Skip to main content Skip to search Skip to header Skip to footer

“L’influencer” di cui il mondo ha oggi più bisogno

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 7 febbraio 2020

Originariamente pubblicato sul numero del 27 gennaio 2020 del Christian Science Sentinel


Oggi, al posto delle celebrità mediatiche vecchio stile che attiravano tutta l’attenzione, abbiamo personaggi che sono diventati famosi “influencer” semplicemente con una costante presenza in rete. 

Sebbene alcune di queste influenze siano positive, tuttavia il tempo che passiamo online può costituire una forte distrazione o, ancora peggio, un’influenza corrosiva. Alcuni allarmanti contenuti sui social media incoraggiano le persone vulnerabili a contemplare l’autolesionismo e persino il suicidio; altri, gestiti da regimi stranieri repressivi, mirano a scardinare la fiducia nelle istituzioni democratiche.

Le influenze negative non rappresentano di certo una novità, come possiamo leggere in un recente articolo del New Yorker , che dichiara: “Le influenze erano già preoccupanti molto tempo prima che diventassero digitali” (Laurence Scott, “A History of the Influencer, from Shakespeare to Instagram,” 21 aprile 2019).

Che siano presenti a livello digitale o di altro tipo, le influenze nocive devono essere contrastate, e a tal scopo ognuno di noi può fare la sua parte. Per esempio, quando siamo tentati di lasciarci influenzare dalle odierne tendenze agli estremismi e alle discriminazioni in campo politico, religioso o di genere, possiamo smorzare i contrasti aumentando l’imparzialità del nostro amore. Quando Gesù espose il comandamento senza tempo di amare il prossimo come noi stessi, non pose alcun limite specifico alle qualifiche del nostro prossimo, puntualizzando invece la necessità di amare: “Amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a coloro che vi odiano, e pregate per coloro che vi maltrattano e vi perseguitano” (Matteo 5:44, secondo la versione King James).

Questa istruzione va ben oltre il controllo del comportamento esteriore, per quanto importante esso sia. La pratica della Scienza Cristiana rivela quanto i pensieri nascosti abbiano un’influenza sugli altri, nel bene e nel male. Come una pietra lanciata nell’acqua, così i pensieri che serbiamo, anche se non tradotti in parole o azioni, creano delle “onde” che gli altri spesso percepiscono. Ce ne accorgiamo chiaramente quando vediamo quale impatto possono avere i nostri cambiamenti d’umore su amici e famigliari. L’umanità è un’altra famiglia a cui apparteniamo e, a seconda del nostro punto di vista mentale, versiamo in quell’oceano di pensieri che costituisce la coscienza universale umana, ogni genere di cosa, da pensieri cattivi che inquinano, a pensieri spirituali che aiutano a purificare.

Dunque, i pensieri sono degli “influencer”, e ameremo il prossimo, che sia vicino o lontano, sorvegliando il tipo di pensieri che intratteniamo. In particolare, possiamo prestare attenzione ai pensieri che originano dalla Mente divina, Dio. Ci giungono attraverso il Cristo, che la Scienza Cristiana rivela essere la vera idea di Dio che ci comunica messaggi sulla nostra reale bontà spirituale in quanto creazioni di Dio. Tale identità è l’idea-Cristo, l’uomo fatto a immagine di Dio, come dichiarato nelle Scritture Ebraiche, familiari a Gesù. Siccome siamo questa immagine divina, non siamo mai deboli né vulnerabili, ma riflettiamo una forza che è incorruttibile e non prona a manipolazioni. Il fatto di riconoscere la verità di questa idea-Cristo fu illustrata dall’impatto dell’influenza che Gesù ebbe su coloro che lo circondavano. Innumerevoli furono le guarigioni e le trasformazioni di carattere, e questo ci indica quale potenziale di influenza verso il bene possa avere oggi la nostra comprensione di questa stessa idea. 

Forse ci sembra di procedere a passi molto lenti nella comprensione di questa idea guaritrice sulla nostra vera identità. Tuttavia, la volontà di ricercare questa comprensione è inestimabile. L’idea-Cristo è un’influencer da cui tutti quanti abbiamo sempre più bisogno di essere toccati; essa guarisce e riforma. 

L’idea-Cristo è un’influencer da cui tutti quanti abbiamo sempre più bisogno di essere toccati

E anche noi possiamo essere trasformati, se la perseguiamo in questo modo. Ogni intuizione dell’onnicomprensiva influenza di Dio, che inonda di luce spirituale la vita altrui, mette in luce anche la vera natura di colui che la percepisce, perché siamo tutti riflessi dell’unica Mente. Quando ce ne rendiamo conto, mettiamo a nudo la vacuità dell’ipotesi opposta, ovvero che siamo governati da una mentalità che percepisce ogni cosa come materiale e mortale. Come dimostrato dalle guarigioni di Gesù, limitazioni come la malattia e la disperazione, che sembrano così reali a questa mente mortale, cedono il passo alla comprensione dell’influenza infinita dell’Amore divino, portando alla luce quell’armonia spirituale che Dio conosce eternamente e che è sempre a disposizione di tutti.

La mentalità mortale, che nasconde quest’armonia per un certo periodo, è un aspirante influencer dal quale dobbiamo diligentemente guardarci, facendo attenzione ai pensieri che ci allontanano dall’amore di Dio, ci distraggono dall’esprimere questo amore o addirittura ci persuadono di essere malati, peccatori o vittime senza via di scampo. Tali pensieri sono fuorvianti o persino degli impostori mentali malevoli, che riconosciamo per quello che sono nel momento in cui percepiamo che il nostro vero essere è il riflesso della Mente divina. Mantenendo quest’autentica percezione, riconosceremo e identificheremo con maggiore prontezza la pretesa della mente mortale di essere una causa o di avere un effetto. A quel punto si rivela la realtà divina tramite la guarigione del singolo.

Ma l’impatto è ancora più forte quando cediamo coscienziosamente all’unica Mente, come evidenziò Mary Baker Eddy mentre insegnava la Scienza Cristiana da lei scoperta a una classe di 65 studenti. Riferendosi alla perfezione della creazione rivelata nel libro biblico della Genesi, ella disse: “Noi, oggi, in questa classe, siamo sufficienti per convertire il mondo se siamo di un’unica Mente; perché allora il mondo intero percepirà l’influenza di questa Mente; come quando la terra era senza forma, e la Mente parlò ed apparve la forma.” (Miscellaneous Writings 1883–1896, pagg. 279-280).

Questo non indica il desiderio di convertire chicchessia dalla propria confessione religiosa o dal non averne nessuna. Piuttosto, esprime il desiderio di aiutare a superare ogni credenza umana nel falso paradigma della vita nella materia, attraverso il riconoscimento e la dimostrazione dell’influenza globale dell’Amore divino. 

Riflettendo e dimostrando l’Amore divino, alcuni potrebbero sentirsi guidati da Dio a diventare “influencer” negli affari, nel mondo artistico, ecc., o magari a diventare guaritori cristiani. Ma che si abbia o meno un’inclinazione per la chiamata pubblica, possiamo contribuire a un mondo più felice, più sano e più giusto. L’applicazione quotidiana per cancellare la falsa influenza della mente mortale e per rappresentare l’“influencer” di cui l’umanità ha più bisogno — l’idea-Cristo — è un gran bel modo di aiutare a realizzare questo scopo.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

Scopri di più su l’Araldo e sulla sua missione.