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Il modo giusto di trattare l’errore

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 29 aprile 2020

Originariamente pubblicato sul numero di gennaio 1947 de The Christian Science Journal


"Quando trattate l’errore, non dategli alcun appiglio”. Questo saggio consiglio di uno Scientista Cristiano mi è stato di grandissimo aiuto. Mi ha ricordato che l’errore non è capace di reggersi da solo.

La Scienza Cristiana ci mostra il modo efficace di trattare l’errore che consiste nel rifiuto di considerarlo una realtà, di cercarne l’origine, e nel suo annullamento, senza però ignorarlo. Mary Baker Eddy afferma in Miscellaneous Writings: "Dovete capire che l’errore è nulla: allora, e solo allora, sarete capaci di trattarlo nella Scienza” (pag. 334). Non dobbiamo quindi combatterlo, bensì riconoscere con tranquillità e incisività la sua nullità in qualunque circostanza, e riusciremo così una volta per tutte a eliminarlo dalla nostra consapevolezza.

Uno dei più forti appigli per l'errore è la credenza erronea che esso abbia una causa. Non ne ha nessuna. A dispetto di qualsiasi apparente radicamento, durata o aggressività, l’errore è “la maledizione senza motivo” (Prov. 26:2). Ogni cosa è possibile alla Verità; di conseguenza, ogni cosa è impossibile all’errore. Non può seminare vento né raccogliere tempesta. L’errore non può nulla perché non è nulla, e quindi non possiamo renderlo tale perché lo è già. Non dobbiamo far altro che dimostrare la sua nullità con la realizzazione della totalità di Dio, il bene.

La guarigione non è una questione di tempo. La nullità dell’errore è un fatto scientifico, e lo è oggi come, con altrettanta certezza, lo sarà domani, fra una settimana e nei mesi o anni a venire. Facciamo un esempio: un tempo si credeva che la terra fosse piatta, ma non esisteva una terra piatta, e di certo non diventò più inesistente quando fu dimostrato che la terra è una sfera. A tutti era più chiaro che la terra piatta non esiste, ma non cambiò il fatto stesso della sua inesistenza. Tutto ciò che cambiò fu la falsa credenza riguardo alla terra.

S’avvicina il giorno in cui la credenza generale nelle discordanze di tutti i generi sarà riconosciuta come nullità. La Scienza Cristiana sta ottenendo questo risultato, e questo perché sta dando agli uomini la comprensione spirituale della realtà. Lo scopo principale della luce non è quello di cancellare l’oscurità, ma di illuminare; lo scopo principale della Scienza Cristiana non è quello di cancellare dalla coscienza umana la presunta ed erronea credenza materiale, ma di fornire la dimostrazione della radiosa idea-Cristo di Dio e dell’uomo. Il pensiero spiritualizzato, grazie alla sua testimonianza della verità della totalità di Dio, il bene, dimostra progressivamente che l’errore non esiste.

La Scienza dichiara che l’errore non può creare se stesso, sostenere se stesso o curare se stesso; non è acuto o cronico; non ha sintomi iniziali, una sua durata, crisi da passare, tenacità da spezzare, scopi da raggiungere. Nella Scienza, l’errore non è reale, non può nemmeno sembrare di essere reale e non esiste in quanto idea o legge. Non è un’immagine fisica o un concetto mentale, perché non è assolutamente nulla. Solo Dio, il bene, è; Dio è tutto quello che c’è, la Verità infinita e la sua infinita manifestazione, cioè il vero uomo.

Con quanta chiarezza Cristo Gesù riconosceva la nullità dell’errore! Indimenticabile è la sua denuncia che l’errore è un bugiardo ed è padre della menzogna. Gesù scacciò l’errore con la seguente radicale domanda: "Chi di voi mi convince di peccato?" (Giov. 8:46). E tuttavia, troppo spesso non mettiamo in pratica il suo metodo. Capita di frequente, quando la guarigione tarda, di sentire esclamazioni come: “Mi chiedo cos’è che mi impedisce di guarire?" "Perché questa dimostrazione tarda?" “ Di sicuro ho dei pensieri sbagliati da smascherare”. "Ecco, sono governato dalle loro leggi”. "Temo che dovrò risolvere il problema a mie spese”. Esaminiamo brevemente queste suggestioni per eliminarle.

“Mi chiedo cos’è che mi impedisce di guarire?" Non è forse la credenza mortale, accettata nella nostra consapevolezza, che esista un potere opposto a Dio e alla Sua legge di progresso armonioso per la Sua idea e cioè l’uomo? La verità è che il figlio di Dio non è mai represso, soppresso, oppresso o depresso; egli è sempre l’espressione di Dio. L’uomo riflette le leggi irresistibili della Vita che dimostrano l’attività incontrastata del bene infinito.

"Perché questa dimostrazione tarda?" Lo stato scientifico dell’armonia riguardo l’uomo e l’universo non è mai incompleto, rallentato, inappagato od occultato. La comprensione spirituale ci permette di conoscere, di percepire e di essere consapevoli della verità e di nient’altro che la verità.

“Di sicuro ho dei pensieri erronei da smascherare”. Forse, il primo pensiero erroneo da smascherare è la falsa credenza che i pensieri erronei siano reali. I pensieri sbagliati suggerirebbero l’esistenza di più di una Mente. Ma la Scienza Cristiana insegna che Dio è l’unica Mente; che i pensieri di Dio sono la vera sostanza e gli unici pensieri reali. Quindi, il modo efficace di individuare e distruggere i pensieri erronei è attraverso l’illuminazione spirituale, che rivela che l’uomo è conscio soltanto delle idee giuste, le perfette nozioni trasmesse dalla Mente pura e divina. Con la realizzazione di questo fatto, agli errati pensieri materiali che intratteniamo subentreranno le idee spirituali che ci fanno da guida, portandoci ispirazione, guarigione e pace.

"Ecco, sono governato dalle loro leggi”. Ma chi sarebbero esattamente questi "loro" a cui diamo così facilmente la colpa? Non sono delle persone, ma delle suggestioni mentali aggressive e impersonali che vengono accettate nella consapevolezza individuale! E questi "loro" possono essere immediatamente sconfitti con il corretto ragionamento che conduce alla conoscenza spirituale. La verità è che non esiste alcun’altra mente che possa governare le attività dell’uomo di Dio. L’unica legge che influenza l’uomo è la legge infinita dell’essere perfetto propria di Dio. Questa legge è onnipresente, onnipotente, è sempre attiva ed è a nostra disposizione grazie alla Scienza Cristiana. La legge divina governa tutte le fasi del nostro essere e l’uomo obbedisce a questa legge e la riflette.

Una volta applicata alla nostra esperienza umana, la legge di Dio agisce come legge di correzione, di annientamento, di reintegrazione e rivelazione. Tutto ciò che sembra essere presente, ma richiede una correzione, è corretto dalla Sua legge; tutto ciò che è presente, ma non dovrebbe esserlo, è annientato dalla Sua legge; tutto ciò che non è presente, ma dovrebbe invece esserlo, è reintegrato dalla Sua legge; tutto ciò che è si cela come errore, è scoperto e distrutto dalla Sua legge. Non sta a noi delineare gli effetti esterni precisi di questa legge, ma riporre la nostra fiducia nella sua saggezza infallibile che normalizza sia gli eccessi d’azione che l’azione troppo debole, sia gli esuberi che le carenze.

"Temo che dovrò risolvere il problema a mie spese”. Non è forse una sensazione di martirio che dà voce a questo tipo di autocommiserazione? Benché la maggior parte di noi abbia a volte fatto eco a questa voce, non ci resta davvero altra soluzione? Nella prima metà della sua vita, la nostra Leader conobbe grandi angosce che la portarono sulla via della salute e della libertà nella Scienza. Nel seguente passaggio pieno di speranza è ben evidenziato che ella si aspettava che i suoi seguaci avrebbero progredito grazie alla Scienza piuttosto che attraverso la sofferenza: "Non rilascio argomenti, e non ne espongo alcuno da utilizzare nella pratica mentale, che sottoponga la gente alla sofferenza. Al contrario, non posso servire due padroni; quindi insegno l’utilizzo dei soli argomenti che promuovono la salute e la crescita spirituale" (Miscellaneous Writings [Scritti Vari] pag. 350).

Un uomo era a pranzo con sua moglie in un posto affollato. L’espressione del suo viso gli fece capire che stava patendo un dolore acuto. Suo marito istantaneamente le disse: "Di che natura è questa bugia, vale a dire questa nullità?" Il suo viso si ricompose ed ella, meravigliata, replicò: "Che c’è? Se n’è andato. Non so neppure dove fosse."

Guarii da un braccio rotto e, senza far ricorso a supporti materiali, il giorno successivo mi recai al lavoro. Tre giorni dopo riuscivo già a guidare. Nel giro di tre settimane il mio braccio funzionava normalmente. Passarono mesi prima di ricordare l’accaduto, e a tutt’oggi non posso dire con certezza quale sia il braccio che è guarito. Ricevetti da un practitioner quattro trattamenti soltanto.

Queste esperienze non dimostrano forse quello che si può fare quando l’errore è trattato nel modo giusto, ovvero come nulla piuttosto che come qualcosa? Per lo Scientista Cristiano vigile l’errore non esiste né come realtà, né come favola; non esiste proprio per niente.

Giovanni, il benamato discepolo, ci spiega ciò che dobbiamo trattare quando scrive: "Quel che era dal principio, quel che abbiamo udito, quel che abbiam veduto con gli occhi nostri, quel che abbiamo contemplato e che le nostre mani hanno toccato della Parola della vita" (I Giov. 1:1). È proprio "la Parola della vita" che dobbiamo toccare, tenere ben presente, esaminare, ponderare, comprendere e dimostrare.

E che cos’è "la Parola della vita" se non la Scienza dell’essere? Completamente rivelata, questa Scienza dimostra le leggi di Dio della perfezione, ci insegna che Dio, il bene, è Tutto-in-tutto; che l’uomo è totalmente spirituale, è l’idea più elevata di Dio, è intelligente, senza paura, senza peccato, immortale, e riflette la saggezza e la purezza della Mente perfetta. La comprensione di Dio è la comprensione dell’uomo, in virtù della Sua legge del riflesso spirituale.

La luce divina dell’Amore annienta la paura delle tenebre. La luce dell’Amore divino annienta l’oscurità della paura; Dio è Tutto; Dio è Uno; l’uomo è uno con Dio. Sapendo ciò, discerniamo e dimostriamo la divinità. Ci sdraiamo in verdeggiati paschi, realizzando quietamente la pace perpetua della Mente. Passeggiamo lungo le acque chete, riflettendo attivamente la serenità dell’Anima. Viviamo impavidi nella vasta libertà della Vita senza fine.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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