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Approfitta dell’opportunità!

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 9 maggio 2022

Originariamente pubblicato sul numero del 29 giugno 1992 del Christian Science Sentinel


Una sera, mentre preparavo la cena, mi ustionai una mano. Mi ritrovai a pensare: «Ho già percorso questa strada; devo passarci di nuovo?».

Mentre cercavo aiuto nella preghiera, mi vennero in mente alcune verità della Bibbia che avevo appreso con lo studio della Scienza Cristiana, sulla reale identità spirituale dell'uomo quale figlio di Dio. Questa identità non può essere toccata o invasa da nessun presunto potere all'infuori di Lui.

Rifiutando di dare il mio consenso all'evidenza di un incidente o del dolore, cercai di capire che nessuna circostanza poteva frapporsi tra Dio, che è Amore divino, e l'uomo. Invece di sentirmi impotente a fermare il dolore, cominciai a considerarlo una sfida, qualcosa che pretendeva di impedirmi di conoscere la bontà e la cura di Dio. Così facendo, dopo poco il dolore scomparve e potei finire di preparare la cena.

Fine della storia? Non proprio.

Tre volte durante la serata il dolore ricominciò, ogni volta in modo più aggressivo. Divenne ovvio per me che questo non doveva essere considerato come una semplice ripetizione di ciò che era successo in precedenza. Si trattava, invece, di una nuova opportunità per perseverare e raggiungere una comprensione più profonda del potere della verità guaritrice di Dio. Ripensai a una delle mie affermazioni preferite in Scienza e Salute con Chiave delle Scritture di Mary Baker Eddy: «Il pensiero proviene da una una fonte più elevata della materia e, per inversione, gli errori servono da segni indicatori che guidano verso la Mente una, dove tutto l’errore sparisce nella Verità celestiale» (pag. 267).

L'idea di usare questa esperienza invece di lasciarmi intimidire o dominare dalla situazione, mi spinse a ragionare da un punto di vista profondamente spirituale. Capii che la Mente una, Dio, era la mia vera Mente perché, come ci dice la Bibbia, l'uomo è fatto a immagine e somiglianza di Dio. Un'immagine, o riflesso, non può agire indipendentemente dalla sua sorgente.

Cosa sa Dio, la Mente? Questa Mente conosce solo la pace e la perfezione - il risultato della legge divina. Quando mi focalizzai su questa verità e sentii il suo potere attraverso la preghiera, il dolore scomparve definitivamente. Ero guarita e non c’era alcuna evidenza dell’incidente.

Usare il senso spirituale, guardare oltre l’immagine esteriore delle cose per discernere la verità spirituale dell'uomo, non è sempre facile. Ma i risultati valgono lo sforzo e valgono la pena di essere condivisi. Quando si è testimoni del potere guaritore di una verità spirituale, non si vede l'ora di condividerla con qualcuno, come una buona ricetta. E una tale espressione di gratitudine può essa stessa far progredire. È importante per il nostro progresso e per quello dell'umanità riconoscere il potere di Dio di guarire e dimostrare la praticità di affidarsi ai mezzi spirituali per il nostro benessere.

Preparandomi a raccontare la mia guarigione in una riunione di testimonianze del mercoledì sera, mi resi conto che avrei potuto paragonare l'esperienza ad un intruso aggressivo che si presenta alla porta di casa e continua a bussare fino a quando capisce che certamente nessuno verrà ad aprire. Quanto è importante non aprire la porta del pensiero a nessun messaggio che sappiamo non provenire da Dio! Rivolgersi direttamente a Lui, alla sorgente del nostro essere, per determinare la validità di qualsiasi pensiero, sentimento o condizione può servire a garantire il nostro effettivo stato: la perfezione spirituale.

L'idea di usare questa esperienza invece di esserne intimidita o dominata mi spinse a ragionare da un punto di vista profondamente spirituale. 

Parlando del metodo di guarigione di Cristo Gesù, Mary Baker Eddy scrive in Scienza e Salute: «Gesù vedeva nella Scienza l'uomo perfetto, che a lui appariva proprio dove i mortali vedono l'uomo mortale peccatore. In quest'uomo perfetto il Salvatore vedeva la somiglianza stessa di Dio, e questa visione corretta dell'uomo guariva i malati» (pagg. 476-477). Seguendo il comando di Gesù ai suoi discepoli di guarire nel suo nome, anche noi abbiamo la responsabilità di coltivare questa visione spirituale, di guardare oltre alla falsa immagine dell'uomo mortale peccatore e mantenere nella coscienza il concetto cristico dell'uomo.

Ogni volta che ci troviamo in qualche difficoltà, siamo forse colpevoli di aver commesso un peccato? I problemi che sorgono possono non essere indicativi di un peccato specifico, ma della più grande necessità di comprendere più pienamente la reale natura spirituale della creazione; di correggere concetti errati. C'è sempre qualcosa in più da imparare sulla verità spirituale. Eppure quello che già capiamo è sufficiente per fare il passo successivo.

Probabilmente la maggior parte di noi avrà una serie di opportunità per trasformare esperienze che sembrano ostacoli in periodi di progresso. L'importante è non entrare in confusione a causa del problema, ma fare passi avanti usando le verità che già conosciamo. Lo studio quotidiano e sistematico delle Lezioni Bibliche che si trovano nel Libretto Trimestrale della Scienza Cristiana aiuta l’avanzamento in questo viaggio verso lo Spirito.

Anche la preghiera è importante. La Bibbia ci racconta di un'occasione in cui Gesù congedò «le folle» e «salì sul monte in disparte per pregare» (Matteo 14:23). Forse non abbiamo una montagna nelle vicinanze, ma possiamo certamente trovare un luogo e un tempo per elevarci al di sopra del clamore delle attività quotidiane con la preghiera. I benefici non sono solo personali, ma si estendono oltre a noi stessi, come dimostrò l'esempio di Gesù. L'atmosfera del pensiero, ovunque ci troviamo, viene purificata, elevata.

La prossima volta che incontri un ostacolo sul tuo cammino, perché non considerare di usarlo come un'opportunità per progredire? Cerchiamo di essere ricettivi a ogni opportunità che ci aiuti a progredire spiritualmente.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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