Circa sette anni fa, durante una visita dall’optometrista che mi seguiva da dieci anni per le prescrizioni degli occhiali, il medico mi disse che gli dispiaceva dovermi comunicare che si stava formando una cataratta nell’occhio sinistro e che era necessario che mi sottoponessi ad un intervento chirurgico per la sua rimozione entro un anno. Sapendo come tendevano a circolare le notizie nella cittadina in cui avevo vissuto in precedenza, gli dissi: «Mi prometta che non lo riporterà sul mio fascicolo e non lo dirà a nessuno, e tutto si sistemerà. Non crede che tutto sia possibile a Dio?». Rispose: «Sì, ma», e io lo interruppi: «Nel regno di Dio non ci sono né se, né ma!». Accettò di mantenere il più stretto riserbo a riguardo.
Iniziai ringraziando Dio per la guarigione che sapevo sarebbe avvenuta. Ogni mattina per prima cosa pregavo con sincerità riconoscendo la cura protettiva di Dio, prima di cominciare il mio studio quotidiano della Lezione biblica contenuta nel Libretto trimestrale della Scienza Cristiana. Pregando, riconoscevo che la perfezione è lo stato normale dell'uomo e rifiutavo specificamente la paura e le credenze mediche. Affermavo inoltre di essere completamente spirituale e che la mia vera identità era «nascosta con Cristo in Dio» (Col. 3:3), dove non poteva mai essere toccata dalle opinioni umane.
Mary Baker Eddy ci ricorda: «Lo Spirito e le sue formazioni sono le sole realtà dell'essere. La materia scompare sotto il microscopio dello Spirito» (Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, p. 264). Utilizzando le Concordanze a Scienza e Salute, feci una ricerca con termini come visione, ingrandire, vedere, libertà e dominio. Riflettevo anche regolarmente sui sette sinonimi che Mary Baker Eddy ci dà per Dio, sapendo che «la Verità, la Vita e l'Amore sono una legge di annientamento per tutto ciò che è dissimile da loro, perché non proclamano nient’altro che Dio» (ibid., p. 243).
Una citazione significativa della Bibbia mi sostenne in quel periodo: «In Dio celebrerò la sua parola, ho posto la mia fiducia in Dio; non temerò ciò che la carne può farmi» (Salmi 56:4, secondo la versione King James).
Fu una gioia risolvere questo problema, senza interferenze, ostacoli e ritardi. Essere impegnata a dimostrare fatti spirituali piuttosto che cercare di cambiare le condizioni umane fu di grande ispirazione per tutto il tempo. Mi rendevo conto ogni giorno che semplicemente non potevo avere ciò che in realtà non era mai esistito. Poiché Dio, Spirito immortale, non crea la malattia, essa non può essere inflitta a Suo figlio. Non ho mai avuto la tentazione di controllare se Dio stesse compiendo il suo lavoro. Avevo assoluta fiducia che tutto fosse in ordine. Questa fu la parte più bella di tutto quanto avvenne.
Continuarono ad arrivarmi avvisi dall'optometrista che mi invitavano a tornare per un controllo, ma non ci andai per cinque anni, perché i miei occhiali non necessitavano di un cambio di lenti. Alla fine fu necessaria una nuova montatura e fissai un appuntamento. Dopo avermi visitato più volte, il medico si alzò in piedi con le lacrime agli occhi e commentò: «Il suo occhio è perfetto come il suo fascicolo, e so che la cataratta è guarita grazie alla preghiera. Posso dirlo ora?». E io fui felice di rispondere: «Sì, lo può gridare dalle cime delle colline!».
Leota Carpenter
Charleston, Virginia Occidentale