Skip to main content Skip to search Skip to header Skip to footer

Fermarsi – e progredire

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 20 marzo 2020

Originariamente pubblicato sul numero del 7 febbraio 2020 de The Christian Science Monitor


Se ci sentiamo fisicamente o mentalmente persi, fermarci per essere ricettivi all’ispirazione di Dio può essere un potente antidoto, come sperimentato di prima mano da qualcuno in più di un’occasione.

Fermati, e considera le maraviglie di Dio!” (Giobbe 37:14)

Proprio in questo modo avevo spesso trovato ispirazione, ma in quella particolare situazione stare fermo era l’ultima cosa che volessi fare. Avevo passato il pomeriggio a esplorare pareti rocciose e gole meravigliose nella regione del Karoo, in Sudafrica, ma a quel punto mi ero perso. Eppure, mentre sempre più irrequieto salivo e scendevo fra i monti, fui colto dall’improvvisa sensazione di dovermi semplicemente fermare e smetterla di far corse precipitose sia fisiche che mentali. In quella calma, mi giunse un pensiero chiarissimo: “Segui il letto asciutto del corso d’acqua.”

Capii che si trattava di un messaggio angelico, un’ispirazione proveniente da Dio, perché i miei pensieri in quel momento erano da tutt’altra parte. Seguii il torrente in secca e riuscii senza intoppi a tornare a casa, dove mi aspettava la mia famiglia.

Un po’ di anni più tardi, mi trovavo nel parco nazionale di Arches, nello Utah, dove ero andato a camminare con amici. Avevamo pianificato di incontrarci con altri amici lungo il percorso, ma di loro non c’era traccia e ci trovavamo in una zona desertica dove i cellulari non avevano campo.

Provai nuovamente la chiara sensazione che stare fermi fosse la cosa migliore da fare. Cominciai a pregare, non freneticamente e senza chiedere a Dio alcunché di particolare, ero solo ricettivo e grato della presenza di Dio, il bene. Mary Baker Eddy, la scopritrice della Scienza Cristiana, descrive così la preghiera: “Chiederemo al Principio divino di tutta la bontà di compiere la Sua propria opera? La Sua opera è compiuta, e noi dobbiamo soltanto avvalerci della regola di Dio per ricevere la Sua benedizione, che ci rende capaci di compiere la nostra salvezza” (Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, pag.3). Il regno di Dio è sempre ordinato e nessuno dei Suoi figli, né io né nessun altro, potrà mai essere fuori posto.

Mentre pregavo, mi sentii inondato da un senso di pace e di presenza assoluti. Alzai lo sguardo e vidi che il capogruppo, che aveva tutti i nostri numeri di cellulare, mi stava venendo incontro. Sebbene non avessimo avuto campo per la maggior parte del tempo, mi venne l’idea di chiamare una delle persone che stavamo cercando.

Non solo la chiamata partì, ma ebbi anche risposta. In pratica, ci eravamo trovati entrambi in una delle pochissime zone che avevano campo! I nostri gruppi riuscirono così a riunirsi e godersi il resto della meravigliosa escursione.

Questi ricordi m’illustrano l’immediatezza della presenza di Dio, che stabilisce nella pace le nostre attività e i nostri pensieri. Può incoraggiarci il passo seguente del Padre Nostro, che Cristo Gesù ci ha trasmesso: “Sia fatta la Tua volontà anche in terra com’è fatta nel cielo” (Matteo 6:10). Scienza e Salute ne fornisce un’interpretazione spirituale: “Concedici di sapere che — come in cielo, così in terra — Dio è onnipotente, supremo” (pag. 17).

Le nostre preghiere non hanno bisogno di rendere Dio più presente di quanto già non lo sia, o di implorare Dio per avere il Suo amore e per la Sua sollecitudine già senza limiti. Dio è sempre presente e il Suo amore e la Sua sollecitudine sono sempre a nostra disposizione. Il nostro compito è di essere ricettivi all’ispirazione divina che ci aiuta a percepire più chiaramente che la volontà di Dio è davvero buona ed è già compiuta, espressa eternamente attraverso la Sua creazione.

Che vi siate letteralmente persi, come è capitato a me, o che vi sentiate persi nella vita, la dolce rassicurazione della benefica presenza di Dio è una luce reale che ci guida. Dio non ci pone innanzi a labirinti da cui uscire o da sopportare come prova per dimostrare di meritare la Sua sollecitudine. In quanto immagine spirituale o progenie di Dio, Amore divino, non possiamo essere nient’altro che amati! Dio si delizia in ciascuno di noi.

È una grande gioia affrontare ogni giornata da questo punto di vista. Invece di cercare di innalzarci a Dio, perdendoci poi nel percorso, abbiamo il diritto di affermare che l’Amore ci sta già tenendo al sicuro e nel posto perfetto. In questo modo i nostri occhi si apriranno sempre di più e vedranno quanto buono è veramente l’Amore.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

Scopri di più su l’Araldo e sulla sua missione.