Mentre la guardia carceraria mi accompagnava nella sala di visita del carcere minorile, pregavo: "Dio, fammi ricordare che tutti coloro che entrano in questa stanza appartengono a Te. Metti le Tue parole nella mia bocca".
Quindi, 31 adolescenti, con le mani dietro la schiena, si fecero lentamente strada per prendere posto sulle sedie disposte in varie file. 31 tute arancioni. 4 ragazze e 27 ragazzi. Né un sorriso né un saluto.
Mi vennero in mente, in rapida serie, dei pensieri scoraggianti. "Ma che possibilità hai di poterli aiutare? Sono solo degli sconfitti. Non avrai mai la loro attenzione".
Poi un pensiero angelico ebbe la meglio: "Sono veramente degli sconfitti? Non hai imparato che ogni persona che incontri è figlio di Dio — spirituale e spiritualmente dinamico? Che ognuno esprime la dignità divina?"
Cercando di vedere oltre l'arancione delle tute, fui condotto a sfidarli ad essere dei termostati e non dei termometri. Un termometro si alza e si abbassa in base a ciò che avviene intorno. Un termostato invece regola la temperatura.
Li sfidai ad essere dei guaritori spirituali. Spiegai che grazie a ciò che avrebbero imparato durante il loro percorso spirituale individuale, avrebbero potuto essere dei regolatori, dei termostati. Chiunque avessero incontrato avrebbe potuto essere più felice e più sano quando avessero capito che Dio era la loro Vita divina, e loro stessi avrebbero potuto essere visti, giorno dopo giorno, in quella luce.
Dissi loro che Pietro, uno dei seguaci di Gesù, guariva gli altri quando la sua ombra cadeva su di loro. Allo stesso modo, le loro ombre — che rappresentavano il potente peso mentale della loro crescente comprensione spirituale — avrebbero aiutato gli altri. Quanto più peso avessero messo dalla parte della bontà di Dio, tanto più grande sarebbe stato il bene che avrebbero fatto agli altri, e non aveva importanza dove o in quali circostanze si trovassero.
Iniziammo con 31 tute arancioni e finimmo con 31 preziosi amici. Sorridevano e ridevano. Uno di loro chiese: "Come ci si sente a voler cambiare la vita di qualcuno?" Il sorriso sul suo volto e la tenerezza nei suoi occhi mi dissero che lui, proprio lui, poteva essere sul punto di accettare la sfida.
La accetterete anche voi?