa creare dipendenza. La Scienza Cristiana concorda col fatto che fumare l’uno o l’altra sia una cattiva abitudine, ma per ragioni differenti da quelle esposte dalle teorie mediche. Essa sostiene che fumare è pericoloso perché induce l’uomo a non cercare più sicurezza e gratificazione in Dio, incoraggiandolo invece a credere che le piante psicoattive abbiano più potere della comprensione spirituale nel promuovere la pace e la gioia e nell’ampliare la propria visione della realtà.

È ampiamente risaputo che i fedeli della Scienza Cristiana—coloro che ambiscono a praticare e ad affidarsi agli insegnamenti di questa religione per risolvere i problemi dell’esistenza umana—non bevono alcolici, non fumano tabacco e non fanno uso di droghe. Va ugualmente compreso, però, che loro non vogliono forzare l’accettazione delle proprie opinioni, non usano toni volgari o ingiuriosi quando esprimono le proprie convinzioni, né si comportano in modo scorretto. Gli Scientisti Cristiani sinceri, quando affrontano le sfide quotidiane della vita, non si affidano a mezzi materiali ma a quelli spirituali perché sanno, come i discepoli di Cristo Gesù, che sono più efficaci. Infatti, sono gli unici mezzi davvero risolutivi per vincere il male in qualsiasi forma esso si presenti. Paolo scrive: "…le armi della nostra guerra non sono carnali, ma potenti nel cospetto di Dio a distruggere le fortezze." (II Corinzi 10:4). Per loro, questo è altrettanto vero anche oggi.

In Scienza e Salute con Chiave delle Scritture Mary Baker Eddy scrive: "La medicina di uno Scientista Cristiano è la Mente, la Verità divina che rende l’uomo libero. Uno Scientista Cristiano non raccomanda mai l’igiene materiale, non manipola mai. Egli non vìola i diritti della mente, né può praticare il magnetismo animale o ipnotismo. Non occorre dire che l’uso del tabacco o di bevande alcooliche non è in armonia con la Scienza Cristiana." (pagg. 453-454).

È tipico vedere uomini e donne sfilare una sigaretta dal pacchetto nei momenti di sconcerto o d’imbarazzo. Con la marijuana è un po’ diverso, ma in tutti e due i casi il fatto stesso di fumare rivela una triste ignoranza dei fatti divini dell’essere, dell’abbondanza di Dio e della nobile e completa identità della Sua progenie, di fatto, insomma, l’ignoranza del proprio vero sé.

L’uomo spirituale è la più alta idea di Dio. Ciascun individuo rappresentativo della famiglia dell’uomo, i figli e le figlie di Dio, racchiude tutti gli attributi dello Spirito divino. Il Padre, Principio divino, ha dotato tutti equamente delle abbondanti e gratificanti qualità della Sua natura sublime, garantendo felicità e adeguatezza totali e perpetue, come assicura la Bibbia: "Tu apri la tua mano, e sazi il desiderio di tutto ciò che vive." (Salmi 145:16).

Intelligenza, gioia, pace, salute, visione spirituale, armonia e dominio appartengono a tutti. Non esiste attimo in cui queste qualità possano mancare nell’individualità reale e spirituale della progenie di Dio; non esiste situazione critica dell’esperienza umana in cui uomini, donne e bambini non possano affermare queste qualità e utilizzarle per superare tali criticità. La soluzione di tutti i problemi va invariabilmente trovata nella comprensione della natura spirituale di Dio e della perfezione e integrità della Sua creazione.

Allontanarsi da questa sorgente divina di conforto e guarigione, ricorrendo a strumenti mortali come il tabacco, le droghe o semplicemente la volontà umana, può essere pericoloso per l’umanità. Non soltanto si nega il potere di Dio e la perfezione del Suo universo, ma si rimanda la fruizione, possibile qui e ora, di quella gratificazione spirituale che per legge divina appartiene a ogni persona, e che per mezzo della comprensione spirituale può essere prontamente provata.

Alcuni pensano che l’uso della marijuana aumenti la sensibilità, ma avviene esattamente il contrario. Infatti, la visione mentale ne risulta distorta e si viene separati da quella verità spirituale che si desidera vivere. Il rischio principale risiede nella sua sottile pretesa di facilitare il discernimento della realtà, mentre, di fatto, fa esattamente il contrario.

Lo stesso vale per il tabacco. Alcuni pensano, a torto, che fumarlo dia pace, tranquillità, soddisfazione e che stimoli persino delle valide idee, ma non è così. Offusca, infatti, la percezione dell’essere spirituale e il benessere che il vero discernimento comporta. Stende un velo sopra la gratificante realizzazione della loro vera identità a somiglianza di Dio che è intrisa delle qualità della Verità e dell’Amore, gravandoli dell’ulteriore problema di come liberarsi dalla schiavitù alla materia causata dal vizio del fumo.

Lo Scientista Cristiano non fuma perché cerca seriamente di sopraffare la credenza ipnotica che l’indulgenza e la volontà mortale, sotto qualsiasi forma, possano migliorare anche un singolo aspetto dell’esperienza umana o dare reale soddisfazione all’uomo, che è già stato dotato da Dio di tutto ciò che il cuore possa desiderare o di cui possa necessitare. Egli si sforza di affidarsi a Dio, Spirito divino, per la salute e la soddisfazione, e per la realizzazione delle idee giuste nelle vicende umane. Egli sa che, facendo così, acquisisce la capacità di aiutare se stesso e gli altri in modo assai più efficace di quanto sia possibile con mezzi umani, e ottiene la libertà e il dominio che gli appartengono di diritto in quanto figlio di Dio.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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