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SII TE STESSO—SII PERFETTO!

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 18 agosto 2021

Originariamente pubblicato sul numero di novembre 1965 de The Christian Science Journal. 


SPESSO quando qualcuno agisce, vuoi per ignoranza, apatia o volontà umana, in modo contrario al proprio normale comportamento, qualcuno gli dirà: «Sii te stesso!» Ma che cos’è questo se stesso che ci si aspetta che uno sia? È materiale o spirituale? Nel mondo, il comportamento umano considerato normale differisce a seconda delle usanze e dell’educazione, e si basa solitamente sul senso materiale di se stessi.

C’è tuttavia un solo e reale modello dell’essere che vale per tutti, ed è spirituale. Lo affermò chiaramente Cristo Gesù, quando disse: «Voi dunque siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro, che è nei cieli» (Matteo 5:48). In altre parole, Gesù stava dicendo: «Siate voi stessi!»

Accettare questo modello di perfezione e permettere che sia lui a governare la nostra vita umana ci libererà gradualmente dalle influenze e dalle limitazioni delle usanze e dell’educazione, delle teorie materiali sull’ereditarietà e l’ambiente, della disarmonia e della malattia, della debolezza e dell’indecisione. Smetteremo di trovare scuse per le limitazioni della cosiddetta identità mortale e saremo più disposti a liberarcene.

Il primo capitolo della Bibbia espone la creazione dell’uomo spirituale e perfetto, fatto a immagine e somiglianza di Dio, ed è senza dubbio su tale racconto che Gesù basò l’ordine che diede di essere perfetti. Egli stava certamente ripudiando il concetto contraddittorio, imperfetto e materiale di uomo come formato dalla polvere della terra. Si può far risalire gran parte del conflitto che sembra affliggere il genere umano al tentativo di identificazione dell’uomo come espressione di entrambi questi concetti: l’essere in parte spirituale e in parte materiale, a volte buono e altre volte cattivo, combattuto di continuo fra i fatti spirituali dell’essere armonioso e i falsi concetti materiali.

La Scienza Cristiana insegna che dobbiamo separare completamente la realtà spirituale dalla testimonianza ingannevole del senso materiale, proprio come fece Gesù. Essa ci mostra che le teorie umane e le credenze materiali imposte dall’educazione hanno cercato sin dai primordi di invertire e sovvertire il concetto spirituale e perfetto dell’uomo, ma non hanno mai cambiato nemmeno un briciolo dell’essere spirituale dell’uomo perché il suo essere è mantenuto per sempre intatto da Dio stesso.

L’identità perfetta dell’uomo è incontestabile perché, in quanto riflesso, gli appartiene e rende testimonianza della natura di Dio. Dobbiamo smettere di pensare che la perfezione sia impossibile da raggiungere o sia un qualcosa da acquisire soltanto in un lontano futuro. Dobbiamo capire che è naturale per l’uomo, e che lo è proprio adesso. Come dichiara Mary Baker Eddy in Miscellaneous Writings: «Secondo la Scienza Cristiana, la perfezione è normale,—non miracolosa» (pag. 104).

Nell’abbandonare il concetto materiale del sé, dobbiamo obbedire alle regole della via che conduce alla perfezione. Alcune di tali regole sono esplicitate nel capitolo «I passi della Verità» in Scienza e Salute con Chiave delle Scritture di Mary Baker Eddy. Questo capitolo precisa chiaramente non solo il modo in cui dobbiamo procedere, ma anche le pietre d’inciampo che potremmo incontrare e le deviazioni che dovremmo evitare. In un passaggio del capitolo si legge: «Accettiamo la Scienza, abbandoniamo tutte le teorie basate sulla testimonianza del senso, rinunciamo ai modelli imperfetti e agl'ideali illusori; e si abbia in tal modo un unico Dio, un'unica Mente, e che questo Dio sia perfetto e produca i Suoi propri modelli di perfezione» (pag. 249).

Accettando la Scienza, accettiamo il modello di identità perfetta impersonato da Gesù e il suo modo di dimostrarla attraverso la rigenerazione e la guarigione; accettiamo la richiesta di spiritualizzare il nostro pensiero per contemplare la luce sempre presente del Cristo, Verità. Piantiamo i piedi con fermezza sulla via della perfezione e raggiungiamo passo dopo passo il nostro scopo. A misura che ci risvegliamo dall’illusione del pensiero mortale, rinasciamo spiritualmente e non siamo più fuorviati dall’offuscamento del pensiero mortale e dalla sua visione distorta dell’uomo. Di conseguenza, diventiamo più vigili nel riconoscere la falsità di qualsiasi cosa voglia pretendere di far parte dell’uomo che non sia la somiglianza perfetta del nostro Padre perfetto.

La Bibbia ci dà degli esempi di questo genere di risveglio e di rinascita, esempi che possono essere oggi di continua ispirazione per noi, mentre ci sforziamo di ripudiare e abbandonare i modelli imperfetti per sostituirli con quelli spirituali, perfetti e reali.

Uno di questi esempi è quello del patriarca Giacobbe, il cui nome non cambiò finché il suo senso materiale del sé non venne trasformato grazie a una rinascita spirituale. A causa degli errori insiti nella sua consapevolezza umana, sembra che tale rinascita o trasformazione sia stata un’ardua lotta. Per colpa dell’ipocrisia della volontà umana e della fragilità morale, egli aveva accumulato una falsità dietro l’altra, fino al punto di trovarsi a temere per la propria vita.

Giacobbe dovette separare gli errori del sé mortale dalla sua identità reale e spirituale. Dopo aver corretto a Peniel il suo proprio modo di pensare, progredì spiritualmente. Il suo nuovo nome, Israele, fu la prova che aveva purificato la sua coscienza, la prova che aveva combattuto il buon combattimento e che stava vincendo l’ostinata argomentazione di un sé mortale.

Sforzandoci con sincerità di accettare la Scienza e di mettere a tacere i clamori della testimonianza del senso materiale, possiamo trarre profitto dall’esperienza di Giacobbe. Dobbiamo stare attenti alla suggestione aggressiva che ci porta accettare come fosse reale, per noi stessi e per gli altri, la storia materiale che ci priverebbe della facoltà che Dio ci ha dato di pensare e agire correttamente. Non dobbiamo aggrapparci alle false credenze che si basano su concetti mortali per poi, da lì, tentare di risalire all’uomo spirituale e perfetto.

La spiritualità e la perfezione sono fatti dell’essere, e lo sono qui e adesso, non soltanto nel futuro. Dobbiamo accettare il fatto scientifico che la perfezione è presente, e solo allora avremo il modello appropriato che ci guida a fare i passi umani necessari per lasciare andare i modelli imperfetti e abbandonare le teorie materiali.

Questi passi umani necessari sono l’attività del pensiero nella sua trasformazione dal mortale all’immortale, e indicano la volontà di lasciare andare le false credenze imposte dall’educazione e le ottenebranti teorie umane che tenderebbero a ostacolare il nostro progresso. Questi passi umani ci fanno salire sempre più in alto grazie al pensiero che si è spiritualmente purificato. Nel momento in cui la perfezione viene riconosciuta come l’unico stato dell’essere dell’uomo, si comprende che le teorie umane - che vedono l’uomo come un mortale vulnerabile e indifeso davanti alle pretese della paura, del peccato, della malattia, del deterioramento e della morte - sono senza fondamento e prive di potere. Allora possiamo essere noi stessi; possiamo dimostrare di essere come Dio ci ha creati, perfetti.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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