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Il dono più grande

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 3 dicembre 2019

Originariamente pubblicato sul numero di dicembre 2019 de The Christian Science Journal


Quando ero bambina, io, le mie sorelle e mio fratello eravamo sempre supereccitati la sera prima di Natale. La mattina di Natale molto presto, sgattaiolavamo giù per le scale per vedere i regali sotto l’albero, per poi ritornare quatti quatti nelle nostre stanze da letto. Un grande regalo, come una bicicletta, non era stato incartato, e sarebbe stato difficile fingere di rimanere molto sorpresi. Ma alle volte, un piccolo regalo in cui speravamo poteva diventare una grande sorpresa se la piccola scatolina che lo conteneva era stata a sua volta impacchettata in una scatola molto più grande.

Ovviamente il Natale è ben più che un momento di distribuzione di doni materiali. Natale è ciò che Dio, l’Amore divino, elargisce gratuitamente a ciascuno, perché ognuno di noi possa ricevere e donare liberamente. Si può presentare in maniera molto vistosa, o nelle più piccole gentilezze. Per esempio, mia madre era solita dire a noi bambini, che allora eravamo piccoli, che le cose grandi arrivano in piccoli pacchi. Ci faceva sentire di avere valore e capacità innati più grandi di quanto potessero suggerire le apparenze.

Tutti hanno talenti e capacità innati che vanno ben oltre ciò che appare in superficie. Nella Bibbia si racconta di un uomo zoppo dalla nascita che prospettava ben poche chances per il suo futuro. Stava semplicemente seduto fuori dalla porta della chiesa chiedendo qualche piccola elemosina a chi arrivava. 

Quando Pietro e Giovanni, due discepoli di Gesù, lo videro lì, Pietro gli disse di non possedere né oro né argento, “ma quello che ho te lo do: Nel nome di Gesù Cristo il Nazareno: cammina!”. Il racconto biblico quindi prosegue: “E presolo per la man destra, lo sollevò; e in quell’istante le piante e le caviglie de’ piedi gli si raffermarono”. Quel magnifico dono di guarigione fu una grande e inaspettata sorpresa per l’uomo, ed egli “d’un salto si rizzò in piè e cominciò a camminare; ed entrò con loro nel tempio, camminando, e saltando, e lodando Iddio” (vedi Atti 3:1-8).

Gesù aveva così incaricato Pietro, Giovanni e altri discepoli: “Sanate gl’infermi, risuscitate i morti, mondate i lebbrosi, cacciate i demoni”. Egli sapeva che Dio, che dona a tutti salute inesauribile e purezza, aveva fatto loro questo dono meraviglioso: la capacità di guarire. Quindi aggiunse: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Matteo 10:8). Gesù era assolutamente convinto che chiunque potesse imparare come offrire questo dono di guarigione che Dio dona liberamente a tutti.

Proprio come mia mamma sapeva che i suoi bambini erano in grado di fare più di quanto la loro statura lasciasse intendere, Gesù sapeva che tutti i figli di Dio, inclusi me e te, hanno capacità che vanno ben oltre il potere umano. Siamo stati creati dall’Amore divino per riflettere l’Amore che guarisce. Siamo il riflesso dell’Amore.

L’Amore divino è talmente grande che non è possibile incartarlo in un pacco di nessuna dimensione e nemmeno può esserlo il suo riflesso; questo Amore è infinito. Il riflesso è pensiero, e i pensieri di Dio sono ciò di cui è costituito il vero essere di ciascun uomo in quanto riflesso di Dio. Siamo avvolti o, potremmo dire, “impacchettati”, dalla consapevolezza infinita dell’Amore divino. Siamo composti dai pensieri che la Mente divina conosce e ama — quella Mente che è bene puro, senza limitazioni, malattie o disarmonie. Questa è la Scienza divina dell’essere, la Verità vissuta da Gesù Cristo, tramite la quale egli guarì. 

Questa Scienza del Cristo è un dono magnifico da Dio all’umanità, e guarisce anche oggi, quando viene compresa e applicata. Giungiamo a questa comprensione quando apriamo la mente alla  Scienza e la accogliamo nel nostro cuore tramite lo studio ricettivo e umile della Bibbia e di Scienza e Salute con Chiave delle Scritture di Mary Baker Eddy, il libro che spiega il senso spirituale della verità dimostrata da Gesù. Grazie a questo studio consacrato, accompagnato da una preghiera sincera per comprendere la Scienza del Cristo e permetterle di trasformarci, l’amore guaritore di Dio si riflette in noi, toccando tutti coloro che abbracciamo col nostro pensiero. 

Ma che dire di tutti i pensieri materiali, limitati e debilitanti che occupano il pensiero umano in così grande quantità — pensieri di malattia, infermità e peccato? Da dove vengono? È proprio questo il punto! Quando l’Amore divino ripulisce e purifica la nostra coscienza umana individuale, questi errori smettono di essere reali per noi e spariscono. È così che la Scienza Cristiana guarisce. Come viene spiegato in Scienza e Salute: “La guarigione fisica per mezzo della Scienza Cristiana risulta ora, come ai tempi di Gesù, dall’operare del Principio divino, dinanzi al quale il peccato e la malattia perdono la loro realtà nella coscienza umana e scompaiono tanto naturalmente ed inevitabilmente quanto le tenebre fanno posto alla luce e il peccato alla riforma” (pag. xi).

Quindi, se vogliamo migliorare la nostra capacità di guarire riflettendo l’amore di Dio, possiamo cominciare lasciando che l’Amore divino riempia la nostra coscienza. Possiamo permettergli di rivelarci la nostra vera identità e il nostro vero valore e quello degli altri in quanto riflesso di Dio. Quando l’Amore divino riempie il nostro cuore e la nostra mente, valorizziamo naturalmente gli altri ritenendoli straordinari, puri e sani, più di quanto lo sembrino in superficie. Poi, l’amore che esprimiamo rifletterà il potere guaritore divino e onnipotente dell’Amore. In questo modo l’amore di Dio può produrre un effetto guaritore sorprendente, sebbene divinamente naturale, nella nostra vita e in quella degli altri. 

Le parole sincere di apprezzamento o le tenere espressioni di perdono possono riflettere l’amore di Dio che si trova nel cuore; possono far sì che colui che ne è ricettivo si senta avvolto dall’amore di Dio, e avvenga così la guarigione. Mary Baker Eddy espresse questa saggia considerazione: “Il dare non ci impoverisce nel servire il nostro Creatore, né ci arricchisce il trattenere” (Scienza e Salute, pag. 79-80). L’Amore divino dà continuamente, e più lo riceviamo — tenendo aperta la porta del pensiero — e lo riflettiamo nel nostro cuore e nelle nostre azioni, più sentiamo dentro di noi il suo potere che guarisce e trasforma. E anche gli altri lo percepiscono.

Barbara Vining
Redattore

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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