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«Vieni, figlio mio, cammina con me»

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 21 luglio 2021

Originariamente pubblicato sul numero di aprile 2021 de The Christian Science Journal


La maggior parte di noi trarrebbe beneficio se aprisse gli occhi e vedesse le cose in modo migliore rispetto a come potrebbero invece apparirgli.

Ne ebbi una prova indimenticabile da adolescente, in una corsa in tram con la migliore amica di mia madre. Lei continuava a guardare fuori dal finestrino, richiamando con entusiasmo la mia attenzione sulle cose buone che stavano facendo le persone, cose a cui non avrei mai fatto caso.

Gordon Converse, fotocronista di lunga data de The Christian Science Monitor, aprì gli occhi della gente grazie alla sua macchina fotografica. Benché le sue foto ritraessero spesso i terribili eventi che accadono nel mondo, queste stesse foto riuscivano a comunicare un senso di speranza che induceva l’osservatore a mobilitarsi e a pregare e ad agire in modo correttivo.

Una delle sue fotografie più richieste ci dà un’idea di come riuscisse a intravedere una speranza in circostanze disperate. La foto fu scattata a Needham, nel Massachusetts, dove viveva. Vide il sole che filtrava splendente attraverso il bosco sulla strada davanti a casa sua e chiese a sua figlia di scendere in strada e correre incontro alla luce. Scattò una foto in bianco e nero che ritraeva la piccola mentre correva verso la luce, proiettando dietro di sé una lunga ombra.

Ho tenuto quella foto appesa nel mio ufficio casalingo per più di trent’anni. È un magnifico promemoria di quanto più luminoso diventi per noi il mondo quando ci rivolgiamo con una ricettività fanciullesca alla luce spirituale di Dio, Amore divino, dove si trovano la speranza e la guarigione.

 L’esempio di Cristo Gesù è la migliore dimostrazione del valore di questo modo di vedere. Gesù camminava con Dio, Amore, che gli aveva dato la capacità di vedere la realtà della bontà di Dio ovunque si trovasse e di mostrarcela guarendo la gente grazie all’onnipotenza dell’Amore. 

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La visione di Mary Baker Eddy si formò sull’esempio di Gesù. Ella scoprì che camminare con l’Amore divino, seguendo il percorso indicato da Gesù, può aprire gli occhi a qualsiasi cuore ricettivo e portarlo a vedere il bene come realtà anche nelle circostanze più avverse, portando speranza e guarigione grazie al potere dell’Amore. Partendo dalla sua esperienza di guarigioni avvenute in tal modo e dal successo ottenuto insegnando agli altri come fare, Mary Baker Eddy scrisse: «Viviamo in un’epoca in cui l’avventura divina dell’Amore è di essere Tutto-in-tutto» (The First Church of Christ, Scientist, and Miscellany, pag. 158)

L’Amore divino è il Padre e la Madre amorevole di tutti, che abbraccia teneramente ciascuno di noi, dicendoci: «Vieni, figlio mio, cammina con me». 

Trovo utile coltivare in me stessa ogni giorno una ricettività fanciullesca alla guida dell’Amore e accettare l’invito dell’Amore a camminare con l’Amore, pregando: «Apri i miei occhi, e contemplerò le meraviglie della tua legge» (Salmi 119:18). E come tante altre persone ho beneficiato, per tutti i decenni in cui mi sono affidata a Dio, di protezione e guarigioni formidabili.

Il Dio vivente parla a ciascuno di noi attraverso la Bibbia e Scienza e Salute con Chiave delle Scritture di Mary Baker Eddy. Questi libri ci rivelano che la natura di Dio è l’Amore onnipresente, universale, imparziale ed immutabile, e che la nostra vera natura, come quella di tutti, è l’immagine e somiglianza pura e intatta dell’Amore. E l’Amore divino ci mostra come abbattere gli ostacoli che si frappongono a un sano progresso nella nostra esperienza umana grazie alla presenza e al potere divino.

La volontà di Dio è che noi comprendiamo le leggi della Verità e dell’Amore divini che redimono e guariscono, e che viviamo in accordo con esse. Ciò significa fare mentalmente un passo indietro nella preghiera, per ascoltare la guida dell’Amore a inizio giornata e per tutto il giorno; significa mettere Dio davanti alle nostre preoccupazioni personali, smettendola di ponderare il da farsi a proposito di questo o di quello, oppure di fissarsi su ciò che sembra mancare nella nostra vita chiedendo a Dio che abbia la compiacenza di migliorarla a nostro piacimento e via discorrendo. 

Il modo più efficace di procedere è di essere centrati su Dio anziché su se stessi, il che significa amare Dio con tutto il nostro cuore e anche tutti gli altri in quanto riflesso dell’Amore, come Gesù ci disse di fare (vedi Marco 12:30, 31). Possiamo farlo perché l’Amore ci ha creato per questo, e non è proprio possibile essere al di fuori della guida e dell’abbraccio dell’Amore infinito. Nella realtà infinita non esiste alcunché di diverso da Dio.

Possiamo incominciare a camminare con l’Amore divino mediante lo studio della Bibbia e di Scienza e Salute, lasciando che l’Amore ci apra gli occhi e ci risvegli alla realtà spirituale. Studiando e pregando in questo modo, iniziamo a vedere e ad amare quello che Dio vede e ama in noi stessi e in tutte le altre persone. Vediamo la salute, la purezza e la bontà anche laddove i sensi materiali ci presentano degli scenari malsani. Nella luce dell’Amore proviamo gioia e speranza che riflettono la luce guaritrice dell’Amore.

In questa maniera, l’Amore purifica i nostri pensieri e il nostro carattere, ci guarisce quando ne abbiamo bisogno e ci mette in grado di guarire gli altri.

Dobbiamo però vivere ogni giornata continuando a camminare con l’Amore divino. Dobbiamo accettare la realtà che l’Amore ci sta svelando, e dobbiamo viverla, affinché continui a maturare la nostra facoltà di vedere e di dimostrare il potere redentore e guaritore dell’Amore.

Gesù sapeva, grazie alla sua esperienza, che nell’avventura della vita avremmo dovuto affrontare delle sfide. Sapeva che avremmo avuto la necessità di stare sempre all’erta, per non essere sviati dal percorso con l’Amore divino che è la guida della nostra vita. Egli disse: «Quel che dico a voi, lo dico a tutti: “Vegliate”» (Marco 13:37).

Vegliare implica accettare come vera soltanto la realtà che Dio ci svela, mantenendo i nostri pensieri in accordo con quella realtà e non lasciandoci ingannare dalle apparenze contrarie che i sensi materiali ci manifestano. Tale atteggiamento ci consente di dimostrare che l’Amore divino è Tutto-in-tutto e che tutto ciò che è diverso dall’Amore divino non ha nel modo più assoluto alcuna realtà o potere. 

Questo è proprio l’atteggiamento di Gesù che gli permise di portare a compimento la sua missione di redenzione per l’umanità che Dio gli aveva assegnato. Satana—il bugiardo senso materiale della vita—tentò Gesù perché si affidasse a lui piuttosto che a Dio per avere successo. Ma Gesù rifiutò, dichiarando che si sarebbe affidato soltanto a Dio. In sostanza, disse a Satana di sparire (vedi Luca 4:1–8). E camminando costantemente con l’Amore divino per tutto il suo soggiorno terreno, Gesù è stato capace di superare tutti gli ostacoli che minacciavano il successo della sua missione guaritrice. 

Anche noi abbiamo una missione, quella di superare tutti gli ostacoli che il senso materiale della vita ci mette davanti. Il vero scopo del ministero di Gesù è stato quello di mostrarci che anche noi possiamo «stare dalla parte di Dio, e trionfare!» come proclama un inno rassicurante (Maria Louise Baum, Christian Science Hymnal, n. 296). 

Accetterete l’invito di Dio a prendere parte all’«avventura divina dell’Amore»? Camminerete con l’Amore? Permetterete all’Amore di aprirvi gli occhi alla realtà spirituale? Veglierete per non essere fuorviati dal senso materiale della vita? Eserciterete la facoltà che Dio vi ha dato di superare tutti gli ostacoli al sano progresso per mezzo del potere dell’Amore divino?

Spero che lo facciate oggi e tutti i giorni. È la strada vincente!

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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