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Guarigione di un problema oculare ricorrente

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 2 marzo 2020

Originariamente pubblicato sul numero dell’8 ottobre 2018 del Christian Science Sentinel


Nella Scienza Cristiana non bisogna mai dire che la guarigione non avverrà mai, perché la guarigione è sempre possibile, anche quando un problema persiste da tanto. È per questo che condivido questa testimonianza, con la speranza di aiutare coloro che fanno grandi sforzi per non rinunciare, e devono trovare il coraggio di perseverare per capire che la bontà di Dio è già la realtà presente.

Per più di dieci anni, ho sofferto ogni anno, durante più settimane, d’infezioni oculari multiple, dolorose e sgradevoli a vedersi. Avendo una visita medica confermato che il mio problema non era contagioso, sono stata autorizzata a lavorare nonostante il dolore ed il fastidio persistessero.

Dalla mia esperienza personale, e anche per aver letto altre testimonianze di guarigione della Scienza Cristiana, sapevo che potevo guarire tramite la Scienza Cristiana. Nelle mie preghiere, mi sforzavo di vedere come Dio vede. Quando ci ripenso oggi, mi rendo conto che stavo anche imparando a conoscere la mia identità spirituale, a vedermi come idea spirituale, come riflesso di Dio, e a pensare a tutto ciò nell’ottica della mia “identità visiva”.

Ho dovuto spesso sormontare lo scoraggiamento, ma il fatto di sapere che Dio mi amava e che ero circondata e protetta dall’Amore, Dio, mi dava coraggio. Niente ci può separare dall’amore di Dio. L’apostolo Paolo scrive: “Poiché io son persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potestà, né altezza, né profondità, né alcun’altra creatura potranno separarci dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore” (Romani 8:38, 39).

Nonostante non sia stato sempre facile, lavoravo e pregavo per capire che non potevo essere separata dal bene, né averne l’impressione. Poiché ognuno di noi è il riflesso di Dio, la nostra identità e la conoscenza che abbiamo di noi stessi, provengono da Dio. Siamo dunque in grado di conoscere la nostra perfezione, la nostra libertà e la nostra pace spirituali così come il funzionamento armonioso ed illimitato del nostro essere.

Uno degli enunciati tratti da Scienza e Salute con Chiave delle Scritture di Mary Baker Eddy che mi hanno dato coraggio dichiara: “La comprensione, sia pure in piccola misura, del Tutto-potere divino distrugge la paura e ci stabilisce saldamente sul vero sentiero — il sentiero che conduce alla casa non fatta da mano d’uomo «eterna nei cieli»”(pag. 454). Alle parole “distrugge la paura” aggiungevo: “distrugge la credenza in un sé materiale, nel dolore, nello scoraggiamento, ecc.”. Avevo a volte l’impressione di non possedere nemmeno la più semplice comprensione del Tutto-potere divino, ma volevo acquisirla! È per questo che perseveravo, nonostante questo problema doloroso non cessasse di ripresentarsi.

Vedere come Dio vede implica di vedere spiritualmente e di riconoscere la bontà onnipotente di Dio. Si constata davvero, allora, che la malattia e le lesioni cedono alla legge divina. C’è una sola legge: la legge dell’Amore di Dio. Per quanto reale sembri la testimonianza materiale - i sintomi - essa non fa parte della nostra identità spirituale.

Scienza e Salute spiega che si devono affermare “i veri fatti riguardo all’essere armonioso” (pag. 376). Ma quali sono “i veri fatti” relativi alla nostra identità? Che questa è governata dall’armonia che Dio ha stabilito e che mantiene. Che le idee di Dio sono create perfette e rimangono perfette, e non potrebbe essere altrimenti, poiché sono espressione di Dio, il bene.

In alcuni momenti, soprattutto al lavoro, mi sentivo obbligata a risolvere questo problema più velocemente, e cadevo nella trappola consistente nel credere che siccome non ero guarita definitivamente, allora la mia applicazione della Scienza Cristiana doveva essere “carente”. Ma ho capito che la suggestione che io potessi avere delle carenze era una falsa credenza. Nel suo libro Unità del bene, Mary Baker Eddy ci rassicura: “Tutto ciò che è buono e bello nella vostra coscienza individuale è permanente” (pag. 8). Ho pregato per capire che la legge spirituale della bontà e dell’armonia è permanente e non qualcosa che viene e va.

Non è né una formula “perfetta” né un’istantanea ispirazione luminosa che ha messo fine a questo problema. Non finirei più di citare tutte le idee specifiche e le verità ispirate, tratte dalla Bibbia e dagli scritti di Mary Baker Eddy che hanno nutrito le mie preghiere. Ma grazie ad una comprensione sempre maggiore di tutto il bene che Dio dispensa alla Sua amata creazione, grazie al rifiuto persistente di rinunciare a pregare riguardo a questa situazione, e grazie ad una concezione più spirituale della bellezza e dell’armonia, ho conquistato la mia libertà e sono libera da anni. La guarigione si è dimostrata permanente.

Sento una gratitudine senza limiti per i numerosi autori di articoli e testimonianze pubblicati nei periodici della Scienza Cristiana, perché mi hanno aiutata ed incoraggiata lungo tutta la strada grazie alla loro chiara e concreta pratica della Scienza Cristiana. Sono ugualmente riconoscente ai practitioner della Scienza Cristiana che hanno pregato per me con amore e pazienza, fornendomi un nutrimento spirituale che ha eliminato le mie paure e la mia frustrazione.

Deanna Smith

Averill Park, New York, USA

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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