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La lezione profonda del trattamento secondo la Scienza Cristiana

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 10 gennaio 2020

Originariamente pubblicato sul numero del 24 settembre 2012 del Christian Science Sentinel


Un paio d’anni fa, a causa dello spostamento di un oggetto pesante nel nostro box, cominciai a provare un dolore molto intenso, così mi rivolsi a un practitioner della Scienza Cristiana per chiedere un trattamento in preghiera. Parlammo brevemente delle mie condizioni, di qualche altro problema che mi affliggeva, e soprattutto dell’Amore, l’infinita presenza divina che chiamiamo Dio. Entrambi pregammo. Nei giorni seguenti parlammo ancora alcune volte, ma il dolore non diminuiva finché, forse nel corso della quarta notte, successe qualcosa. 

Siccome non riuscivo a dormire a lungo a causa del dolore, avevo molto tempo per pensare a diverse cose. Ad un certo punto mi tornarono alla mente alcuni episodi avvenuti al tempo del liceo in cui avrei potuto essermi comportato meglio, in modo più amorevole. Improvvisamente cominciai a provare un senso di compassione. Desideravo più bene per tutti. Desideravo che tutte le persone coinvolte in quegli episodi potessero sentire di più l’amore infinito di Dio!

Il ricordo successivo risale al momento del risveglio, al mattino, quando mi resi conto che stavo bene, e infatti praticamente saltai giù dal letto. Quella fu la fine del dolore e del problema.

Non avevo parlato con il practitioner degli incidenti avvenuti alle superiori, quindi egli non aveva pregato specificamente per quelli. Il mio problema alla schiena non c’entrava in alcun modo con quegli episodi, ma l’effetto del trattamento del practitioner e delle mie preghiere fu di aiutarmi a identificarmi con l’Amore che avvolge tutto, cosa che a sua volta diede origine a quel flusso di compassione che mi fece desiderare che quei miei compagni di scuola si sentissero amati.

Non so quale effetto tutto ciò abbia avuto su di loro, ma ciò che avvenne in me fu essenzialmente una maggiore comprensione della mia relazione con l’Amore divino e con la guarigione che necessariamente ne deriva.

Il mondo non capisce bene il trattamento della Scienza Cristiana. Come Scientista Cristiano, sto certamente ancora cercando di capirlo, e più riesco a comprenderlo, più lo posso usare con efficacia — aiutando così anche gli altri a capire meglio di cosa si tratta. Ciò che sto  imparando meglio dai trattamenti della Scienza Cristiana che ricevo e che dò ad altri quando me lo chiedono, è che questi riescono davvero a ribaltare il punto di vista umano delle cose: contrariamente alla credenza umana e alle apparenze, affermano che Dio è l’unico vero potere che agisce nella nostra vita. 

Contrariamente alla credenza umana e alle apparenze, Dio è l’unico vero potere che agisce nella nostra vita.

Il modello sanitario più in uso è quello di applicare una sostanza materiale umana, come una compressa o un unguento, perché contrasti un altro tipo di azione e forse agisca come rimedio come nel caso del mal di schiena. Il trattamento mediante la Scienza Cristiana, al contrario, mostra che Dio è l’unica influenza, l’unica origine della natura della nostra vita. Invece di usare rimedi materiali per trattare il dolore, possiamo riconoscere che la sofferenza non fa parte della creazione di Dio, perciò non è nulla che possa toccare o intaccare la nostra reale identità spirituale. Questo riconoscimento costituisce la base del trattamento secondo la Scienza Cristiana, trattamento che è interamente mentale e che ci guarisce con successo quando comprendiamo che Dio è l’unico potere, l’unica legge, l’unica influenza. Questo tipo di trattamento ci rivela il Cristo, lo spirito dell’Amore divino, che abbraccia l’umanità affinché percepisca l’onnipotenza di Dio.

Ora, siccome il concetto dell’unicità di Dio nell’universo è alquanto radicale, e dato l’accumulo di credenze a sostegno del contrario, dobbiamo tenere a mente che il processo divino di guarigione può apparire destabilizzante perché mette in discussione la prospettiva convenzionale sulla salute e sulla materialità.

È molto importante comprendere e riconoscere l’Amore divino per arrivare alla soluzione. Dobbiamo continuare ad approfondire questo senso di Amore fino a quando le più rigide resistenze o i problemi più difficili non si sciolgono. Si tratta di percepire quella gioia che scaturisce dal fatto di aiutare il paziente ad essere consapevole del Cristo, Verità, a capire cioè che Dio è onnipotente e tutto l resto non ha potere.

Come dovremmo comportarci quando il trattamento mediante la Scienza Cristiana non sembra dare risultati immediati di guarigione, come nel mio caso del mal di schiena? L’apparente inefficacia non dipende mai dal fatto che il trattamento della Scienza Cristiana non funziona. L’essenza della guarigione è riconoscere il dominio di Dio, che è infinita bontà. Questo vuole anche dire che un disturbo non può mai essere reale o avere potere. Il problema che dobbiamo affrontare è sempre un insieme di credenze materiali a livello di consapevolezza umana che può essere spazzato via dall’Amore divino proprio come è avvenuto nel mio pensiero quella notte. Scienza e Salute spiega: “Refutare diviene arduo, non perché la testimonianza del peccato o della malattia sia vera, ma solamente a causa della tenacia della credenza nella sua veracità, tenacia dovuta alla forza dell’educazione e al peso schiacciante delle opinioni dalla parte sbagliata — che insegnano tutte che il corpo soffre, come se la materia potesse avere sensazione” (pag. 396:19). 

In quanto guaritori, noi parliamo silenziosamente allo stato del pensiero del paziente allo stesso modo in cui la luce interagisce con l’oscurità, senza considerarla reale ma riempiendo volutamente lo spazio vuoto. Se si cerca di vedere la luce della Verità ovunque,  di percepire la sola influenza di Dio nella vita, anche coloro per cui si sta pregando lo faranno. Dopotutto, è un dato di fatto che Dio, il bene divino, è l'unico potere.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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