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Guarito dei sintomi del coronavirus

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 17 marzo 2022

Originariamente pubblicato sul numero del 21 febbraio 2022 del Christian Science Sentinel


Nella primavera del 2020, quando nella nostra città vigeva l'obbligo di rimanere a casa, mi svegliai una mattina con la testa pesante e sintomi insoliti; non ero per niente a posto. 

Quella mattina completai la mia preghiera quotidiana con un po' più di enfasi sulla salute e continuai la mia giornata a casa, determinato a non farmi bloccare dalla situazione. A fine giornata, però, i sintomi erano peggiorati e cominciavo a respirare con difficoltà.

Dormii bene, ma mi svegliai presto con il respiro sempre più affannoso e altri nuovi sintomi. Pregai di nuovo e cercai veramente di riconoscere che la mia identità di figlio puro e innocente di Dio era al sicuro sotto la Sua custodia. Ma quella sera arrivò anche la febbre.

Quando mia moglie andò a letto, scesi in taverna dove ho il mio studio. Accesi il computer per rileggere alcuni articoli recenti di un blog di spiritualità, i sintomi erano però così travolgenti che iniziai ad avere davvero paura. Era come se la pace spirituale che avevo percepito fino a quel momento e la verità del mio essere che tenevo al centro dei miei pensieri fossero improvvisamente spariti. Mi lasciai prendere dal panico: «Ho per caso il coronavirus? Come faccio a proteggere mia moglie? Sto per morire? E adesso che faccio?» 

Ma poi arrivò questo pensiero che mi scosse improvvisamente da tutte le paure che mi stavano ipnotizzando: «Tu sai cosa devi fare, e lo stai già facendo! Mettiti nelle mani di Dio». Il senso di panico si dissolse quasi istantaneamente. Rimasi seduto a pregare sulle verità che avevo appreso nella vita da studente della Scienza Cristiana, verità riguardo a Dio che è Spirito e all'uomo come espressione spirituale di Dio, e ne trassi ispirazione per rileggere alcune cose che mi ero ripromesso di leggere ogni giorno. 

Il primo articolo che lessi si trova in Miscellaneous Writings 1883–1896 di Mary Baker Eddy, ed è intitolato «Contagio» (pag. 228-229 - La traduzione in italiano si trova qui: https://it.herald.christianscience.com/more-languages/italiano/archivio/20192/contagio). L'autrice qui fa notare: «Qualunque cosa l’uomo veda, provi, o di cui prenda in un modo qualsiasi cognizione, dev’essere colta per mezzo della mente; poiché percezione, sensazione e consapevolezza sono proprie della mente e non della materia. Lasciandoci trasportare dalla corrente del pensiero mortale del momento senza interrogarci sulla fondatezza delle sue conclusioni, facciamo quello che fanno gli altri, crediamo quello che credono gli altri, e diciamo quello che dicono gli altri. Il consenso generale è contagioso, e rende contagiose le malattie».

Mi resi conto di quanto mi fossi lasciato «trasportare dalla corrente del momento» nel pensiero e di quanto prestassi ascolto al «consenso generale». Ecco ciò che è davvero contagioso, realizzai, e non un microscopico elemento materiale. Mary Baker Eddy continua spiegandoci che se credessimo altrettanto sinceramente che la salute è contagiosa quando veniamo a contatto con una persona sana e che «il bene è più contagioso del male, poiché Dio è onnipresenza» l'effetto sarebbe molto migliore e «l’intera razza umana» diventerebbe «più sana, più santa, più felice, e più longeva». La mia crescente convinzione spirituale della verità e del potere di queste idee mi aiutò a capire il motivo per cui non avevo più bisogno di continuare a sottostare alla comune e timorosa corrente di pensiero. 

Da lì passai poi alla seconda lettura cui avevo cominciato a dedicarmi quotidianamente: il Salmo 91, nella Bibbia. Mi fermai dopo aver letto: «Certo egli ti libererà dal laccio dell'uccellatore e dalla peste mortifera» (Versetto 3). Da un po’ di tempo mi chiedevo quale fosse la definizione di peste. Avevo sempre pensato che la peste fosse una malattia o un problema persistente, ma mi domandavo se ci fosse qualcosa di più. Trovai la seguente definizione: «Malattia epidemica, contagiosa o infettiva, che è virulenta e devastante» (merriam-webster.com). Però! Un salmo scritto migliaia di anni fa che tutto d'un tratto si mostrava adatto alla situazione che stavo vivendo. Nel versetto 4 leggiamo: «Egli ti coprirà con le sue penne e sotto le sue ali troverai rifugio; la sua fedeltà ti sarà scudo e corazza». Questi versetti mi aiutarono a rafforzare la mia determinazione a riporre la mia fiducia completamente in Dio, e continuai a leggere un salmo dopo l'altro, apprezzandone i temi di protezione per il genere umano e di gratitudine a Dio. 

Non so per quanto tempo abbia letto, ma una volta finito mi resi conto che stavo bene. Niente febbre, niente sudore, non respiravo più con affanno e non avevo più nessun altro sintomo. Ma la cosa più importante è che non avevo più paura. A due giorni dall’inizio, le preoccupazioni sempre più forti riguardo alla mia salute erano state annientate, perché avevo aperto il mio cuore alla verità che già conoscevo su di me. Fui grato per la guarigione e per il fatto che la mia consorte, durante quel periodo di amorevole supporto, non avesse sviluppato alcun sintomo. Mia moglie ed io rimanemmo comunque in quarantena per i giorni stabiliti. Da allora è passato un anno e mezzo e ho vissuto gioiosamente le mie giornate senza paura e in perfetta salute.

Mary Baker Eddy conclude l’articolo «Contagio» dichiarando: «Un calmo stato mentale cristiano è una migliore profilassi contro il contagio rispetto a un farmaco, o a qualsiasi altro possibile metodo curativo; e ‘l'Amore perfetto’ che ‘caccia via la paura’ è una difesa sicura». Essendo idee della Mente infinita, Dio, abbiamo tutti accesso, e di fatto non possiamo esserne esclusi, all'onnipotente, onnipresente e salutare amore che Dio ha per l'uomo. Condivido questa testimonianza nella speranza di aiutare gli altri a liberarsi della paura e a comprendere che quando ci si rivolge a Dio la guarigione è possibile. Mi piace pensare che questa dimostrazione di guarigione si sia realizzata per tutta l’umanità.

Chris Rankin
St. Louis, Missouri, USA

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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