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Libertà dalla sofferenza

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 20 giugno 2019

Originariamente pubblicato sul numero di gennaio 1958 de The Christian Science Journal


La libertà, una libertà completa, è la preziosa eredità dell’uomo come figlio di Dio: si tratta non solo della libertà dal male, ma della libertà di essere l’uomo perfetto che Dio ha creato a Sua somiglianza. La perfezione spirituale dell’uomo comprende sia la libertà dalla sofferenza fisica e mentale sia quella dalla schiavitù sociale o civile.

Tutta l’umanità desidera una tregua dalla sofferenza. Nessuno la vorrebbe mai, eppure tutti in qualche modo e ad un certo punto devono farvi fronte. Il senso sofferente chiede: “Cos’è la sofferenza? Da dove viene? Perché devo soffrire?”

Migliaia di persone hanno trovato risposte a queste domande negli insegnamenti e nella pratica della Scienza Cristiana. Questa Scienza, non solo ha smascherato la natura onirica e l’origine del dolore e della sofferenza, ma, cosa ancora più importante, ha rivelato il loro vero rimedio spirituale definitivo, chiarendo a tutta l’umanità la verità riguardo a Dio e all’uomo a Sua immagine. “Se siamo cristiani in tutte le questioni morali”, scrive Mary Baker Eddy in Scienza e Salute con Chiave delle Scritture (pag. 373), “ma siamo all’oscuro circa l’immunità fisica che il Cristianesimo include, allora dobbiamo avere una maggiore fede in Dio a questo riguardo ed essere più consapevoli delle Sue promesse”.

La Bibbia offre molte acute illustrazioni dell’inconciliabilità degli opposti: una fonte non getta dalla medesima apertura acqua dolce e amara; il fico non può produrre olive. Non tutti si rendono conto che la sofferenza e l’armonia sono dei contrari. Eppure lo sono. Non è possibile mischiarli o intrecciarli. L’una è vera e l’altra è falsa.

Questa logica si basa sul fatto che, come insegna la Scienza Cristiana, Dio è il bene infinito senza eguali o contrari. Poiché Dio, lo Spirito infinito, è onnicomprensivo, pervade tutto, è tutta la sostanza, non produce il suo contrario, né lo permette, né vi si confonde. Quindi il male dev’essere falso.

Dato che il bene è tutto – l’unica la realtà – il male, per quanto possa sembrare reale, non può realmente esistere nella totalità del suo opposto, lo Spirito infinito, Dio. Traendo la conclusione logica di questo ragionamento, Mary Baker Eddy scrive (ibid., pag. 186): “Se il dolore è reale quanto l’assenza del dolore, entrambi devono essere immortali; e se così è, l’armonia non può essere la legge dell’essere”.

Con questa domanda, Mary Baker Eddy delinea chiaramente la questione: Cos’è vera, l’armonia o la sofferenza? E, come al solito, arrivando direttamente al punto, non lascia ombra di dubbio non solo sul fatto che il dolore è falso, ma anche che l’armonia è la legge di Dio. Si pensi al significato di questa dichiarazione! Se la si comprende veramente, cosa le può impedire di annientare tutti i nemici dell’umanità, quelli più temuti, di più lunga data e più preoccupanti?

Da un punto di vista materiale, l’origine e la natura della sofferenza e del dolore umano sono congetture. Tutti i vari metodi di cura materiali considerano sistematicamente la sofferenza come reale. Secoli di educazione errata e paura hanno causato l’evoluzione del concetto erroneo di uomo come mortale e soggetto al dolore e alla sofferenza, di mente che si trova nella materia, e di un senso di esistenza materiale. Ingenti somme di denaro e migliaia di ore sono state spese per alleviare la miseria umana tramite la ricerca e la medicina materiali. Eppure la sofferenza umana continua a rappresentare una sfida sconcertante per l’umanità.

Essendo la sofferenza una non entità, senza realtà, non la si trova nel senso divino e reale, non esiste dove le indagini materiali la cercano e non possiede la sostanza che il senso materiale le attribuisce. È un’illusione, il prodotto della credenza materiale e solo come tale può essere compresa. Quindi, cercarla come se fosse qualcosa – una realtà – è uno sforzo vano, senza speranza. Mary Baker Eddy esprime questo punto fondamentale come segue (ibid, pag. 86): “La mente mortale vede ciò che crede tanto certamente quanto crede ciò che vede”.

Quasi tutti ammettono che un sogno non ha entità; cioè, non possiede sostanza, intelligenza, legalità o realtà. Nel campo delle terapie fisiche, le cosiddette malattie mentali sono facilmente classificate come deliri e sono quindi relegate all’appropriata categoria di irrealtà. Man mano che ci si rende conto di quanto tutti i mali umani, fisici e mentali, abbiano la stessa consistenza dei sogni, si arriverà a classificarli correttamente e a curarli con successo esclusivamente tramite terapie spirituali.

La Scienza Cristiana è la pratica e la dimostrazione qui e ora del fatto che tutti i mali umani, con il senso di sofferenza e dolore che li accompagnano, guariscono in modo definitivo quando si riconosce che non hanno origine nella realtà – costituita da Dio o dalla Sua creazione perfetta.

La vita e gli insegnamenti di Cristo Gesù scuotono il cuore umano incitandolo ad affrontare il dolore e la sofferenza che sono i nemici del progresso umano, basandosi sulla logica, sulla ragione e sulla dimostrazione spirituali. Gesù disse (Giovanni 14:6): “Io son la via, la verità e la vita”. E dimostrò le sue parole con le sue azioni, guarendo i malati, risuscitando i morti e confortando gli afflitti.

Il maestro cristiano dimostrò il potere di Dio su ciascuna fase della sofferenza umana e mostrò ai suoi seguaci che potevano e dovevano fare lo stesso. Durante i tre giorni che trascorse nella tomba, Cristo Gesù illustrò, senza l’ausilio di alcun rimedio materiale, che il potere spirituale è disponibile e adeguato per affrontare e superare il dolore e la sofferenza più seri e più gravi. Comprendendo Dio e il Suo governo armonioso dell’uomo, sono in molti oggi a dimostrare che il dolore e la sofferenza vengono prontamente sopraffatti dal potere e dall’amore di Dio.

La risposta a tutte le sofferenze è comprendere la realtà, la naturalezza e la normalità del bene che costituisce la legge di Dio che disciplina tutta la realtà. Non c’è momento in cui l’uomo, quale riflesso di Dio, possa ricevere, includere, possedere o esprimere una condizione o una qualità che siano l’opposto della sua origine, l’Amore divino.

Poiché Dio non conosce la malattia, il dolore, la tristezza o la sofferenza, l’uomo, l’immagine di Dio, è incapace di provarli. Le generazioni, la crescita, il tempo, lo spazio, la morte, il cosiddetto aldilà umani non possono alterare questo fatto spirituale dell’essere.

L’uomo non è mai stato malato, o sofferente, né è mai morto o trasmutato in uno stato di perfezione tramite un qualche misterioso processo, né lo sarà mai. Infatti, l’uomo, quello creato da Dio, è sempre in uno stato di perfezione che non può mai alterare.

Il riconoscimento di questo fatto spirituale agisce sulla coscienza umana come una irresistibile e infallibile legge di guarigione che dissipa la paura e accoglie la fiducia nella totalità di Dio, elimina il dubbio e stabilisce la calma e la tranquillità.

La legge divina dell’armonia agisce sulla coscienza umana per eliminare l’aspettativa del dolore, dovuta all’educazione, in condizioni predeterminate, spezza il mesmerismo del terrore e mette in grado, con calma e certezza risoluta, di insistere fermamente sulla dimostrazione del dominio spirituale sulla menzogna del dolore e della sofferenza.

Impavido, lo sguardo del pensiero spiritualmente illuminato passa dritto oltre il fantasma della sofferenza e riconosce il fatto presente della libertà e dell’armonia dell’uomo. L’ispirazione si erge imperturbata dalle grida di pericolo, di incuria, di trascuratezza della mente mortale e si radica saldamente alle fondamenta della comprensione spirituale dimostrabile.

Un allievo della Scienza Cristiana poté constatare quanto fosse affidabile e pratico l’Amore divino nel guarire e salvare, proprio quando il dolore e la sofferenza sembravano essere umanamente insopportabili. Comprese che il dolore di qualsiasi tipo, anche quello insopportabile, non esiste, perché ad ogni supposto grado d’intensità del dolore, corrisponde un più elevato grado d’intensità dell’amore di Dio.

Erano settimane che non riusciva a trovare nessun tipo di sollievo qualsiasi posizione fisica assumesse. Le notti e giorni insonni si susseguivano. Mentre cercava di elevare il proprio pensiero al di sopra del senso di sofferenza nel tentativo di comprendere più chiaramente la presenza esclusiva del bene, chiese aiuto ad un practitioner della Scienza Cristiana e sentì chiaramente il beneficio del suo aiuto metafisico costante e confortante.

Finalmente, una notte, dopo varie settimane di sofferenza, decise di lasciare il letto, di smettere di cercare conforto nella materia o di trovare una posizione comoda per stare sdraiato senza soffrire; si sedette dritto su una sedia, e si mise a lavorare senza interruzione, a prescindere da quanto tempo ci sarebbe voluto, deciso a proseguire fino a quando fosse stato fermamente consapevole che l’armonia esiste esclusivamente nel senso spirituale – il senso dell’essere proveniente dall’Anima, Dio. In un primo momento, era sembrato impossibile rimanere fermo e tranquillo. Presto tuttavia, egli fu in grado di controllare prima i suoi pensieri e poi il corpo, tanto da riuscire a sedere completamente fermo e tranquillo.

Con vigore, fermezza e chiarezza, rifiutò la testimonianza dei sensi materiali e affermò la presenza, il potere e l’azione infallibile della legge dell’Amore. Si rese conto che, poiché Dio, l’Anima, era la sua vita, non poteva avere sensazioni o percezioni di sé o della sua condizione che non derivasse dall’Anima; capì che proprio lì, in ogni momento, anche quando il senso materiale sosteneva che non poteva sentire altro che il dolore, l’unico vero fatto era la consapevolezza della salute, dell’armonia, del potere e della libertà. Continuò a lavorare in questo modo per circa tre ore senza sosta.

Alla fine, riuscì a raggiungere una tale chiarezza nella verità e una tale fermezza nella convinzione di ciò che stava affermando, che non rimase nulla nella sua coscienza a cui il senso di dolore potesse appigliarsi. Riuscì a percepire lo svanire del sogno di dolore e l’affluire dell’armonia che lo pervase sia mentalmente che fisicamente. A quel punto, era completamente libero; si alzò, tornò a letto e dormì profondamente per il resto della notte. E fu la fine del problema.

La Scienza Cristiana dimostra che l’essere privo di dolore è il vero fatto, raggiungibile qui e ora. Nell’apocalisse si legge (21:1–4): “Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il primo cielo e la prima terra erano passati, e il mare non era più. … E udii una gran voce dal trono, che diceva: Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini; … e asciugherà ogni lagrima dagli occhi loro e la morte non sarà più; né ci saran più cordoglio, né grido, né dolore, poiché le cose di prima sono passate”.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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