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“Ti copro le spalle”

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 21 aprile 2021

Originariamente pubblicato sul numero del 28 settembre 2020 del Christian Science Sentinel


Di norma non uso quest’espressione. Sono molto più propenso a dire: «Mi prenderò cura di te», oppure «Sto badando a te». Ricordo pure che solo una volta mi è stato detto: «Ti copro le spalle». Non me ne dimenticherò mai, e non soltanto perché quest’espressione sia ormai comunemente in uso.

Erano circa le tre del mattino e non riuscivo a dormire. Di fatto, era da giorni che dormivo poco o niente. Mi trovavo in viaggio e appena prima di imbarcarmi su un volo notturno tre giorni prima avevo cominciato a soffrire di mal di schiena. Ero sdraiato su uno scomodo letto d’hotel e mancavano poche ore all’inizio di una presentazione di una giornata intera in uno scomodo auditorium. Ero disperato.

Gli attacchi di mal di schiena non erano per me una novità. Ne soffrivo da alcuni anni, una volta ogni mese o due, ma dopo poche ore o al massimo un giorno il mal di schiena se ne andava. Pregavo ogni volta come avevo imparato a fare nella Scienza Cristiana, affermando il mio stato di idea spirituale e perfetta di Dio, che Dio ama e mantiene. E pregando per  capire che la salute che Dio mi ha dato non è in balia di condizioni e circostanze materiali, il dolore è sempre passato.

Eppure, sentivo di non essere veramente guarito perché nel giro di poche settimane il dolore puntualmente si ripresentava. Nella Scienza Cristiana la guarigione è permanente, e lo sapevo per mia esperienza personale e grazie alle testimonianze di guarigione che avevo sentito alle riunioni del mercoledì nelle Chiese del Cristo, Scientista, in tutto il mondo.

Sdraiato in quella camera d’albergo, non sapevo più cosa pensare. Stavo pregando da giorni ma senza risultati evidenti, e temevo di non riuscire ad attraversare la città per assistere alla presentazione del giorno successivo, unico motivo del mio viaggio.

Ricordo che mi rivolsi mentalmente a Dio: «Non so più cosa fare. Le ho tentate tutte. Non voglio arrendermi, ma sono bloccato. Cosa devo fare?»

La risposta che ricevetti fu totalmente inaspettata: «Ti copro le spalle» (in inglese letteralmente “Ti guardo la schiena”, ndt). Quest’ispirazione fu accompagnata da una sensazione d’amore travolgente. In quel momento capii che ciò che avrei dovuto fare, e che avevo finalmente fatto in quel momento di disperazione, era riconoscere che Dio mi protegge sempre, come fa con tutti i Suoi figli. L’amore di Dio non dipende dalle nostre preghiere.

Nel momento in cui affidai il mio benessere alla sollecitudine di Dio, guarii istantaneamente. Mi addormentai immediatamente e poche ore dopo mi risvegliai pieno di vigore. Mi recai al mio appuntamento senza alcun problema e non ebbi un attimo di malessere in tutta la giornata. Anzi, nei quattro anni passati da allora, la schiena non mi ha più dato alcun problema.

Leggendo questo articolo è facile chiedersi come mai la preghiera della Scienza Cristiana ci faccia guarire visto che l’amore di Dio non viene influenzato dalle nostre preghiere. La risposta è semplice: benché le nostre preghiere non cambino Dio, la perfezione della Sua creazione o il Suo tenero amore per tutti noi, esse danno però al nostro pensiero quell’apertura necessaria per poter fruire delle benedizioni di quell’amore. Come scrive la Scopritrice della Scienza Cristiana, Mary Baker Eddy: «La preghiera non può né cambiare Dio, né adattare i Suoi disegni ai modi mortali; ma può cambiare, e li cambia, i nostri modi ed il nostro falso senso di Vita, di Amore e di Verità, elevandoci a Lui» (No e Sì, pag.39).

Sono profondamente grato per l’amore di Dio, di sapere che Dio “mi copre le spalle” per davvero, e a Mary Baker Eddy, per aver condiviso con tutta l’umanità questa Scienza.

Christian Harder 
Norwood, Massachusetts, USA

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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