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Spirito, non alcol

Originale in portoghese

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 25 gennaio 2019

Originariamente pubblicato sul numero del 31 dicembre 2001 del Christian Science Sentinel


Una vita indaffarata, molte attività, le pressioni dovute ai problemi che emergono, le incertezze per il futuro – tutto questo può portare a cercare una qualche forma di conforto. Il cosiddetto "happy hour", ovvero uscire con gli amici dopo il lavoro, può apparire un modo legittimo per trovare tale conforto.

Queste uscite, tuttavia, finiscono con l’essere incentrate sul consumo di alcolici. Le pubblicità presentano continuamente il bere come un rimedio per tutte le pressioni del vivere moderno.

Nel corso di una trasmissione televisiva che seguii fu fatto notare come una media del 25% dei letti ospedalieri fosse occupata da persone coinvolte in incidenti dovuti all’alcol o da pazienti con patologie causate dagli alcolici. Il programma spiegava che tale numero è veramente troppo elevato non solo per l'individuo e la sua famiglia, ma anche per la società.

Se volessimo essere d’aiuto, da dove potremmo cominciare?

Ognuno può cominciare da se stesso. Compresi l’importanza di smettere di bere quando ero giovane. Ero solito uscire con i miei amici, e il fatto di essere diverso mi fece sentire disprezzato e insicuro. Per sentirmi accettato dal gruppo, cominciai a bere con loro.

Una mattina presto arrivai a casa ubriaco e mi sentivo male. Vomitai e andai a dormire. Non appena sveglio, mi misi a ripulire il disastro che avevo combinato, e mentre lo facevo, sentii una voce persistente che mi chiedeva quando avrei smesso di bere.

Da bambino avevo avuto delle guarigioni grazie alla Scienza Cristiana, e desideravo davvero pregare e guarire gli altri. Questa stessa voce continuò: “se vuoi farlo, allora smetti di bere adesso”. Tuttavia io risposi: “Un giorno smetterò”.

Sapevo trattarsi della voce della mia coscienza che ragionava con me per aiutarmi a scegliere la parte del bene, della libertà, e non quella della dipendenza dall’alcol. Siccome avevo già smesso di fumare, dentro di me sapevo di poter anche smettere di bere. Mentre mi trovavo sul pavimento, continuai a riflettere qualche minuto finché mi dissi: “da ora in poi non berrò più. Ieri è stata la mia ultima birra".

Ed è andata esattamente così. Sono libero da tabacco e alcolici da più di cinquanta anni, e non mi sono mai mancati. Non ho mai più sentito il desiderio di bere, né alle feste di compleanno o ad altre feste, né in occasione del lancio di nuove bevande alcoliche. Ne sono molto felice, e sono ancora più felice di essere in grado di aiutare gli altri a raggiungere la comprensione spirituale che li libera e porta loro gioia.

La Bibbia, il libro più venduto e più letto al mondo, chiede: “Per chi sono gli ‘ahi’? per chi gli ‘ahimè’? per chi le liti? per chi i lamenti? per chi le ferite senza ragione? per chi gli occhi rossi? Per chi s’indugia a lungo presso il vino, per quei che vanno a gustare il vin drogato. Non guardare il vino quando rosseggia, quando scintilla nel calice e va giù così facilmente! Alla fine, esso morde come un serpente e punge come un basilisco” (Proverbi 23:29-32). Dio ci dà l’intelligenza e l’autocontrollo per resistere alle attrazioni che, sotto sotto, rappresentano un pericolo. Egli provvede costantemente a tutto il bene per noi, in modo che non sia necessario cercare il benessere e la felicità, che in realtà si trovano nello Spirito, in Dio, altrove, come per esempio nell’alcol.

Possediamo una natura più elevata — la natura che abbiamo ricevuto da Dio quando ci ha creati a Sua somiglianza. Quando usiamo l’intelligenza e la saggezza che il Creatore ci ha dato, non permettiamo a noi stessi di lasciarci guidare da divertimenti distruttivi, o dall’orgoglio che ci spinge a seguire ciò che gli altri ci impongono o ciò che viene dettato dalla maggioranza.

Avevo già smesso di fumare, perciò dentro di me sapevo di poter anche smettere di bere.

Quando siamo in comunione con Dio, che è Spirito, siamo consci della nostra natura spirituale. Il desiderio di bere alcolici svanisce. Ho scoperto che questa comunione appaga con una felicità duratura, e ci fa vivere una vita piena di salute e pace.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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