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Preghiera incessante come stile di vita

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 3 maggio 2019

Originariamente pubblicato sul numero del 29 aprile 2019 del Christian Science Sentinel 


Sulla mia scrivania di casa c’è la statuetta di un bambino che prega: in ginocchio, a mani giunte e con gli occhi rivolti al cielo.

Questa graziosa statuetta simbolizza per me quell’atteggiamento mentale che apre le porte alla suprema saggezza e alle gentili attenzioni di Dio. Possiamo avere quest’atteggiamento in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento, senza doverci per forza inginocchiare. Proprio quando, con umile consapevolezza, siamo pronti ad ascoltare Dio, riusciamo, silenziosamente, a “non cessar mai di pregare”, come fece l’Apostolo Paolo durante il suo ministero e come raccomandò a tutti di fare(I Tessalonicesi 5:17). Giorno dopo giorno possiamo coltivare dentro di noi questo atteggiamento mentale.

Ogni giorno mentre percorro il tragitto a piedi per andare al lavoro, o quei giorni in cui passeggio per la città, devo aspettare il verde ai semafori prima di poter attraversare la strada e mi rendo conto di quanto questa attesa possa facilmente spazientire. Recentemente ho cronometrato la durata del rosso e ho scoperto che sono soltanto sessanta secondi, un minuto giusto giusto. Al semaforo successivo, ho approfittato di quel minuto per recitare con attenzione il Padre Nostro che ci ha insegnato Cristo Gesù: l’ho pensato lentamente una prima volta e quando ho fatto per cominciare la seconda, alle parole “Padre Nostro…” il semaforo era già diventato verde. Attraversata la strada, mi sono subito accorta di vedere con gioia che tutti quanti attorno a me erano i figli e le figlie del “Padre nostro”.

Al semaforo successivo ho nuovamente ripetuto il “Padre Nostro”, accompagnato stavolta dall’interpretazione spirituale che ci ha dato Mary Baker Eddy in Scienza e Salute con Chiave delle Scritture (vedi pagg. 16-17). Il semaforo è diventato verde subito dopo “Dacci oggi il nostro pane quotidiano;
   

Dacci grazia per oggi; …”

Ne ho tratto ispirazione per esprimere, a tutti quanti e per tutto il giorno, quella grazia e quell’amore che ci sono dati da Dio.

Questo è solo un esempio di come utilizzare momenti della giornata per la preghiera. Più fondamentale ancora per “non cessar mai di pregare” è crescere in noi stessi il desiderio di prestare attenzione a ciò che pensiamo e accettare solo quei pensieri che provengono direttamente da Dio. Ciò che mi aiuta in tal senso è la rivelazione che Dio è Mente, come spiega la Scienza Cristiana, e che siccome la Bibbia insegna che esiste un solo Dio, ne consegue che vi è una sola Mente, una sola origine del vero pensiero. Inoltre, i pensieri di Dio - pensieri dell’Amore divino – sono sempre buoni, amorevoli e puri, mai nocivi, fuorvianti o distruttivi. In effetti, i Suoi pensieri sono i nostri soli veri pensieri, i soli pensieri reali perché, in quanto somiglianza spirituale di Dio, siamo interamente costituiti dai pensieri amorevoli e puri della Mente divina.

Più comprendiamo, allora, la vera natura di Dio e la nostra a Sua somiglianza spirituale, meglio riusciamo a riconoscere i pensieri originati da Dio, che riflettono l’amore e la bontà divini, e ad individuare quelli che invece non provengono da Lui, che sono dissimili da Lui e non hanno alcuna fonte reale, proprio come l’oscurità. Tali pensieri sono semplicemente delle tentazioni pretenziose, contraffazioni provenienti dalla cosiddetta mente mortale. Ciò significa che siamo di fronte a una scelta: possiamo scegliere i pensieri che rappresentano correttamente la Verità e l’Amore divini e rifiutare quelli che rappresentano in modo errato Dio e la nostra vera natura a pura somiglianza di Dio.

La preghiera altro non è che l’apprendimento della verità di Dio e della Sua creazione, e la messa in pratica di ciò che si è appreso.

Quale gioia rappresenta sapere che possiamo effettuare questa scelta! Infatti scegliere di amare ed accettare i pensieri di Dio, rifiutando le false credenze della mente mortale, è il modo in cui la coscienza umana si consegna alla Verità che guarisce, quella Verità che ci libera dal peccato e dalla malattia, la Verità che Gesù ha insegnato e vissuto.

Vi porto un esempio. Un giorno mi accorsi che il polso mi doleva, tanto più quando usavo la mano, cioè quasi sempre. Dopo alcuni giorni il dolore si acuì e le suggestioni della mente mortale cominciarono a farsi sentire: “Se peggiora non potrò lavorare”, “Come farò a cucinare?” e “Come farò a fare tutto ciò che devo?” 

Ma poi mi ripresi. Realizzai che quei pensieri di dolore e debilitazione non erano i miei, perché non provenivano da Dio. I Suoi pensieri sono sempre di salute, libertà e capacità illimitata e priva di ostacoli. Capii che le suggestioni negative non avevano né origine né Mente e di conseguenza nessuna realtà, e quindi le respinsi, le buttai fuori. Proprio in quel momento ringraziai Dio perché mi teneva a Sé come Sua perfetta idea spirituale, composta unicamente di Suoi pensieri. E fu la fine del dolore, che semplicemente svanì.

Ho avuto tante guarigioni nel corso degli anni, ogni volta che ho scelto definitivamente di accettare soltanto i pensieri provenienti da Dio e di rifiutare quelli che invece Lo travisano. Alcune di queste guarigioni hanno richiesto molta pazienza e perseveranza, oltre a lunghi periodi di preghiera e studio della Bibbia e di Scienza e Salute, finché la distinzione fra i pensieri spiritualmente veri e le suggestioni irreali non è stata perfettamente chiara. Ma quando giungeva quella chiarezza e facevo la scelta decisiva di accettare il vero e di rigettare il falso, ecco che la guarigione arrivava.

Quanto è meravigliosamente pratico e liberatorio l’ascolto esclusivo dei pensieri di Dio! Possiamo coltivare il desiderio di rendere questo tipo di preghiera il nostro stile di vita.

La preghiera altro non è che l’apprendimento della verità di Dio e della Sua creazione, e la messa in pratica di ciò che si apprende. Citando Paolo, scrive l’autrice in Scienza e Salute: “Non dobbiamo mai ‘cessar di pregare.’ Tale preghiera viene esaudita nella misura in cui mettiamo in pratica i nostri desideri” (pag. 15). Pregare per riconoscere ed accettare solo i pensieri di Dio è un modo di vivere che chiunque può imparare, attimo dopo attimo nella vita di tutti i giorni, così come in quei momenti in cui sono necessarie molta pazienza e perseveranza.

Certo, la preghiera incessante è uno stile di vita tanto sacro quanto pratico.

Barbara Vining
Redattrice

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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