Poco tempo fa stavo aiutando mio marito a sostituire delle lampadine sulla cupola della nostra chiesa. Per questo compito bisogna salire su una scala fino al soppalco per accedere all'attico sopra il soffitto della cupola. Non appena mi sono appoggiata al primo piolo della scala di legno per scendere, ha ceduto e sono caduta sul duro pavimento. La scala mi è caduta addosso lasciandomi diverse ferite sul viso.
Sentendo lo schianto, mio marito è subito accorso verso l’attico nell’area del soppalco, ma senza la scala non è potuto scendere per aiutarmi. Per calmare la sua preoccupazione e per contrastare le mie stesse paure, ho dichiarato a voce alta: “Sto bene!”, e ho iniziato a pregare con determinazione, affermando silenziosamente la mia unità con Dio, fonte del mio essere. Grazie al forte e amorevole incoraggiamento di mio marito, sono riuscita a sedermi.
La custode della chiesa che era in servizio nell’edificio sentendo la mia chiamata mi ha raggiunta. Mi ha tolto la scala di dosso e ha aiutato mio marito a scendere dal soppalco. Io sono riuscita a scendere la rampa delle scale (sostenendomi al corrimano) e a salire sull’ascensore. Arrivati al piano terra, mio marito mi ha aiutato a sedermi su una sedia, mi ha lavato la faccia mentre io ho continuato a sostituire le paure con i fatti che conoscevo sulla mia vera identità spirituale di figlia di Dio mai caduta. Nel giro di un’ora ero in grado di camminare senza aiuti e di arrivare alla macchina per tornare a casa.
Mi sono sentita pervadere da un senso di gratitudine pensando a come ogni mia necessità è stata appagata in modo così tenero e amorevole.
Tuttavia mentre stavo per andare a letto, ero ancora preoccupata per le lesioni e mi sentivo debole. Rivolgendomi a Dio in preghiera, ho ripercorso l’incidente, e mi sono sentita pervadere da un senso di gratitudine pensando a come ogni mia necessità era stata appagata in modo così tenero e amorevole. Un verso tratto dai Salmi mi è sembrato enormemente concreto: “Se cade, non è però atterrato, perché l’Eterno lo sostiene per la mano” (Salmi 37:24). Sentendomi tranquilla nell’onnipresenza del tenero amore di Dio, sono serenamente andata a dormire.
Al mio risveglio, la mattina, queste parole mi risuonavano nel pensiero: “Elevatevi nella forza dello Spirito!” Ho così scoperto di essere in grado di obbedire e mi sono alzata. Il passaggio completo, che si trova in Scienza e Salute, dice: “Elevatevi nella forza dello Spirito per resistere a tutto ciò che è dissimile dal bene. Dio ha reso l’uomo capace di fare ciò e nulla può annullare le facoltà e il potere divinamente accordati all’uomo” (pag. 393). Fedele a quella promessa, la stessa mattina sono andata in chiesa.
Cinque giorni più tardi sono partita per un viaggio oltreoceano da sola. Mi sono occupata con gioia del bebé di mia figlia e ho aiutato la famiglia in molte altre cose. I tagli e le escoriazioni sulla faccia causati dalla caduta erano completamente scomparsi.
La Scienza Cristiana è stata una grande benedizione per la nostra famiglia. Sono molto grata per il matrimonio edificato sulla rocca del Cristo, per il modo ordinato in cui la nostra vita e quella dei nostri figli si svolgono attraverso l’affidarsi di ognuno di noi alla guida di Dio, e per tutti i problemi che abbiamo superato e che continuiamo a superare grazie a quanto percepiamo della Scienza dell’Essere.
Barbara L. Kennedy
Sacramento, California, USA